L'attuale distribuzione delle risorse finanziarie tra le varie forme d'investimento è, in definitiva, il risultato degli eventi qui sinteticamente illustrati ed è, insieme, causa ed effetto di un mutato clima nei rapporti tra risparmiatori-investitori ed operatori professionali del settore finanziario, istituzioni e media, nell'ambito di un processo che ci avvicina ai mercati finanziari più evoluti.
In particolare, per i fondi, le gestioni e per tutti i servizi nei quali il valore è la professionalità del team di gestione, il ricorso ai benchmark di riferimento determina il coinvolgimento a priori degli operatori nelle fortune del prodotto, responsabilizza nelle scelte e crea un rapporto di collaborazione tra professionista e cliente, rendendo più agevole la descrizione delle caratteristiche di rischio-rendimento. La nuova sfida per istituzioni, mezzi d'informazione e per gli stessi operatori alla ricerca di elementi di differenziazione e di valore rispetto alla concorrenza è proprio quella di guidare l'investitore all'acquisizione di questa consapevolezza, illustrando le caratteristiche dei prodotti, i costi, le opportunità, i vantaggi, i rischi, e sottolineando che le decisioni in materia di investimenti vanno prese sulla base di informazioni accurate e di una consulenza qualificata.
L'evoluzione del mercato finanziario (e, in primo luogo, la riduzione dei tassi dei titoli pubblici) ha costretto tutti gli investitori ad assumere maggiori dosi di rischio alla ricerca di combinazioni di prodotti finanziari in grado di offrire potenzialità di rendimento superiori. Gli intermediari finanziari hanno rinnovato la propria struttura organizzativa e la gamma di offerta nel settore degli investimenti per soddisfare la domanda della clientela e lucrare i margini connessi allo sviluppo degli strumenti di gestione del risparmio. Per i prossimi anni, essendosi quasi completata la conversione del risparmio amministrato in risparmio gestito, è ragionevole attendersi una dinamica più matura per fondi e gestioni patrimoniali, che sposterà il baricentro dell'attenzione degli intermediari verso la relazione e la gestione dei clienti nel tentativo di massimizzare la soddisfazione dei risparmiatori nei confronti del settore finanziario. La fine del millennio segna quindi un'evoluzione importante del mercato del risparmio gestito in Italia con il progressivo spostarsi dell'attenzione degli operatori dalla "quantità" (volumi delle attività finanziarie gestite) alla "qualità" (soddisfazione complessiva per il servizio di gestione del portafoglio finanziario).
La diffusione sempre maggiore di conoscenze in materia finanziaria trasformerà gradualmente il risparmiatore italiano (unicamente volto ad accumulare risorse finanziarie) in investitore, orientato ad impiegare le proprie disponibilità secondo la specificità dei propri bisogni e sempre più esigente in termini sia di qualità del servizio che di riduzione dei costi. L'attività degli intermediari, ed in primo luogo delle banche , dovrà spostarsi soprattutto sul presidio della clientela in essere, favorendo politiche di segmentazione in grado di ampliare e personalizzare il portafoglio dei prodotti offerti per far fronte a una domanda complessivamente più sofisticata ed esigente.
Dott. Luigi Salvatore Picariello
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