I diversi tipi di analisi tecnica. L'utilizzo dell'analisi tecnica implica due approcci basilari:
. predictive analysis, che cerca di prevedere l'estensione dei movimenti di prezzo per periodi futuri;
. concurrent analysis, che cerca semplicemente di determinare la direzione del prezzo. Il complesso delle metodologie tecniche operative, sulla traccia di questa distinzione, si divide di fatto in due grandi comparti:
I. analisi tecnica grafica, che permette l'identificazione sia delle fluttuazioni portanti sia la definizione delle fasi di mercato;
II. analisi tecnica quantitativa che determina fondamentalmente segnali di comportamento1.
Ai fini del presente lavoro è sufficiente accennare molto sinteticamente all'analisi tecnica grafica, utilizzata dalla gran parte degli analisti tecnici. Si assume che il lettore abbia qualche nozione al riguardo e, in ogni caso, può far riferimento per un'ampia rassegna delle tecniche ai vari testi pubblicati 2.
Le tecniche grafiche cercano di determinare il potenziale movimento ascendente o decrescente del mercato: per l'analisi tecnica le fasi di transizione da un regime all'altro sono spesso segnalate da formazioni grafiche dette modelli chiaramente definibili. Il completamento regolare del ciclo di mercato3 mette sull'avviso l'esperto che è avvenuta una inversione di tendenza. Fra le più comuni formazioni di inversione si cita il modello testa e spalle, quello di espansione ecc. mentre per i modelli di consolidamento si ricordano i triangoli, le bandiere e i cunei.
Il passaggio da una fase di flessione (espansione) a una fase di espansione (flessione), momento detto di accumulazione (distribuzione) origina movimenti di mercato di tendenza indefinita, situazioni dette rispettivamente bottom e top congestion market. Le fluttuazioni che ne derivano tendono a svilupparsi secondo modelli di prezzo la cui corretta definizione favorisce l'individuazione e lo sfruttamento di efficaci segnali operativi. In generale, la violazione del supporto (resistenza) 4 segna il completamento del modello e della relativa fase di distribuzione (accumulazione) e il contestuale avvio della fase di flessione (espansione).
Occorre peraltro precisare che lo sviluppo di fasi espansive (recessive) può contenere temporanei assestamenti provocati da azioni di riaccumulazione (redistribuzione). Queste situazioni sono note con il termine di Bull (Bear) consolidation pattern; anche in tal caso la violazione del supporto (resistenza) completa i modelli di consolidamento ripristinando la fase recessiva (espansiva).
Accanto all'utilizzo di modelli di prezzo è rilevante l'identificazione dei cosiddetti cicli. La ricerca dei movimenti ciclici dei prezzi si basa su una serie di tecniche che costituisce la cosiddetta analisi strutturale. Col termine ciclo si indica un movimento che si presenta con qualche grado di regolarità in uno specifico intervallo di tempo. Il concetto di ciclo sembra essere legato a particolari principi empirici, fra i quali particolare rilievo va assegnato al cosiddetto principio della somma (o ciclicità segnata) per il quale ad ogni istante quattro tipi di forze cicliche influenzano l'andamento della serie osservata: decennali, primario, stagionali e casuali. Il problema per l'analista è l'identificazione pratica dei cicli, decisamente complicata, che si basa su varie tecniche, dalla trend deviation all'utilizzo di alcuni oscillatori. Tuttavia, ciò che più conta è che lo studio empirico sia effettuato su un periodo temporale molto ampio (almeno trent'anni).
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