L'utilizzo dell'analisi tecnica come metodo di studio e di previsione del comportamento dei mercati è fonte di ampie divergenze tra operatori professionali e accademici. Da un lato i paradigmi teorici vengono criticati dalla pratica, in quanto pretendono di spiegare un fenomeno complesso quale le fluttuazioni dei prezzi di borsa, supponendo che all'interno di esso agiscano "marionette razionali e ottimizzanti"; ma trascurare le imperfezioni di funzionamento, i costi delle transazioni, le diverse capacità di valutazione e sopportazione del rischio degli operatori, significa analizzare un mondo inesistente. D'altra parte, il modo di operare nella pratica viene completamente ignorato dal teorico, principalmente per una ragione: l'analisi tecnica è avulsa da ogni formalizzazione realmente scientifica che consenta di verificare spessore e validità generale dei concetti utilizzati, nonché l'affidabilità delle informazioni prodotte. Tuttavia, in tempi più recenti, l'atteggiamento è parzialmente cambiato; gli studi economici stanno colmando talune deficienze dell'analisi teorica, portando l'attenzione anche sulla struttura e sul funzionamento concreto dei mercati [31]. L'analisi tecnica è un metodo induttivo di indagine economica teso ad evidenziare le analogie di comportamento nella dinamica dei prezzi. Nasce per ovviare alla scarsità di notizie ed informazioni attendibili sui mercati azionari. L'analisi permette di sintetizzare l'enorme quantità di dati e di informazioni alle quali si è costantemente sottoposti, e lo studio dei mercati si sviluppa osservando esclusivamente prezzi e volumi. Questa analisi si può applicare in tutti i mercati non influenzabili dall'azione di un singolo operatore. I principi base dell'Analisi Tecnica sono essenzialmente tre [32]:
Principio 1: Il prezzo rispecchia le aspettative del mercato: è infatti la sintesi di tutte le variabili che concorrono a formarlo. Nel prezzo sono incorporate le ansie, le paure o le aspettative di crescita. Questa sono le cause principali delle differenze di prezzo tra valore reale e valore di mercato.
Principio 2: La storia è ciclica. Questo principio si basa sulla convinzione che a stimoli identici corrispondano reazioni analoghe.
Principio 3: Il prezzo si muove secondo una tendenza: compito dell'analista è individuarla e classificarla.
Per questo tipo di analisi è importante conoscere il ciclo dei prezzi, composto dalle seguenti fasi [33]: (Fig. 8.1)
Accumulazione: è quella fase in cui gli investitori professionali (le cosiddette mani forti ) ipotizzano l'esaurimento della fase recessiva e acquistano nella convinzione di un prossimo inizio di una fase positiva di medio periodo.
Ri-accumulazione: è una momentanea interruzione della tendenza rialzista; in questa fase si costruiscono nuove posizioni "lunghe".
Espansione: è un rapido incremento dei prezzi a seguito dell'intervento di nuovi investitori attratti dalle notizie presenti nei mezzi di comunicazione.
Boom : il mercato è destinato a crescere all'infinito perché le buone notizie sembrano non finire mai. E' in questa fase che entrano sul mercato le mani deboli.
Distribuzione: le mani forti iniziano ad alleggerire le posizioni, i volumi scambiati esplodono e l'interesse dei media per la borsa raggiunge il culmine.
Flessione: in questa fase i corsi declinano rapidamente anche se possono esserci delle momentanee interruzioni dei ribassi, ed eventuali crolli di borsa.
Crack : è il momento in cui scoppia il panico fra gli investitori comuni, la pressione in vendita dei titoli non viene assorbita dal mercato, i corsi dei titoli crollano, i prezzi sono destinati ormai a scendere all'infinito, e diventa imperativo liberarsi dei titoli a qualunque prezzo. Tale fenomeno avviene generalmente dopo una fase di distribuzione o di ridistribuzione. Maggiore è la durata del periodo distributivo e maggiori possono essere i crolli, sia in termini di durata che di ampiezza percentuale.
Redistribuzione: momentanea interruzione della tendenza ribassista, ottima occasione per chiudere le posizioni lunghe ancora in essere.
Fig.8.1 Esempio schematico di ciclo dei prezzi.
Fonte: Riccardo B., Stefano F., Corso di analisi tecnica, Traderlab, 1999
Esiste anche un'altra scuola di pensiero, che considera totalmente casuale l'andamento dei prezzi. Questa teoria del "cammino casuale" o Random Walk Theory risulta essere una delle armi a favore dei detrattori dell'analisi tecnica. I suoi principi fondamentali sono: l'assoluta casualità delle variazioni dei prezzi, quindi i movimenti sono casuali e non correlati, e le variazioni fra i prezzi e il valore intrinseco di un bene sono dovute a fatti o notizie nuove.
[31] Pring M.J., Analisi tecnica dei mercati finanziari, Mc Graw Hill (1995
[32] Coliva E. Galati L., Analisi tecnica finanziaria, UTET,1992.
[33] Fanton S.,Beber A., Corso di analisi tecnica, cd-rom Traderlab
Dott. Pietro Favè
Successivo: Alcuni strumenti per l'analisi I
Sommario: Index