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Stefano Calamita

Il valore dell' ignoranza

Incontrando il Nemico

Anche i trader inesperti sono consapevoli del fatto che tradare sul mercato, è un lavoro che richiede un complesso approccio psicologico. Dopo tutte le ricerche, dopo i segnali dei TS, dopo che tutti gli esperti hanno fatto le loro previsioni, di fatto i trader adottano comportamenti, rispetto a quello che loro avrebbero dovuto adottare, spesso molto diversi.

Per molti anni i trader hanno considerato i mercati il "loro nemico principale". Ma in effetti è proprio "il trader stesso" il nemico peggiore.

Consideriamo le seguenti asserzioni che dovrebbero essere familiari un po' a tutti nella loro forma qui espressa o in alcune varianti:

1. Sarei dovuto andare lungo quando decisi di farlo. Sapevo che il mercato stava toccando il fondo

2. Avrei dovuto usare lo stop loss. Il mio sistema era corretto.

3. Avrei dovuto incrementare la mia posizione. Sapevo che era la cosa più corretta da fare.

4. Avrei dovuto fare quello che i grafici mi dissero di fare. Uscire dalla mia posizione a causa delle notizie negative non era chiaramente la cosa corretta da fare.

5. Avrei dovuto tenere la mia posizione e "chiudere" i miei occhi agli sviluppi delle notizie che di giorno in giorno venivano pubblicate

6. Sarei dovuto andare short sul mercato e poi. andare a giocare a tennis.

7. Avrei dovuto fare i compiti come uno scolaro. Due giorni dopo che io chiusi le posizioni non seguendo i miei indicatori tecnici, il titolo partì, in uno dei suoi più grandi movimenti della storia.

8. Io avrei dovuto far trading non ascoltando nessuno in merito a.... i miei "sentimenti" e le analisi erano migliori.


La storia si ripete: Sovraccarico da . Informazioni.


Il 1980 il mercato dell'oro era in trend positivo da molto tempo ed era vicino ai suoi massimi, con una volatilità elevata. Il livello emotivo del "mercato" era altissimo. Le aspettative da previsioni iperottimistiche, davano target price incredibili e sempre più elevati. Uno dei seminari di investimento più famosi al mondo, il REAL MONEY SEMINAR, con i migliori analisti, si tenne a Dallas proprio nel periodo in cui le quotazioni dell'oro erano ai massimi storici.

Il seminario annoverava dozzine di gestori, analisti e altri esperti di mercato che facevano analisi sui metalli preziosi. Come si può immaginare, alcuni analisti erano per un mercato "toro" ed altri per una imminente inversione di tendenza entrambi, difendevano strenuamente le loro posizioni.

Una volta finito il seminario, il mio maestro di trading, mi raccontò che aveva consegnato la suo opinione alla platea e si avviò verso l'ascensore.
Mentre aspettava che le porte dell'ascensore si chiudessero, entrò un partecipante ai lavori del congresso. Questo signore sembrò stordito e confuso. Dopo aver parlato brevemente sembrò ancora agitato. Egli disse che era venuto alla conferenza e che si aspettava risposte chiare, invece, trovò così tante opinioni diverse da farlo rimanere più confuso più che mai.

Infatti, rimase bloccato operativamente per l'indecisione.

Questa situazione è una costante "da sempre".
Tutti noi, troppo spesso commettiamo errori metabolizzando troppe informazioni, e/o informazioni insignificanti.

Più informazioni noi abbiamo, più confuso diventa lo scenario.

Consideri il seguente lato peggiore riguardo a troppe informazioni relative al mercato:

1. Più informazioni si hanno in merito ai mercati, più confusosi genererà, particolarmente se le informazioni sono contraddittorie. Il problema è determinato da un surplus di informazioni, i trader tenteranno naturalmente di integrarli tutti in una decisione significativa e quindi operativa. Ma questo non garantisce che la decisione sarà corretta. Infatti, le opinioni si bilanciano spesso l'un l'altro e lasciano come non mai il trader in un momento di grande confusione. Un accordo dettato dalla maggioranza degli esperti può inoltre, sbagliato infatti è ben risaputo che le opinioni di gruppo più forti sono, più condivise sono, più è probabile che possano essere sbagliate.

2. Più informazioni un trader ha, più probabile è che il trader le usi per giustificare o giustificarsi un'opinione o posizione già stabilita. Da quel momento, le informazioni non hanno altro valore che, forse, quello di dare al trader un falso senso di sicurezza.

3. Più informazioni un trader ha, più egli sarà incline, ad essere trasportato nel "tornado emotivo" del trading. (EMOTIONAL TORNADO OF TRADING) Molti, anzi, troppi trader sono incapaci di rimanere freddi davanti allo scorrere dei prezzi tick-by-tick. Il solo guardare i prezzi, è sufficiente per costringerli ad entrare in azione; azione che può essere, per assurdo, totalmente contraria ai loro sistemi o metodi di trading: è una forma di pulsione irrefrenabile.

