Gli indicatori sono degli algoritmi di calcolo di varia complessità impiegati per molteplici funzioni, ma generale tutti servono a dare una visione più nitida della situazione di mercato ed evidenziare determinate fasi come la velocità della tendenza, volatilità, forza accelerazione etc
Gli indicatori fanno parte della branchia dell' analisi tecnica denominata analisi algoritmica e per impiegare questo tipo di studio e necessario avere a disposizione uno storico delle quotazioni e per alcuni anche dei volumi di scambio.
L' utilizzo di questi strumenti dovrebbe sempre essere abbinata ad altre metodologie ed è inoltre sconsigliabile seguirne diversi contemporaneamente per non creare confusione e incertezza nell' operatività. Già dopo i primi test, ci si rende conto che ciascun indicatore presenta percentuali di fallimento tali da risultare improduttivo nella maggior parte dei casi. . E questo è dovuto principalmente a due fattori: incapacità di qualsiasi indicatore a rilevare esattamente e rapidamente determinati movimenti di mercato e l' inabilità di qualsiasi indicatore a risultare adatto a ogni fase di mercato.
Anche se è possibile ottimizzare i parametri di ciascun strumento questo non assicura gli stessi risultati nel futuro, al contrario, se forzati ad a adattarsi alla serie storica, è probabile che mostrino una minore flessibilità di quelli standard nell'operatività corrente. È importante quindi l' utilizzo degli indicatori ma solo se associato ad un trading system che contempli stop loss e take profit magari unita ad una analisi soggettiva dei dati e dei trend per individuare il momento più conveniente per l' ingresso e uscita dal mercato.
Normalmente, l' utilizzo di un indicatore presume un' inervento al verificarsi di un condizione, ad esempio, l' attraversamento di una media mobile per un indicatore di momentum , l' attraversamento della linea dello zero per un Macd, o l' attraversamento di certi livelli per un Rsi.
Figura 1: Seat Pagine Gialle dati da giugno a dicembre 2000, nella parte alta sono visualizzati i segnali operativi del MACD con parametro time periods settato a 9.Nella parte bassa del grafico e' rappresentato in rosso il MACD e in blu i volumi di scambio
Una corretta impostazione operativa presuppone che, estratti certi segnali dall'analisi grafica, ad esempio la rottura di un supporto o di una resistenza, se ne cerchi riprova nell'indicatore più adatto, tra quelli utilizzati, alla corrente fase di mercato. Solo quando analisi grafica e indicatore daranno lo stesso risultato si darà consistenza ai segnali ricevuti. Questo provoca purtroppo un ritardo nell' operazione dovuto alla lentezza di una delle due componenti a che serve a conferma del segnale, che si può tradurre nella forte possibilità di perdere la fase più rilevante di un movimento. D'altro canto questo tipo di impostazione aumenta probabilità di ottenere un' operazione in guadagno.
Un' altro aspetto da tenere in considerazione è la pericolosa situazione psicologica di attesa che può portare a precedere i segnali. A questo proposito può essere utile seguire simultaneamente più titoli invertendo il processo mentale, ed operando solo su quelli che presentano una combinazione opportuna e non curando quelli con segnali incompleti o incerti.
Per concludere e' da segnalare che su molti indicatori è possibile tracciare trendlines, supporti resistenze ed altre formazioni grafiche. Come si può vedere in figura 1
Figura 2 Seat Pagine Gialle da settembre a novembre 2000, in rosso è rappresentato l'RSI con periodo 14
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