E' importante anche capire la ragione della capacità creativa del mondo della finanza. La risposta degli "ottimisti" è che la domanda crea l'offerta, le esigenze sempre più sofisticate e specifiche dei risparmiatori impongono la nascita di prodotti che non possono che essere complessi.
La realtà è più banale, i nuovi asset assicurano ai pochi bravi in grado di offrirli margini più elevati di quelli dei prodotti tradizionali, semplici, trasparenti, offerti dalla generalità degli intermediari. La complessità si traduce nella difficoltà per chi acquista di scomporre il bene e di prezzare le singole parti. Un'esempio può chiarire il punto. Il "reverse convertible" è composto da un'obbligazione e da un'opzione put.
L'intermediario emittente acquista l'opzione dal risparmiatore e si copre dal rischio di perdita cedendo la stessa opzione sul mercato. Egli è coperto e fa raccolta ad un costo basso, il risparmiatore è esposto al rischio di un andamento avverso del mercato.
La domanda che ci si deve porre è: quale è il prezzo che l'emittente paga per l'opzione e quale è il prezzo di cessione della stessa opzione?
Si noti che il primo prezzo (un ricavo per il risparmiatore e un costo per l'intermediario) è lasciato alla discrezionalità dell'emittente che lo stabilisce dopo che il mercato ha esplicitato il prezzo che è disposto a pagare per quella stessa opzione. Il profitto nasce dunque dal potere di valutazione delle singole parti del prodotto ed è difeso dalla tecnologia necessaria a confezionare il bene.
Certo l'invenzione va venduta ma, come si sa, la domanda si crea con una rete di vendita agguerrita, con campagne pubblicitarie che esaltano il nuovo e puntano sull'insoddisfazione dei risparmiatori per prodotti tradizionali. La tecnologia, con il tempo, diventa accessibile alla maggioranza degli operatori e i margini di profitto si riducono o più semplicemente cambiano le aspettative e le vecchie proposte appaiono superate.
L'intermediario è costretto a rinnovare la gamma dei prodotti da offrire; gli economisti, i fisici e gli ingegneri degli uffici studi "inventano" ed il mercato è innondato dalle novità.
Sono costoro che hanno portato la finanza ai limiti delle possibilità matematiche. Soprannominati "quants" o "scienziati dei razzi", questi abili manipolatori di numeri hanno trasformato l'attività d'investimento in una scienza esoterica e impenetrabile come la meccanica quantistica. L'effetto ultimo è un crescente divario tra chi sa e sfrutta il proprio sapere e chi non sa ed è spesso vittima inconsapevole.
Prof. F.Caparelli
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