Le regole principali ( tenuto conto anche di quanto scritto negli articoli precedenti) sono:
- Con l'eccezione della formazione alla prima correzione successiva al breakout di un ledge (cornice; vedi articoli precedenti) o di un Trading Range, un uncino si verifica solo in un mercato in trend. Esistono molti massimi e minimi relativi sui grafici, ma non tutti costituiscono degli uncini. E' essenziale operare solo su quelli che rispondono ai requisiti di cui sopra.
- Tutti gli uncini che si verificano in un mercato in trend rimangono uncini validi. Possono essere violati anche più di una volta se le precedenti violazioni erano dei semplici falsi breakouts.
- In certe situazioni i prezzi possono essere contemporaneamente in congestione ed in trend. Per dare una risposta a tale dilemma ricorriamo ad una semplice regola: se i prezzi sono in congestione e un trend può essere definito, il trend soppianta la congestione (vedi sempre fig. 6). Un trend è definito nel momento in cui viene violato il punto 2 di una formazione 1-2-3, anche se tale formazione si verifica all'interno di un'area di congestione.
- Se i prezzi sono stati in trend e sono entrati in congestione, questi rimangono tali fino a quando un trend sarà nuovamente definito
- I prezzi devono muoversi in una singola direzione, per esempio al rialzo (uptrend), dal basso verso l'alto, o al ribasso (downtrend), dall'alto verso il basso.
Una volta che i prezzi sono in movimento, devono reagire, correggendo sufficientemente, per darci la possibilità di utilizzare tali punti di correzione come connecting points da collegare con delle trendlines. Tali linee di collegamento hanno il loro punto di partenza sull'ultimo max (del precedente uptrend) o minimo (precedente downtrend) e punto terminale sul massimo o minimo della correzione dal movimento principale (vedi fig. 8).
La violazione dei punti indicati con High e Low nella fig. 9 rappresenta l'inizio del trend. Con tale tecnica, denominata del vero trend, l'inversione si ha quando le linee di collegamento tracciate da una correzione all'altra (vedi fig. 9), invertono l'inclinazione (da inclinazione positiva a negativa fine o interruzione di un uptrend). Una volta che il trend è stato definito in base alle regole sopra è possibile cercare gli uncini ed operare su di essi.
E' indubbio come tale metodo possa costituire più che altro l'ossatura o un semplice strumento di una tecnica di trading alla quale poi applicare filtri e money management appropriati.
L'immagine n. 10 rappresenta potenzialmente l'analisi realizzabile attraverso le tecniche presentate in questo e nei due precedenti capitoli.
Il giorno 19/02 il cambio euro/yen sul cash fa un top di medio periodo a circa 135 che noi segniamo col punto 1 della nostra ipotetica formazione 1-2-3 high. Non è un Rh in quanto non era stato precedentemente definito un trend attraverso un 1-2-3 low (sul grafico non si vede). A questo punto il mercato nei giorni successivi forma sia il punto 2 che il 3. Il nostro punto di ingresso con il trader's trick è la rottura del minimo della barra che ha formato il punto 3 e che anticipa leggermente il breakout del punto 2. Lo stop viene impostato qualche tic sopra il punto 1 a circa 135.20. Il giorno 01/03 il mercato fa un nuovo minimo che a partire dalla correzione del giorno successivo segneremo come Rh.
Attendiamo ora che il mercato ci dia una seconda opportunità per entrare corti sempre con il TTE (trader's trick entry). Purtroppo però le barre di correzione rispetto l'uncino sono più di tre e questo ci impedisce di entrare alla rottura dei minimi delle prime tre barre di correzione. I giorni ancora seguenti il mercato rompe il precedente uncino dandoci un nuovo segnale di ingresso short. Intanto lo stop lo portiamo sopra il max della correzione dal primo uncino (Stpl2). Con la tecnica delle linee di collegamento intanto abbiamo collegato il max al punto uno con la prima correzione successiva al primo Rh.
Il 12/03 il mercato, dopo il breakout dell'uncino precedente, storna consentendoci di collegare con un'altra linea le due correzioni.
Osservando il grafico è facile poi vedere come via via che il mercato consegue nuovi minimi anche gli stop loss vengono abbassati sempre al livello delle resistenze naturali, cioè sopra i massimi raggiunti da ogni correzione rispetto al downtrend in atto.
Dopo il terzo uncino il mercato entra in congestione. Per la verità rimane dubbio se possiamo considerare il passaggio in congestione già a partire dalla quarta barra successiva all'ultimo uncino (1 caso), comunque la terza barra successiva al Rh può essere considerata a pieno titolo barra guida (2 caso).
