Il progetto Scalping School nasce dalla presa di coscienza del funzionamento del sistema nella gestione del risparmio: dalle strategie delle istituzioni finanziarie attuate attraverso le reti di operatori commerciali alle relazioni con i risparmiatori (colonna portante del sistema bancario).
Osservando il fenomeno si percepiscono situazioni che sostengono l'ignoranza e la ricerca di fiducia incondizionata dagli investitori, portandoli a fidarsi, spesso attraverso tecniche manipolatorie, e determinando in loro atteggiamenti disordinati e volubili che sfociano poi in uno stato di malessere e sfiducia nel sistema.
Si può già ipotizzare il risultato di un sondaggio sul livello di soddisfazione dei clienti rispetto alla loro banca di riferimento e se si dovesse chiedere loro di approfondire il concetto probabilmente la motivazione si riassumerebbe in un "conflitto di interessi".
Tale conflitto è reale, nasce in attuazione di obiettivi aziendali sotto stress di produttività da parte degli operatori, per il raggiungimento di budget su prodotti strategici (situazioni, peraltro, in contrasto anche con le normative di vigilanza che vogliono l'investitore non solo consenziente ma consapevole di quanto sottoscritto).
Con l'avvento della New Economy e quindi col riversamento in rete di una immensa mole di informazioni finanziare, prima accessibili solo ad organismi istituzionali, si è manifestato un nuovo fenomeno: l'interesse da parte dei privati al funzionamento del sistema finanziario e l'esigenza di autogestione con la convinzione di poter fare meglio degli istituzionali nella gestione dei propri patrimoni.
Anche da parte nostra è viva la convinzione che l'elevazione della cultura finanziaria del cliente attribuisca valore al rapporto e, tutto ciò non deve intimorirci, se ci adeguiamo a questo volere e all'evolversi dei tempi e delle situazioni, e se noi stessi saremo attori in tutto ciò, anche alla nostra evoluzione saranno riconosciute maggiori competenze professionali.
Così come spesso si è sollecitati a partecipare ad interessi collettivi o individuali, che vanno dall'interessamento alla politica agli hobby personali e alla loro forza aggregante, allo stesso modo ci si dovrebbe maggiormente interessare e partecipare attivamente alla custodia e gestione dei proprio patrimonio disimpegnandosi da quella fiducia incondizionata attribuita sino ad oggi a chi era investito della gestione dei nostri risparmi.
E vero che chi partecipa attivamente alla progettazione, creazione o modifica di un proprio bene offre indicazione esatta di quanto desidera dall'esecutore che tra l'altro si ritrova agevolato in fase di realizzazione ed esonerato di certe responsabilità da parte del committente.
Promuovere un cambio culturale di questo tipo, contestando in chiave costruttiva quello che sino ad oggi è stato il modo di fare finanza, ha un suo valore etico cui sarà sicuramente riconosciuto merito.In tutti questi anni abbiamo intuito questa necessità, e con l'istituzione di un servizio finalizzato a colmare queste lacune, abbiamo concentrato la nostra attività partendo dalla formazione finanziaria