Di recente l’analisi austriaca del ciclo economico è stata oggetto di rinnovato interesse: contrariamente alla maggior parte delle analisi tradizionali, infatti, la visione originaria di Mises non spiega il ciclo richiamandosi a shock esogeni o a illusioni di cui sarebbero vittime gruppi di agenti economici. Per contro, l’accento viene posto sul fenomeno dell’inflazione sequenziale generato dal sistema bancario e dalla variazione nei fondamentali a essa legata.
Questo contributo si inserisce nel solco austriaco, ma intende approfondire non tanto la fase di espansione – oggetto principale dell’analisi misesiana – quanto i periodi di crisi e depressione, caratterizzati dalla dinamica dalla dinamica dei prezzi relativi e dai suoi effetti in termini di consumo, di produzione, di comportamenti sul mercato dei fattori. In particolare, si sostiene che, a seguito della crisi, l’andamento della domanda di fattori provoca l’acquisizione di rendite di posizione; queste spiegano il persistere di periodi di crescita modesta, se non di stagnazione.
Dal libro "Ludwig von Mises: le Scienze Sociali nella Grande Vienna" curato dal
prof. L. Infantino e dal dott. N. Iannello.
Rubbettino Editore
Sommario:
• Il ruolo della moneta fiduciaria
•Dalla dinamica del boom alla crisi
•Dinamica del ciclo e mercato dei fattori