La teoria della dissonanza cognitiva è sorta come tentativo di formalizzare nell'ambito di un modello una delle constatazioni che emergono quotidianamente nell'esperienza comune: le persone tendono in generale ad essere coerenti con se stessi nel modo di pensare e di agire. Quando questa coerenza manca si crea uno stato di disagio che l'attività mentale cerca di eliminare o almeno di attenuare con varie forme di ristrutturazione cognitiva.
Gli individui sperimentano una dissonanza essenzialmente in concomitanza con una decisione; la dissonanza, creando un disagio psicologico, costituisce una motivazione a cercare modalità per eliminarlo e tali modalità possono essere fondamentalmente o un cambiamento nel comportamento o una ristrutturazione cognitiva. Alla base di questo ragionamento metteremo le conoscenze in senso stretto che ognuno di noi possiede così come le credenze, le opinioni ed in generale tutto ciò che un individuo pensa su se stesso, sulla sua condotta e sull'ambiente.
La condizione necessaria perché due elementi siano in relazione dissonante o consonante è naturalmente che siano pertinenti tra loro, che cioè sia presente qualcosa che li colleghi, che interagiscano tra loro e che abbiano significato uno per l'altro, anche se verificare una di queste condizioni o il suo contrario non sempre nella vita pratica è di facile attuazione.
E' possibile dire che due elementi possono essere dissonanti per motivi di logica interna, perché in contrasto con norme culturali, con personali esperienze precedenti e così via, quindi è necessario sottolineare che l'unica misura per valutare la dissonanza o la consonanza di due elementi cognitivi è la logicità che essi possiedono nell'ambito di un sistema concettuale conosciuto e utilizzato da un individuo che risente ovviamente anche dell'esperienza soggettiva sensoriale e sociale e sul tipo di informazioni di cui si dispone.
In pratica nelle esperienze fatte in laboratorio e in quelle della vita reale la dissonanza si configura come una situazione mentale di disagio che è difficile da analizzare in sé, ma che è ben rilevabile attraverso le operazioni che i soggetti compiono per ridurla. Questo riaggiustamento cognitivo avviene in base al bisogno fondamentale umano di agganciare al mondo esterno reale il mondo interno delle rappresentazioni per il fatto che l'uomo vive di questo costante interscambio tra il mondo oggettivo e quello soggettivo.
Il momento in cui maggiormente si concretizza la relazione tra mondo interno ed esterno è quello in cui si prendono le decisioni.
La dissonanza è una inevitabile conseguenza delle decisioni ed in particolare quando:
ci si trova impegnati in un comportamento contrastante con le proprie opinioni o atteggiamenti
ci si trova di fronte ad un fatto compiuto non vengono confermate le aspettative sulle quali si era finalizzata un'azione cambiare il proprio comportamento
si viene esposti a ad informazioni discordanti con le proprie, ecc...
Si è osser vato che l'insorgenza della dissonanza è sempre legata ad un coinvolgimento personale molto stretto.
Si insiste così sull'autostima chiamata in causa da tali fenomeni, sul concetto di sé come caratteristica di fondo nella dissonanza. In definitiva la produzione di stati di dissonanza è in stretta connessione con tutte quelle situazioni post-decisionali in cui la persona si sente responsabile direttamente delle sue azioni e delle conseguenze che ne derivano.
La riduzione della dissonanza non può passare che per tre vie:
--produrre un cambiamento nell'ambiente
--cambiare il proprio comportamento
--cambiare il proprio mondo cognitivo (cambiando opinione, atteggiamento, aggiungendo nuove informazioni, sfuggendo ad altre informazioni, ecc.)
Esiste infatti un punto critico in cui la dissonanza può essere massima, ma tale punto coincide con la scomparsa della dissonanza stessa in quanto l'elemento cognitivo meno resistente viene modificato.
Ciò che a noi interessa in questa sede è come la teoria della dissonanza sot tolinei che uno dei fattori che maggiormente influisce sulla nostra condotta quotidiana sia costituito dalle aspettative che ci costruiamo sia sul nostro compor tamento sia sugli eventi che sembrano dover accadere nel mondo che ci riguarda. Questa proiezione sul futuro, fatta di previsioni che si collegano a quanto sappiamo di noi e delle cose che ci circondano, costituisce un impor tante elemento cognitivo che può produrre stati di dissonanza tanto maggiori quanto maggiore è l'aspettativa che viene delusa e quanto più grandi sono gli investimenti personali che avevamo collocato in quell'evento.
Si è così sottolineato da parte di più autori come fattore cruciale per l'effetiva insorgenza della dissonanza il fatto che la persona si senta realmente responsabile della situazione di discrepanza che viene a crearsi. Il concetto di responsabilità è col legato non solo alla possibilità di scelta reale, ma anche alla capacità di prevedere le conseguenze di una decisione , di determinare in prima persona delle aspettative, di sentirsi responsabili delle conseguenze che una decisione comporta.
Tutto ciò di cui si è parlato fin qu i , strategie di decisione, valori attesi, utilità soggett iva, implicazioni personali ecc. riguarda da vicino l'attività quotidiana del trader e ciò che egli deve aff rontare in termini di costi e benefici delle sue azioni.
Dott. Rodolfo Festa Bianchet
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