Nel 1897, Charles Dow sviluppò due indici di mercato: l' Industrial Average, che includeva 12 blue chips e il Rail Average che ne includeva altre 20. Oggi sono noti come il Dow Jones Industrials Average e il Dow Jones Transportation Average. La "Dow Theory" risultò da una serie di articoli pubblicati da Charles Dow nel Wall Street Journal tra il 1900 e il 1902. Alla sua morte, WilIiam P. Hamilton e Robert Rhea ne ripresero e riorganizzarono i concetti, strutturandoli nella forma oggi conosciuta.
Dow paragonava gli andamenti di Borsa alle maree. Come, infatti la progressiva accentuazione o il progressivo indebolimento delle successiva ondate rivela una fase di alta marea o una di bassa marea, così un indice di Borsa o il prezzo di un titolo, tradotto in grafico, rispecchia un ciclo al rialzo quando le fluttuazioni successive toccano punte sempre maggiori e, viceversa, rispecchia un ciclo al ribasso quando le fluttuazioni successive toccano livelli sempre minori.
Dow si rese conto che i prezzi dei titoli delle più maggiori società tendevano a muoversi tutti insieme e che i pochi titoli che si muovevano in controtendenza rispetto a loro ritornavano a seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di qualche settimana.Benché alcuni titoli avessero un'accelerazione più alta di altri, il senso era comunque sostanzialmente la stesso. Dow espresse il concreto il livello del mercato azionario calcolando il prezzo medio di un limitato e prescelto numero di titoli.Lo scopo della teoria di Dow è quello di utilizzare il comportamento del mercato azionario come indice dello sviluppo generale.Tale teoria è alla base di ciò che saranno la maggior parte dei principi della moderna nalisi tecnica.
Figura 1 Dow Industrials e il Dow Transports durante il mercato toro dal 1996 al 1998
I punti principali della teoria di Dow:
1. Un indice sconta tutto.
Il prezzo di un'azione riflette tutto ciò che è conosciuto su di essa. Appena giunge una nuova informazione, i partecipanti al mercato disseminano l'informazione e il prezzo subito si adegua. Ugualmente gl'indici dimercato scontano e riflettono tutto ciò che è noto ai partecipanti al mercato.
2. Il mercato è formato da tre trends.
In un qualsiasi periodo nel mercato, tre forze sono in atto: una tendenza Primaria, una Secondaria, e una Minore. Il trend Primario può essere o al rialzo o al ribasso. La durata di solito è più di un anno e può durare anche parecchi anni. Se il mercato realizza massimi e minimi ascendenti il trend Primario è al rialzo, se al contrario realizza massimi e minimi discendenti, è al ribasso.
Il trend Secondario è una reazione correttiva della tendenza Primaria. Queste reazioni (pullback) durano normalmente da tre settimane a parecchi mesi, e raffigurano reazioni che accelerano o rallentano il movimento di base primario. Le fasi di correzione secondaria possono essere dei ribassi in un up-trend o dei rialzi in un down-trend e generalmente hanno un ampiezza che va dal 33% al 66% della distanza coperta dal precedente movimento. I trend Secondari sono composti da un certo numero di trends Minori.
Figura 2 : Seat Pagine Gialle Giugno - Dicembre 2000, Il grafico mostra un trend Primario in rosso e quattro Secondari in blu.
I trend minori sono movimenti giornalieri, o, comunque, di durata sempre inferiore alle tre settimane. La DOW Theory sostiene che, siccome i prezzi nel breve termine sono soggetti a qualche grado di speculazione (i Primari e i Secondari no), i trends Minori sono ininfluenti e possono essere trascurati.
3. i trend Primari si suddividono in tre fasi.
La prima fase del movimento primario toro è caratterizzata da una situazione in cui gli investitori più svegli (mani forti) incominciano a comprare a prezzi molto bassi Il "sentiment" generale in questa fase è di sfiducia e di apatia, mentre i ben informati si rendono conto che il peggio è passato e che un "turnaround" è inevitabile, e comprano in modo aggressivo dai venditori stressati che cercano di salvare il salvabile.. per poi aumentare gradualmente gli acquisti man mano che il volume delle vendite tende a diminuire Nella seconda fase aumenta la pressione d'acquisto, in conseguenza all' inserimento nel mercato dei piccoli risparmiatori i titoli quindi incominciano a salire e i volumi ad aumentare. Le condizioni economiche sono in via di miglioramento per dall'aumento dei margini di profitto. Per ultima arriva la fase finale del mercato primario toro, nella quale ogni norma di buon senso viene persa e le azioni sono richieste a ritmi vertiginosi in un predominante stato di euforia generale. La massa degli investitori (parco buoi) ha avuto abbastanza tempo per dimenticare le loro ultime perdite e sente che è giunto il momento di partecipare all'attività del mercato, convinti che i prezzi saliranno alle stelle. Ma trend attuale è praticamente finito, e una netta e inesorabile inversione di trend diventa ogni giorno più probabile. E' durante questa fase che le cosiddette mani forti, che avevano comperato aggressivamente nella prima fase, iniziano a liquidare le loro posizioni anticipando l'inversione di tendenza.
