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Rubrica "Appunti & Disappunti" di Maurizio Zuzzaro

 

Rischio Calcolato

Nuove sinergie tra analisi tecnica e money management di Claudio Baldi

Non esistono tecniche che funzionano sempre. Chi è alla ricerca di una pietra filosofale che trasformi ogni movimento in uno scambio vincente è destinato a fallire. Le bande di Bollinger contengono tutte le barre della congestione. E’ una situazione che Bollinger ha chiamato squeeze, cioè una contrazione della volatilità caratterizzata dall’avvicinamento delle bande, e prevede l’esplosione del prezzo con il conseguente allontanamento delle bande. In genere dopo che il prezzo è uscito dalle bande, l’accelerazione avviene nella direzione opposta.

Tra le strategie proposte trovo interessante lo “swing tradin”. Si segue la successione di minimi e massimi crescenti, si esce alla violazione dell’ultimo minimo. Con lo swing trading si intende l’operatività atta a sfruttare i movimenti in trend caratterizzati da minimi e massimi crescenti.  Secondo la definizione si è in presenza di un trend rialzista nel momento in cui si formano almeno un minimo ed un massimo maggiori dei precedenti.

rischio calcolato

Il punto fondamentale da tenere in considerazione è che il secondo minimo non può essere stabilito fino a che non si sarà creato un nuovo massimo. Unicamente dopo il breakout del precedente massimo A (quindi nel punto B) è possibile stabilire il minimo C.
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Se il prezzo non dovesse oltrepassare A, quello che potrebbe sembrare un minimo , potrebbe non esserlo

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Rischio e rendimento

Una volta stabilito che non si vuole perdere più di 10.000 euro il passaggio successivo è decidere il rischio che si è disposti a prendere ogni volta che si apre una posizione. La lunghezza della nostra vita da trader dipende da questa decisione. Se ad esempio si stabilisce di rischiare 1000 euro ogni volta che si entra sul mercato, si sa a priori che una volta che si sono sbagliate 10 operazioni di fila si saranno persi 10.000 euro. Si evince come le basi dell’analisi tecnica trovino riscontro nella realtà a partire proprio dalla definizione stessa di trend, caratterizzato da massimi e minimi crescenti. Già più di 100 anni fa Charles Dow sembra aver avuto un’intuizione geniale.
Come tracciare le Trend Line

Uno dei primi concetti che si imparano non appena ci si avvicina all’analisi tecnica è quello di trend Line. Una trendline unisce i minimi crescenti, nel caso di un trend positivo. Una trendline quindi si può tracciare non appena si forma un minimo crescente. Nei manuali di trading si ricorre spesso a grafici con trendline  favolose che consentono di sfruttare rialzi eccezionali, rimanendo nel mercato per anni. Tuttavia non appena si inizia ad operare ci si trova di fronte alla dura realtà: le trend line sono perfette, nella maggior parte dei casi perché si tracciano a posteriori quando il movimento risulta ormai chiaro.  Il minimo di swing, sul quale dovrebbe essere tracciata la trendline, viene fissato dal punto A solo dopo che il prezzo supera il massimo precedente in B. Anche per tracciare le trendline si deve aspettare che si formi il primo movimento di swing. A quel punto è corretto tracciare la linea sul minimo più esterno C

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Non bisogna trattare un setup non perfetto o, peggio ancora, inesistente solo per trovare valide giustificazioni alle proprie convinzioni. Soprattutto, una volta in posizione, se il prezzo non va dalla parte sperata, è necessario prenderne atto il più presto possibile. Ammettere di aver sbagliato è la chiave del successo e lo stop loss la sua applicazione.

Pillole

Un modo semplice per calcolare la volatilità media è quello di fare la somma dei range, cioè la distanza tra il massimo e il minimo di ogni giornata e dividerla per il numero di barre considerate.

Per quanto riguarda il take profit, lo studio suggerisce che se si vuole inseguire una tendenza in modo da rimanere il più a lungo possibile nel mercato sfruttando tutto o gran parte del rialzo, è meglio farlo con lo swing trading o con le trend line.

Molti trader vincenti hanno grafici sgombri da qualsiasi informazione supplementare.
La vera difficoltà dell’operatività intraday sta nel fatto che è tutto in movimento e la mente deve essere allenata alle continue sollecitazioni, che sono tanto maggiori quanto più breve è il time frame.

Si deve sempre ricordare che un’operazione non deve essere giudicata corretta se porta un guadagno e sbagliata se fa subire una perdita. Ciò che è importante controllare e se sono stati rispettati i livelli di uscita.

Maurizio Zuzzaro

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