Un interest rate swap è un accordo contrattuale tra due parti per scambiarsi una serie di pagamenti a date prestabilite. Il nome discende dal fatto che tipicamente i pagamenti in uno swap sono simili ai pagamenti di interessi su un debito. Combinato con un'attività o una passività, uno swap può modificare le caratteristiche di rischio dell'attività o della passività cambiando il cash flow netto. Per esempio, una passività a tasso fisso può essere convertita in una passività a tasso variabile.
Si consideri una società X che si sia finanziata per 100 miliardi al tasso fisso del 4.75% annuo. Se tale società stipula un contratto swap in cui riceve il 4.5% annuo su un nominale nozionale pari a quello del finanziamento e paga un tasso variabile dato dal Libor a 12 mesi, l'effetto netto per la società X è quello di pagare il tasso Libor + 25 punti base annuo. Tale operazione, che consente la trasformazione del prestito da uno a tasso fisso ad uno a tasso variabile, può risultare particolarmente appetibile per la società X in una ipotesi di tassi discendenti. In modo del tutto analogo una attività a tasso variabile può essere convertita in una attività a tasso fisso.
Al fine di determinare il prezzo di uno swap, si ricorre al principio secondo il quale il valore attuale della «gamba fissa» deve essere pari a quello della «gamba variabile». Data la curva dei rendimenti, è sufficiente trasformare i dati dello swap in flussi di cassa e poi scontare ad oggi tali flussi per determinare il valore attuale.
L'interest rate swap è costituito da due serie di flussi di cassa di segno opposto. Per calcolare il valore attuale del contratto è necessario individuare con esattezza tali flussi, attualizzarli uno per uno e sommarne poi il valore così ottenuto. Il risultato sarà il valore corrente dello swap.
Si supponga, per esempio, di avere in posizione 50 miliardi di uno swap in cui si paga un tasso fisso annuale del 5.25% su base 30/360 e si incassa il Libor a sei mesi più 40 punti base. Lo swap è stato chiuso il 6/10 con valuta 8/10 del 1998 con durata di due anni.
Il primo fixing del Libor è stato di 4.19922% e tale valore determina l'ammontare del primo pagamento variabile che verrà corrisposto in data 08/07/99. Il primo pagamento della gamba fissa avverrà invece il 08/10/99. Schematizzando i flussi di cassa si ha:
DATE | TASSO FISSO | TASSO VARIABILE |
08/04/99 | 4.19922% + 40 B.p. | |
08/10/99 | 5.25% | X% + 40 B.p |
08/04/00 | X% + 40 B.p | |
08/10/00 | 5.25% | X% + 40 B.p |
E' necessario trasformare i tassi fissi ed i tassi variabili in flussi di cassa e per fare ciò si deve stimare il valore atteso dei fixing dei Libor nelle date successive alla prima cedola. Tali tassi vanno stimati calcolando il valore del tasso a termine corrispondente implicito nella curva. Stimati tali tassi, occorre moltiplicare ciascun tasso per la propria base e poi per il valore del nominale onde definire il valore dei flussi di cassa.
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