4. Più informazioni un trader ha, più probabile è che possa trovare ragioni per essere insicuro circa la sua posizione attuale. Se le informazioni sono considerate "expert opinion" ossia lavoro di gente competente, la divergenza di valutazioni, che ne scaturirà, avrà un impatto molto negativo e potrà, perciò, indurre il trader a commettere errori.


Perché il trader ricerca insistentemente Informazioni

Noi dobbiamo chiederci, ma perché i trader cercano continuamente informazioni?
Perché i trader non sanno apprezzare il valore "dell'ignoranza" nei mercati?
La risposta è alquanto semplice, i trader come moltissimi altri individui umani, dicono alcuni studiosi americani, sono stati mentalmente ed emotivamente sottoposti al lavaggio del cervello per via delle tradizioni Occidentali (Judeo-Cristiane) e del nostro concetto di lavoro etico.

C'è stato insegnato che per avere successo, abbiamo bisogno di lavorare sodo, abbiamo bisogno di avere molte, più informazioni possibili, e abbiamo bisogno di capire il "perché" di cose.
Mentre questo può essere vero in alcune aree della vita, non è necessariamente è vero nel trading.

Il fatto è che noi non sappiamo il perché di alcune dinamiche intrinseche dei mercati, né abbiamo bisogno di raccogliere una pletora di informazioni sui mercati per guadagnare "soldi".
E, con tutto ciò voglio dire che noi non dobbiamo lavorare sodo per tradare proficuamente.
Infatti, io ho trovato che spesso vi è una inversa la relazione tra il duro lavoro e i soldi guadagnati.
Infatti, c'è un punto quando subentra un lavoro duro, pesante in termini di trading sui mercati e il diminuire, dei guadagni


I miei consigli

Dopo molti e varie esperienze nei mercati sono arrivato a una dura conclusione: quasi tutti i trader patiscono la sindrome da "sovraccarico o eccesso di informazioni".
Allora:

1. Pensare attentamente e consapevolmente se si ha bisogno, realmente, di un servizio di quotazione real time. Troppo spesso ho visto i buoni trader trasformarsi in cattivi trader appena loro sono passati all'intraday. A parte il costo, questi servizi tendono a dare molte informazioni, molte di più di quelle, delle quali si ha bisogno. Lo stimolo, l'icoraggiamento a negoziare sui mercati aumenta esponenzialmente, e si finisce con il negoziare anche quando non è necessario o non si capisce bene il mercato. L'incoraggiamento a negoziare in lassi di tempo sempre più stretti e veloci porta a "cambiare le caratteristiche e le metodologie" del trader, spesso con risultati disastrosi.

2. Non valutare troppi grafici. Infatti, pensi a ridurre il numero di grafici di analisi da valutare, oramai quasi tutte le scrivanie abbondano di studi di vari pseudoesperti. Ho trovato che i trader che fanno da loro, che non valutano analisi di altri, tendono ad avere un approccio al mercato più serio e costante, e "solo" con le loro considerazioni tecniche, riescono a rimanere ottimamente in pista a dispetto di tutto l'apparato commerciale di supporto al trading che si sta sviluppando.

3. E questo mi porta a parlare dell'area "newsletter e advisory services", ossia dei bollettini d'informazione e dei servizi di consulenza. La semplice verità è che non si ha bisogno di più di uno o due servizi. Una volta individuato un bollettino d'informazione o un servizio di consulenza di proprio gradimento bisogna fermarsi.. Se si consultano troppe opinioni, di vari consulenti, si rimarrà confusi e ciò non fa bene al trading.

4. Evitare l'eccesso di informazioni provenienti sopratutto dal proprio intermediario, magari mediante il proprio sito internet o email. Molti trader diventano quello che gli americani definiscono "sitting ducks" ossia anatre sedute, da nutrire con informazioni . Essi sanno che il cliente, una volta sovraccaricato con tutti i generi di informazioni inutili, sia volentieri che controvoglia, è portato a negoziare più spesso.


Conclusione

Troppe informazioni che provengono da molte fonti diverse confondono il trader e lo conducono verso operazioni che lui non avrebbe fatto.
Dunque le informazioni che provengono da un numero molto limitato di fonti, magari fidate, sono di gran lunga le più preziose per un trader rispetto a quelle informazioni ad esempio contraddittorie/stimolanti che provengono o si leggono un po' dappertutto.


In altre parole: IL SEGRETO CONSISTE ANCHE QUI' NELLA SEMPLICITÀ, IN QUESTO CASO NELL''INFORMAZIONE.

Dr. Stefano Calamita

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