Michael Marcus iniziò la sua carriera nel mondo borsistico come analista finanziario presso una nota brokerage house statunitense; dopo un breve periodo decise di divenire un gestore professionista presso una compagnia specializzata nella gestione di patrimoni di terzi sui mercati azionari e delle materie prime.
Marcus divenne non solo il miglior gestore del gruppo, ma in dieci anni portò il capitale conferitegli in gestione a un incredibile multiplo di 2500 volte!
È opportuno ricordare, quando si pubblicano questi dati che appaiono sicuramente inverosimili per gli investitori italiani, che negli Stati Uniti tutte le performance pubblicate da un gestore professionista sono verificate dagli organi di controllo competenti, che garantiscono per la loro autenticità.
Tornando a Marcus, il suo inizio nel settore borsistico non è sicuramente stato dei più entusiasmanti.
"Avevo diciassette anni quando un amico mi convinse ad affidargli i miei risparmi (circa 1000 dollari) per investirli. Mi allettò assicurandomi che in sole due settimane avrebbe raddoppiato il capitale grazie alla sua incredibile bravura. La cosa mi entusiasmò tanto da non chiedergli neanche come avrebbe fatto!
Naturalmente finì con il perdere tutto, ma l'occasione mi diede modo di entrare per la prima volta in una grande brokerage house, la Reynold Securities di Baltimora. Era un posto impressionante, grande, spazioso e soprattutto odorante di denaro. Fui subito attratto dall'enorme tabellone con i prezzi che dominava su un salone open space, e sul quale si potevano vedere le quotazioni; però eravamo così distanti che per poter seguire i prezzi dovevamo servirci di un piccolo binocolo fornito dalla casa, la qual cosa rendeva il tutto più eccitante. Sembrava di essere alle corse dei cavalli".
Dopo quell'esperienza negativa le cose non migliorarono molto per Marcus, che concluse altre operazioni in perdita, questa volta gestite personalmente.
Da notare che la maggior parte dei grandi gestori di oggi ha iniziato la propria carriera con perdite anche consistenti, che sono forse servite a maturare un forte senso della disciplina.
Marcus attraversò nei primissimi tempi un periodo di crisi simile a quello vissuto da Brace Kovner, e per qualche mese cercò un impiego in campi diversi da quello borsistico. Si ritrovò però assunto come analista finanziario presso la Reynolds Securities, con l'espresso divieto, in qualità di analista, di operare direttamente in Borsa. "Nonostante non mi fosse permesso, non riuscii a resistere, e chiesi del denaro in prestito a mia madre, a mio fratello e alla mia ragazza; le cose continuarono però ad andare storte, e persi ancora gran parte del capitale, finendo in uno stato di depressione pura".
La svolta avvenne con l'incontro con Ed Seykota, dal quale Marcus ottenne consigli vitali per la sua gestione. "Ed Seykota era e rimane un vero e proprio genio, un uomo inimitabile e irraggiungibile. Quello che ho imparato da lui è l'essenza stessa della gestione, oltre a una serie di qualità che penso mi abbiano completato anche come persona. Per esempio, riuscii a comprendere l'esatto significato della parola pazienza solo quando vidi Ed restare scoperto sull'argento per mesi e mesi, nonostante tutti pensassero che fosse imminente una risalita. Nonostante l'accumularsi dei profitti, Ed tenne duro fino all'ultimo, ben conscio del fatto che nessuno potrà mai dire quando un bottom è un bottom, fino a che questo non si sia verificato.
"Un altro caso si verificò durante il fortissimo rialzo di un titolo su cui sia io che Ed aprimmo posizioni contemporaneamente. A un certo punto registravo una performance superiore al 100% e vendetti tutto, nella convinzione che i prezzi erano ormai al massimo; Ed tenne invece aperte le sue posizioni, e le incrementò ancora, rimproverandomi per aver mollato. Per 55 giorni consecutivi il titolo continuo a salire incessantemente. Alla fine il prezzo a cui Io vendetti era quadruplicato. Durante quel periodo raggiunsi un livello di depressione tale da dover ricorrere a dei farmaci per andare al lavoro. Un giorno uno di questi mi provocò uno svenimento proprio mentre stavo prendendo il metrò; da allora smisi di gestire per un po' di tempo, e quando ripresi non mi scordai mai di non chiudere una posizione se il trend è ancora in atto".
Essendo Marcus un discepolo di Seykota, è chiaro che la sua operatività riflette completamente quella del suo maestro.
Marcus è quindi un "trend follower", che basa la sua gestione sull'analisi tecnica piuttosto che su quella fondamentale. Contano comunque anche altri elementi nella sua gestione, come lui stesso { dichiara: "II segreto principale consiste nel ridurre al minimo il numero delle operazioni. In realtà si dovrebbe aprire una posizione solo quando coesistono elementi positivi di natura tecnica, fondamentale e "di mercato", ovvero del clima generale. I dati fondamentali devono evidenziare uno sbilancio tra domanda e offerta che possa portare a una tendenza precisa; i dati tecnici, ovvero i grafici, devono confermare che i prezzi possono muoversi nella direzione prevista; il mercato deve infine reagire positivamente alle notizie sul titolo, screditando quelle negative (in caso di tendenza rialzista)".
Da Michael Marcus si possono trarre utili insegnamenti, primo fra tutti quello di non abbattersi per gli inevitabili periodi neri che fanno parte della vita di ogni investitore o gestore. In secondo luogo Marcus conferma la validità della teoria del trend following, ovvero dell'operare in tendenza.
Una teoria che in Italia ancora pochissimi seguono: quelli che guadagnano.
Gli articoli sono tratti dal libro " Come investire in borsa con successo" di Marco Mottana e Virgilio Degiovanni editore Sperling & Kupfer
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