La neurobiologia sta facendo recentemente grandi progressi nello studio del funzionamento del cervello umano, ma ancora molto rimane da conoscere. Alcuni risultati sono consolidati, altri meno. In particolare, i risultati riguardanti il rapporto tra il cervello, che può essere oggettivamente osservato, e la mente, che ha bisogno della testimonianza soggettiva, rimangono ancora un po’ misteriosi. Tuttavia non mancano tentativi di fornire un quadro integrato riguardante sia il funzionamento del cervello umano in relazione alla percezione, elaborazione, e reazione, sia la formazione e lo sviluppo della mente.
In questo paragrafo i risultati di questa letteratura, e di altri studi in campi affini, vengono riletti e riorganizzati per vedere quanto possono sostenere un approccio alla motivazione e comportamento umano che sia ad un tempo diverso e più generale della teoria classica della scelta razionale e dell’economia comportamentale. Più precisamente, l’ipotesi che verrà qui discussa è che sia possibile distinguere nell’uomo tre tipi di motivazione: una “istintiva”, una seconda “affettiva”, ed una terza “razionale”, a ciascuna delle quali corrisponde uno specifico livello di identità. Questa distinzione va considerata come teorica, in quanto le motivazioni si presentano generalmente in forma mista.
Prof. Maurizio Pugno
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