Gli swap costituiscono una delle più recenti innovazioni dei mercati finanziari nell'ambito degli strumenti derivati. I primi contratti swap risalgono agli inizi degli anni ottanta e, da allora, il mercato è cresciuto molto rapidamente, tanto che oggigiorno vengono annualmente negoziati contratti per centinaia di miliardi di dollari in tutto il mondo.
Uno swap implica un accordo privato tra due parti che si scambiano flussi di cassa a date certe, secondo una formulazione predefinita tra di esse. I flussi di cassa possono essere espressi nella stessa valuta oppure in valute differenti. La determinazione della quantità di flussi da scambiarsi richiede una variabile sottostante. Spesso questa è un tasso di interesse, come il Libor i, ma molto ampio è il campo delle variabili usate.
[Il Libor (London Interbank Offer Rate) è il tasso d'interesse offerto dalle banche su depositi di altre banche, nei mercati delle Eurovalute. Il Libor a 3 mesi è il tasso offerto su depositi a 3 mesi, il Libor a 6 mesi è il tasso offerto sui depositi a 6 mesi, e così via. I tassi Libor sono determinati dalle negoziazioni tra banche e cambiano al variare delle condizioni economiche. Per capire come venga usato, si consideri un deposito dove il tasso d'interesse è il Libor 6 mesi + 50 basis point. La vita del deposito è divisa in periodi di 6 mesi. Per ogni periodo, il tasso di interesse è posto uguale al Libor]
La più semplice forma di swap è l'interest rate swap, con la quale due parti si impegnano a scambiarsi, a date prestabilite, flussi di cassa, secondo uno schema convenuto. Un tipico schema è quello in cui una parte A s'impegna a pagare all'altra parte, B, flussi di cassa pari agli interessi calcolati ad un prefissato tasso fisso su un capitale nominale, per un certo numero di anni. Contemporaneamente, B, si impegna a pagare ad A flussi di cassa pari agli interessi calcolati ad un tasso variabile sullo stesso capitale nominale, per lo stesso periodo di tempo.
Un altro tipo diffuso di swap è il currency swap, nel quale il capitale e gli interessi espressi in una divisa sono scambiati contro capitale ed interessi espressi in un'altra divisa.
Molteplici sono le possibilità di adoperare gli swap per gestire i flussi di cassa e svariati sono gli obiettivi inseguiti dagli utilizzatori di tale strumento.
Generalmente, gli swap sono usati per ricoprire o modificare posizioni di rischio e per adeguare un determinato flusso ad una desiderata struttura. Essi vengono anche utilizzati al fine di «cogliere valore» nel mercato. Per esempio, grazie ad uno swap, è possibile ridurre l'effettivo costo di un finanziamento o aumentare il rendimento realizzato su di un investimento. Questo «cogliere valore» del mercato è ottenibile sia arbitraggiando differenti segmenti del mercato sia avvantaggiandosi da anomalie del mercato.
Inoltre, gli swap consentono di accedere indirettamente a mercati non facilmente o non efficientemente accessibili. Per esempio, una società americana non conosciuta in Giappone potrebbe indebitarsi in Yen ricorrendo ad un currency swap che le consenta di trasformare il suo debito in dollari in un debito in Yen. Un altro esempio è rappresentato da una società con basso rating di credito che si vede preclusa la possibilità di accedere all'indebitamento a lungo termine. Mediante un interest rate swap, la società può trasformare il suo debito a tasso variabile o breve termine in un debito a tasso fisso e medio-lungo termine.
Una delle argomentazioni che viene spesso usata per spiegare la diffusione degli swap riguarda i vantaggi comparati. Ogni società, quando negozia un nuovo prestito, si dirige generalmente verso il mercato dove ha un vantaggio comparato. Per esempio, una società Alfa con buon rating potrebbe avere accesso a prestiti a tassi variabili con spread rispetto al Libor inferiore alla media del mercato e avere invece condizioni pari a quelle di mercato sul segmento dei prestiti a tasso fisso.
Qualora la società Alfa desiderasse indebitarsi a tasso fisso, essa potrebbe sfruttare il vantaggio comparato di cui gode sul segmento dei prestiti a tasso variabile indebitandosi a tasso variabile e ricorrendo ad un interest rate swap, che le consenta di trasformare tale debito in uno a tasso fisso.
A fronte di questi innumerevoli possibili vantaggi legati all'utilizzo dei contratti swap, bisogna notare come non sia facile per una parte riconoscere una controparte in grado di combinare le specifiche esigenze in un'appropriata transazione swap, essendo quello degli swap un mercato del tipo over-the-counter, ossia un mercato non regolato secondo le norme di una borsa valori.
Può quindi verificarsi che: (i) le esigenze relative allo swap di una parte non sono generalmente conosciute dalle altre parti; (ii) le parti abbiano una limitata capacità di valutare ed accettare il rischio di credito della controparte; (iii) le date di pagamento e la durata di una parte non coincidano con quelle dell'altra; (iv) vi siano differenze nell'ammontare del principale sul quale le parti intendono attuare lo swap. La maggior parte di questi problemi viene risolto dall'intervento di un intermediario finanziario, che sia in grado di mettere in contatto piu' utilizzatori di swap e di mediare tra le loro specifiche esigenze.
L'intermediario può svolgere una pura funzione di intermediazione tra le parti oppure può assumersi il rischio del contratto, chiudendolo direttamente con la controparte. Ovviamente, in questo caso, l'intermediario utilizzerà anche altri strumenti, come ad esempio i contratti futures, per coprire il portafoglio di swap.
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