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Giocare ai fondi comuni d'investimento

Il mio modello decisionale (uno dei tanti possibili)

Di seguito espongo le linee guida del mio modello di gioco. Premetto che il mio modello si basa su alcune ipotesi, del tutto opinabili, che io stesso ritengo valide nel caso della gestione dei fondi in quanto riferite ai mercati, ma riconosco come inaccettabili se riferite ai singoli titoli e quindi inapplicabili al trading. Le ipotesi sono che:

  • Un fondo che ha fatto bene nell'ultimo periodo e fino ad oggi, ha maggiori probabilità di far bene anche nel futuro;
  • I mercati borsistici nel medio-lungo periodo devono necessariamente avere un andamento crescente

Dai due assiomi precedenti ho derivato alcune regole (e altre possibili se ne potrebbero inventare). Spesso comunque la loro applicazione è convergente, cioè diverse regole portano a selezionare gli stessi fondi che, guarda caso, sono sempre di tipo azionario o al più bilanciato.

    • Privilegiare i fondi con rendimento medio più alto (il rendimento medio si può calcolare come media ponderata del rendimento degli ultimi periodi, possibilmente disgiunti).
    • Non prendere in considerazione fondi il cui rendimento non sia almeno N volte (o almeno doppio) rispetto a un rendimento di riferimento (ad esempio il tasso EURIBOR), che farà da soglia di ingresso.
    • Privilegiare i fondi che, in intervalli di tempo diversi e disgiunti, hanno sempre avuto rendimento positivo.
    • Privilegiare i fondi che hanno un valore vicino al loro massimo storico (o comunque sotto al massimo per una soglia funzione della variabilità storica del titolo).
    • Privilegiare i fondi che hanno raggiunto più di recente il loro massimo storico.
    • Privilegiare i fondi con rating più alto.
    • Privilegiare i fondi con migliore indice di Sharpe, ovvero con migliore rapporto tra rendimento e variabilità.
    • Privilegiare i fondi (o i settori) in cui il rapporto tra il rendimento calcolato con una media ponderata sbilanciata in avanti (cioè con peso maggiore sui dati più recenti) e quello calcolato con una media ponderata sbilanciata all'indietro è maggiore di uno e/o superiore allo stesso rapporto calcolato sulla media.
    • Non acquistare mai più di un fondo per lo stesso settore, perché probabilmente avranno andamento correlato (se caleranno, caleranno tutti). Privilegiare i fondi che, in più periodi diversi e disgiunti, sono risultati i migliori del loro settore.
    • Se un fondo rende ma meno di quanto atteso, venderlo.
    • Se un fondo acquista valore oltre una certa soglia, vendere l'equivalente al valore della soglia più una frazione del capitale inizialmente investito. Questo garantisce che, se il fondo riperderà in seguito lo stesso valore, tu avrai comunque guadagnato qualcosa. (Facciamo un esempio. 100 euro acquistati aumentano il valore del 10% e arrivano a valere 110. Vendendo 20 anziché 10 ti garantisci che, dopo un calo del 10% alla fine avrai comunque 81 in fondi e 20 in liquidi, quindi avrai guadagnato 1 euro). Seguo questo comportamento finchè il valore posseduto non è uguale al minimo di entrata: a quel punto valuto se vendere o acquistare, e quanto, in base all'indicazione del mio modello.
    • Calcolare una soglia di vendita in funzione del massimo raggiunto dal fondo a partire dal suo acquisto. La vendita conseguente non dovrà necessariamente essere la vendita totale del titolo, ma potrebbe essere una sua vendita parziale (ad esempio la metà); dopo di che, in caso di ulteriore diminuzione del valore, il riacquisto a prezzo più basso della quota venduta potrebbe essere considerato consigliabile quanto la vendita del rimanente.
    • Non vendere un fondo se ha perso valore rispetto all'acquisto: prima o poi ritornerà al valore a cui lo ho acquistato. Solo allora avverrà la vendita.

    Marco Fogliani

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