Leggendo questo testo, ho provato la sensazione di fare quattro chiacchiere con un amico. Racconta la vita di tutti i giorni, parla di tassi di interesse quotazioni bond, meccanismi che forse molti non comprendono, ma sono queste cose che influenzano la nostra esistenza da homo economicus.

La maggior parte della gente non si preoccupa di come influirà sulla sua vita l'aumento del prezzo del petrolio o di come la Cindia sta attirando aziende e capitali.

E' più importante il football, in ogni caso è comunque meglio non parlarne perché si rischia di fare la figura degli iettatori. La verità è che la maggior parte della gente non parla chiaramente come fa Eugenio e non perché non si rende conto che il mondo sta cambiando ma perché ha paura ! E' sotto gli occhi di tutti che il futuro che ci aspetta non è più roseo, è arrivato il momento di pagare il conto. Ma è meglio rifugiare i nostri pensieri verso qualcosa che ci faccia evadere dalla realtà. La realtà fa male e la paura della povertà, di fallimenti economici, sono considerate tra le paure più radicate. In fin dei conti viviamo in un mondo "turbo capitalistico", un fallimento economico è per forza causa di incubi e di azioni estreme fino ad arrivare al suicidio.

Ho sempre pensato che l'homo economicus viva di eccessi. Eccesso di euforia, eccesso di paura, non è in grado di avere un atteggiamento "saggio" e moderato ..ma forse questo è il bello.

D'altronde, sarà naturale un futuro impoverimento dell' occidente dal quale consegue una riflessione sulla ricchezza mondiale. È risaputo che il 20% della popolazione mondiale detiene l'80% della ricchezza. Con la globalizzazione del pianeta abbiamo aperto i vasi comunicanti. E come per i fluidi vediamo una migrazione del bene più prezioso che ha una economia, il lavoro.

Duri e Puri è un libro per pochi, difficilmente verrà letto dai superficiali che invece ne avrebbero più bisogno.

Maurizio Michele Zuzzaro

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