Per rendere il modello del valore atteso più adeguato al comportamento delle persone, sono state proposte due principali modifiche: la prima riguarda la sostituzione, nell'equazione del valore atteso, del valore di un risultato con la sua utilità. L'utilità è il valore soggettivo di un risultato o l'importanza che un certo risultato riveste per un individuo. Se alle persone piace giocare d'azzardo, l'azione del giocare ha una utilità sua propria oltre a quella relativa al denaro vinto o perso.
La formula verrebbe così trasformata:
p(V) x u(V) + p(P) x u(P) = utilità attesa
La seconda modificazione al modello del valore atteso riguarda la sostituzione delle probabilità con le probabilità soggettive (ps). Quando i decisori non conoscono le probabilità oggettive essi devono utilizzare le probabilità soggettive cioè quelle che essi ritengono essere le probabilità oggettive, che ovviamente spesso non coincidono. L'utilità soggettivamente attesa è calcolata nello stesso modo del valore atteso, ma le probabilità sono sostituite dalle probabilità soggettive e i valori sono sostituiti dalle utilità. La probabilità soggettiva di ciascun risultato è dunque moltiplicata per l'utilità provata per quel risultato e i prodotti sono sommati:
ps(V) x u(V) + ps(P) x u(P) = utilità soggettivamente attesa
Il modello dell'utilità soggettivamente attesa fonda le sue previsioni su un'informazione soggettiva e dovrebbe quindi essere un modello più preciso di quello del valore atteso nel predire le decisioni delle persone. Come nel modello del valore atteso, il modello dell'utilità soggettivamente attesa assume che le persone ritengano i quattro componenti del modello ugualmente importanti.
Altra conseguenza è che le persone facciano dei calcoli dato che per ottenere l'utilità soggettivamente attesa è richiesto il prodotto tra l'utilità degli eventi e le loro probabilità soggettive.
In conclusione le ricerche sulla selezione delle strategie decisionali dimostrano che essa dipende dalle caratteristiche del compito. Si è osservato per esempio che i manager tendono a selezionare una complessa strategia analitica se:
Arriviamo così al ruolo giocato da credenze, valori e regole nel prendere decisioni e in altri importanti momenti della nostra vita. Osserveremo che teorie e modelli funzionano bene sulla carta, ma nell'analisi della vita di tutti i giorni entrano in gioco fattori emozionali e situazionali non indifferenti.
Dott. Rodolfo Festa Bianchet
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