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Le opzioni: strumenti derivati per gestire e sfruttare la volatilità

Strategie di copertura e investimento - 5

I contratti di opzione sono contratti particolari che consentono di soddisfare le esigenze del riparmiatore piu' avverso al rischio cosi' come dell'investitore piu' sofisticato. Permettono infatti di prendere posizioni al ribasso o al rialzo, limitando il rischio assunto ma non i profitti potenziali. Inoltre consentono di operare rispetto ad una variabile nuova: la volatilita'. Vediamo questi diversi aspetti in dettaglio.

La caratteristica piu' attraente delle opzioni e' rappresetata dall'"assicurazione" (o copertura o hedging) che esse forniscono. Ad esempio, si pensi ad un investitore che possiede un portafoglio diversificato di azioni e che decide di coprirsi dal rischio di ribasso acquistando opzioni Put sull'indice azionario (questa strategia e' nota come portfolio insurance strategy). In questo caso l'investitore beneficia di un rialzo del mercato in quanto possiede le azioni e perde fino ad un massimo pari al premio pagato se il mercato azionario scende. Se si volesse effettuare una copertura tramite futures il risultato sarebbe la "sterilizzazione" sia dei guadagni che delle perdite. In questo caso pero' la strategia non comporta alcuna perdita a priori in quanto nessun premio deve essere
pagato.

Le opzioni possono essere utilizzate anche per trarre vantaggio da movimenti di prezzo ad un rischio limitato. In questo caso l'investitore si crea un'esposizione, ad esempio con un'opzione Call, caratterizzata solo dall'esborso del premio e da un potenziale guadagno se il mercato sale. Questo e' un uso sostanzialmente speculativo dei contratti di opzione. L'esposizione che si ottiene in questo caso e' pero' diversa da quella che lo speculatore avrebbe se acquistasse l'attivita' sottostante. Nel primo caso infatti egli e' in grado di assicurarsi un potenziale guadagno speculativo (che si realizza se il mercato sale), e, se le previsioni sono sbagliate, la sua perdita massima e' limitata al premio pagato.

Cio' non accade se lo speculatore acquista direttamente l'attivita' sottostante. Tuttavia l'opzione non e' lo strumento piu' appropriato per effettuare speculazioni in quanto il suo prezzo reagisce meno alle variazioni dell'attivita' sottostante rispetto ad esempio ad un cotratto futures e comporta un esborso iniziale: il premio. Il leverage e' percio' maggiore con un contratto futures, quindi uno speculatore puro dovrebbe operare in futures e non in opzioni.

Al fine di ridurre l'esborso iniziale, ma garantendosi comunque una copertura sulle perdite, uno speculatore oppure un hedger puo' scegliere anche delle strategie particolari date da combinazioni di contratti di opzione. Queste strategie sono ad esempio la BULL SPREAD dove la visione del mercato e' di un lieve rialzo, e la BEAR SPREAD ove invece si scommette su un lieve ribasso del mercato. La BULL SPREAD (BEAR SPREAD) e' costituita dall'acquisto (vendita) di una Call ad un prezzo d'esercizio inferiore e dalla vendita (acquisto) di una Call ad un prezzo di esercizio piu' elevato ma con la stessa scadenza. Ad operatori particolarmente raffinati le opzioni consentono (unico strumento nel panorama degli strumenti derivati) di speculare sulla volatilita' del mercato.

Uno speculatore che prevede un periodo di volatilita' piu' alta di quella generalmente attesa, anche se privo di convinzioni sulla direzione del mercato, puo' comprare simultaneamente una Put ed una Call. Questa posizione lunga e' detta STRADDLE o STRANGLE, a seconda che i prezzi di esercizio della Call o della Put siano o meno identici. Se la volatilita' effettivamente sale l'investitore guadagna. Infatti una delle due opzioni e' ora in posizione di elevato guadagno ed entrambe beneficiano in termini di prezzo grazie alla maggiore volatilita'. Se la volatilita' invece non sale lo speculatore perde il premio di entrambe le opzioni. (Il riassunto delle principali strategie e dei profili di profitto e perdita viene riportato nella Figura 5).

Figura 5 - Riassunto delle principali strategie e dei profili di profitto e perdita.

E' interessante osservare che l'utilizzo delle opzioni non comporta una separazione netta tra la figura dello speculatore e quella dell'hedger. Infatti, uno speculatore che teme di sbagliare acquista un'opzione piuttosto che un futures, un hedger che non vuole eliminare totalmente le possibilita' di guadagno opera una scelta analoga.

Esiste pero' una terza importante tipologia di operatori, di fondamentale importanza nel mercato delle opzioni: gli arbitraggsiti (che molto spesso sono anche market makers). Il ruolo degli arbitraggisti e' assicurare, attraverso profittevoli strategie di arbitraggio, per lo piu' basate sull'attivita' sottostante (delta hedging), che il prezzo delle opzioni sia in linea con quello teorico e percio' che i mercati siano efficienti. Gli arbitraggi in opzioni sono pero' piu' complessi di quelli su futures ed a volte non totalmente privi di rischio data la difficolta' di realizzare la strategia di delta hedging (in particolare quando i mercati sono caratterizzati da elevata volatilita' ed i costi di transazione sono elevati). La conseguenza immediata e' che i differenziali denaro-lettera praticati dai market makers sono piu' elevati per le opzioni che per i futures.

Le opzioni offrono pero' un altro servizio importante. Da esse si possono trarre infatti informazioni molto importanti. Dal prezzo a cui un'opzione Call o Put viene quotata si puo' dedurre quale sia la volatilita' attesa dal mercato per quanto riguarda l'attivita' sottostante.

Inoltre, grazie alla possibilita' di replicare un'opzione attraverso l'uso dell'attivita' sottostante, osservando la volatilita' implicita del mercato ed usando la tecnica del delta hedging, e' possibile attuare strategie di portfolio insurance senza acquistare l'opzione sul mercato ma replicando direttamente la stessa. Questa strategia e' caratterizzata dalla riduzione dell'esposizione sull'attivita' sottostante via via maggiore al decrescere del prezzo di tale attivita'.

E' facilmente dimostrabile che se la riduzione dell'esposizione avviene in base al delta dell'opzione Put, qualunque sia l'andamento dell'attivita' sottostante, il costo di questa strategia e' il minore rispetto a qualsiasi altra strategia che mira ad assicurare un valore minimo del portafoglio, si pensi per esempio alle strategie stop-loss. Un'altra informazione importante che si puo' trarre dai prezzi che si osservano sul mercato delle opzioni e' la probabilita' di default dell'azienda che caraterizza l'attivita' sottostante.

Infatti, il valore di una delle componeti della formula di Black e Scholes ed in particolare N(-d2) rappresenta la probabilita' stimata dal mercato che l'opzione Put scada In-the-money. Se si osserva tale valore a partire dal prezzo delle opzioni Put deep-out-of-the money (cioe' con prezzi di esercizio molto bassi) e' possibile avere un'idea abbastanza precisa delle attese del mercato sulla probabilita' di default dell'azienda. Si veda la riguardo Hull (1998).

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