Figura 3: Mediaset 1997 - 2000 i professionisti cominciano ad accumulare nella prima fase (A). Un ritorno della fiducia su notizie di miglioramenti degli utili delle aziende avviene nella seconda fase(B). La terza fase è caratterizzata dall'euforia (C) in quanto tutti cominciano a comprare azioni.
Si definisce mercato primario orso un prolungato abbassamento dei prezzi in cui ogni massimo e minimo di un movimento secondario tocca un livello inferiore ai corrispondenti massimi e minimi del secondario precedente (massimi e minimi decrescenti). Anche trend primario ribassista è contraddistinta da tre distinte fasi. Nella prima, denominata fase di distribuzione, gli investitori più esperti alleggeriscono le proprie posizioni vendendo sempre più velocemente, mentre i trend-follower resistono, ancora influenzati dalla precedente fase di rialzo. Il volume degli scambi è elevato, ma tende a diminuire durante i brevi movimenti di correzione. La seconda fase inizia quando all'incertezza subentra il pessimismo, poi la paura e infine il panico. Nella terza fase la caduta dei prezzi diventa pressoché a piombo e i volumi si spingono a livelli molto alti. Infine, quando tutti i fattori fondamentali e psicologici che hanno determinato il deprezzamento sono stati scontati nelle quotazioni, il mercato orso può considerarsi finito e un nuovo ciclo può cominciare da capo.
4. Le medie devono confermare.
Dow utilizza due medie, l'Indice Industriale (II) e quello Ferroviario o dei Trasporti (IT). Uno dei più importanti concetti della teoria è che il movimento dei due indici deve sempre essere analizzato simultaneamente. Ambedue debbono protrarsi oltre il massimo (o minimo) del Secondario precedente per poter confermare il trend. Il grafico seguente mostra il Dow Industrials e il Dow Transports durante il mercato toro dal 1996.
5. I volumi seguono il trend.
La Dow Theory focalizza principalmente l'azione dei prezzi. Il volume serve solo per confermare situazioni dubbie. Il volume deve espandersi nella direzione del trend Primario.
In un bull market, infatti, il volume cresce quando i prezzi salgono e diminuisce quando essi scendono. In un mercato orientato al ribasso, viceversa, l'attività aumenta quando i prezzi calano e si riduce se essi recuperano. Il volume serve quindi a conferma della direzione del trend in atto.
Figura 4: Mib 30 dal 1996 al 2000
È chiamata linea il movimento laterale, di una o di entrambe le medie, della durata di almeno due o tre settimane o, a volte, di parecchi mesi. Durante questo periodo i prezzi oscillano entro un intervallo di negoziazione relativamente ristretto. La formazione di una linea indica che la domanda e l'offerta sono sostanzialmente bilanciate. Una linea può svilupparsi sia dopo elevati rialzi, nel qual caso prende il nome di area di distribuzione, sia dopo forti ribassi, formando un'area di accumulazione.Un avanzamento dei prezzi oltre il limite superiore della linea costituisce un segnale rialzista, mentre la perforazione del supporto indica ulteriori ribassi.
7. Un trend resta intatto fino al definitivo "Reversal Signal".
Un up-trend è definito da una serie di massimi e minimi ascendenti. Affinché si possa parlare d'inversione di tendenza, si deve avere almeno un massimo e un minimo in calo. Quando un'inversione nel trend Primario è segnalata dall' Industrials e dal Transports, le possibilità che il nuovo trend continui sono elevatissime. Comunque, più a lungo un trend continua, più piccola resta la possibilità che il trend rimanga intatto.
Figura 5: indice Mib Luglio - Dicembre 1994 rottura della trend line ed inversione
8. Contano solo i prezzi di chiusura.
La Teoria di Dow non tiene in alcuna considerazione i top e i bottom giornalieri ma utilizza solo i prezzi di chiusura. Nonostante le perplessità che può provocare questa regola, essa, come tutte le altre della teoria, ha superato l'esame del tempo.
Maurizio Michele Zuzzaro
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