Una volta entrati in congestione è importante stringere lo stop perché non siamo più certi che il mercato continuerà il suo trend. Lo stop lo mettiamo sopra il massimo della congestione che, sia nel primo caso che nel secondo, corrisponde alla linea blu sul grafico che delimita il range della congestione.
In uno dei giorni successivi il nostro doppio trade sarà chiuso con un buon margine. E' importante notare come con il breakout della congestione anche le linee di collegamento tracciate invertano tendenza assumendo una inclinazione positiva.
Il punto di max fuori della congestione rappresenta un Rh. Nel nostro caso non ci sono possibilità di entrare in quanto il mercato incomincia a regalarci una serie continua di minimi e massimi decrescenti.
Ora abbiamo la possibilità di entrare sulla rottura dell'ultimo uncino del trend ribassista. Purtroppo però l'aperura in gap ci impedisce di operare (vedi regole articoli precedenti). Il giorno 19/04 il mercato fa un nuovo minimo (nuovo Rh) ed al tempo stesso un potenziale punto 1 di una formazione 1-2-3 Low (come del resto ogni uncino è potenzialmente il primo punto di una formazione 1-2-3). Il mercato poi corregge ma successivamente fallisce il conseguimento di nuovi minimi dando corpo alla nostra ipotesi di 1-2-3 low. Ci prepariamo ad entrare sulla rottura del max della seconda barra di correzione dal punto 2. Purtroppo il giorno successivo il mercato apre in gap rinviando il nostro trade. Il 27/4 i prezzi rompono il punto 2 andando a forma un nuovo Rh. Un nuovo trend al rialzo è ora stabilito.
Attendiamo ora la correzione e prepariamoci ad operare con il TTE. Il mercato ci dà questa possibilità il terzo giorno della correzione. Apre in gap, ma nella giornata rientra nel range della barra precedente rendendo possibile il nostro ingresso al livello stabilito. Il 06/05 il mercato consegue un nuovo max (nuovo Rh). Intanto portiamo il nostro stop dal punto 1 fin sotto il minimo della correzione successiva al primo uncino. Anche dopo il secondo uncino ci prepariamo ad entrare con il nostro TTE che scatta al terzo giorno successivo.
Per la verità la distanza tra il punto di ingresso e l'uncino è minima ,il ché significa maggiori rischi di un breakfailure, ma seguiamo la regola. Impostiamo però lo stop di questa operazione sotto il minimo della correzione in atto visti i maggiori rischi a cui andiamo incontro. Questo trade finisce in perdita con una presa dello stop in gap, che ci fa rimettere più di quanto avevamo preventivato (anche di queste eventualità bisogna tener conto quando si pianificano i trades). Osserviamo sempre come le linee di collegamento vengano plottate tra una correzione e l'altra con punto di partenza il minimo al punto 1 evidenziando al riguardo il trend che permane rialzista.
Non potendo più sfruttare il TTE, finita la correzione entriamo nuovamente lunghi sulla rottura del Rh.
A questo punto abbiamo un primo trade con entry point a 126.66 ed il secondo a 130.80. I nostri trailing stops li collochiamo sotto il minimo dell'ultima correzione. A questo punto sta al nostro moneymanagement scegliere quanto lasciare sul piatto o quanto portarsi a casa. La soluzione più logica è quella di attendere una nuova correzione per alzare lo stop cercando al contempo di salvare il 50% dei propri margini (in questo caso sul valutario l'effetto leva è notevole e pochi punti spesso sono decine di milioni di lire), oppure seguire i minimi di due o tre barre precedenti spostando continuamente il take profit. Non ci sono regole precise, l'importante, in ogni caso, è costruirsi una strategia robusta e testata, che ci permetta di seguirla molto molto disciplinatamente.
Non abbiamo preso in considerazione in questo esempio una regola fondamentale per Ross e cioè quella di aprire più contratti, per poter liquidare una parte di essi non appena sia possibile coprire le spese dei trades intrapresi nonché ricavarne un minimo per la copertura di quelle generali legate all'attività di trading. Male che vada almeno si coprono le spese.
E' inutile ripetere che quanto qui presentato costituisce una piccola parte del suo enorme lavoro. Nostra intenzione, lo ripetiamo, non è insegnare delle regole da applicare tout court, ma di trasmettere un approccio al trading originale fatto non solo di tecnica, ma soprattutto di preparazione mentale (the right mindset, Ross), accurato moneymanagement, capacità di vincere le emozioni, in un solo termine saggezza applicata all'arte del trading. Tutto ciò che fa di Ross uno dei più fortunati traders di tutto il mondo non è l'aver scoperto un insieme di regole, ma è l'abilità di fare trading seguendole poi con pazienza, disciplina (planning) e fantasia.
I temi del presente articolo sono tratti dai nuovi testi di Ross TNT volumi I, II, III, IV Electronic Trading.
[Sommario]