A cura di Finanza Comportamentale
Mezzi di informazione e comportamento di investimento
Mezzi di informazione e comportamento di investimento
Risultati Questionario sulla Fiducia degli Investitori Italiani
I° Trimestre (Gennaio - Marzo)
A cura di A.I.Fin.C.
Frequenza con cui le persone si informano riguardo ai mercati finanziari:
Quotidiani :
I risultati dimostrano che la stragrande maggioranza di coloro che hanno risposto non si informa molto attraverso la lettura dei quotidiani. Su un totale di 349 rispondenti alla domanda "Quanti quotidiani finanziari leggi in una settimana" la maggioranza (N = 151) afferma di leggere da 1 a 3 quotidiani finanziari ogni settimana. Addirittura ben 110 persone affermano di non leggere nessun quotidiano finanziario durante la settimana.
Televisione :
Anche per quanto riguarda i programmi finanziari proposti in televisione le risposte mostrano poco interesse. Su un totale 346 risposte ben 157 persone affermano di non guardare nessun programma finanziario mentre 126 persone affermano di guardare da 1 a 3 programmi finanziari alla settimana.
Internet :
Dalle risposte ottenute emerge che le persone preferiscono utilizzare internet come mezzo di informazione riguardo alle performance dei mercati finanziari. Su 346 rispondenti solo 68 di essi affermano di non utilizzare mai questo strumento, mentre in 106 utilizzano internet almeno 3 volte alla settimana. Internet è utilizzato tutti i giorni da un numero di persone notevolmente superiore rispetto a giornali e televisione (N = 79 per internet; N = 45 per i giornali; N = 34 per la televisione). Questo risultato che appare abbastanza sorprendente potrebbe anche dipendere dal fatto che internet è anche lo strumento che abbiamo utilizzato per somministrare il presente questionario.
Comportamento di investimento:
In media i rispondenti al questionario affermano di aver investito il 46% dei propri risparmi. In particolare, c'è una forte polarizzazione dal momento che il 10% del campione afferma di investire tutti i risparmi, mentre altri due gruppi pari al 10% ciascuno affermano di investire cinquanta percento e dieci percento dei loro risparmi rispettivamente. Il restante del campione si distribuisce su altre percentuali.
La maggioranza delle persone affermano dia vere un obbiettivo di investimento di lungo termine. Questo gruppo è significativamente più numeroso (124 su 327 rispondenti) di quelli che hanno altri tipi di obbiettivi. Il secondo gruppo più numeroso è quello composto da investitori con obbiettivo di investimento di breve periodo (N = 63, la metà di quelli che hanno obbiettivi di lungo termine).
È interessante notare che nonostante gli obbiettivi della maggioranza dei rispondenti siano di lungo termine, un quarto del campione si attende di raddoppiare i propri investimenti in 5-10 anni ed il 16.5% del campione si attende lo stesso obbiettivo entro i 5 anni. Ciò non sembra essere troppo in accordo con l'affermazione relativa ad obbiettivi di lungo termine.
Nel costruire il loro portafoglio di investimento le persone che hanno risposto affermano di investire più su titoli italiani che su titoli azionari esteri (22% del portafoglio versus 17% del portafoglio in media; la differenza tra i due valori è statisticamente significativa). Questa sembra essere una dimostrazione di home country bias , ovvero della tendenza delle persone ad essere più propense ad investire su titoli del loro paese piuttosto che su titoli esteri. I rispondenti hanno inoltre affermato di investire mediamente una maggiore parte del portafoglio in titoli di aziende italiane piuttosto che su obbligazioni corporale, obbligazioni extra-europee ed etf. Inoltre, in media viene investita una parte maggiore del portafoglio in obbligazioni sovraign piuttosto che in obbligazioni corporale o in obbligazioni extraeuropee. I fondi obbligazionari ed i fondi azionari sono preferiti a quelli bilanciati, mentre non ci sono differenze sulla percentuale di portafoglio investita in essi.
In media le persone si sentono significativamente più abili a tollerare il rischio rispetto all'investitore medio. Questa è una forte dimostrazione della tendenza alla eccessiva sicurezza già trovata in diverse attività umane ed anche tra gli investitori americani. Inoltre, è emersa una correlazione di moderata entità tra percezione dell'abilità ad affrontare il rischio e percentuale dei risparmi investiti. Chi più si ritiene abile ad affrontare il rischio investe una percentuale maggiore dei suoi risparmi in borsa.
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