A lungo andare, la mente umana tende a quella che è denominata la deviazione dell'effetto. Il motivo è che ci siamo predisposti a evitare il rammarico e agiamo secondo questa idea. Per questo operiamo mantenendo passivamente una posizione in perdita in modo da evitare il rammarico che sentiremmo se chiudessimo questa posizione; questo spiega perché siamo capaci di mantenere un'azione Terras comprata a 90 € e non ci importa di vederla cadere fino a 5 €. Di conseguenza agiamo così anche quando, abbiamo una posizione vincente e decidiamo di chiuderla rapidamente per sentire l'orgoglio di avere guadagnato qualcosa.
Qualcuno potrebbe meravigliarsi se risulta che non sentiamo paura di fronte ad una posizione che perde. E' ovvio che noi sentiamo paura, ma è una paura di tipo finanziario, non emotivo. Nel mercato, sembrerebbe che la deviazione dell'effetto ci permetta di tollerare con più facilità questa paura finanziaria rispetto alla paura emotiva. Noi siamo capaci di razionalizzare tramite delle scuse, una posizione che perde senza chiuderla. Riconosciamo il nostro errore e siamo costretti a chiudere la posizione in perdita solo quando sentiamo il peso del rammarico.
A questo difetto che abbiamo quando si opera, si unisce l'effetto di legame emotivo che sentiamo per le azioni (per esempio, il pensare che Terra è una azienda meravigliosa che darà dei benefici un giorno o l'altro o che il titolo Zeltia si moltiplicherà per 10 nei prossimi anni), filtrando tutto quello che ci sembra negativo riguardo le nostre meravigliose azioni.
Perciò, sarà un buon trader quello che sa come superare questo piccolo difetto della mente umana, sopportando la perdita e pensando al operazione seguente. Questo avviene mettendo degli stop alle perdite, già prefissati al momento di entrare nel mercato, pensando a quanto siamo disposti a perdere (e sicuramente non il 100% del nostro capitale).
Psyke
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