I campi di applicazione delle reti neurali sono tipicamente quelli dove gli algoritmi classici, per la loro intrinseca rigidità(necessità di avere inputs precisi), falliscono. In genere i problemi che hanno inputs imprecisi sono quelli per cui il numero delle possibili variazioni di input è così elevato da non poter essere classificato.
Ad esempio nel riconoscimento di un immagine di soli 25 pixels (5*5) in bianco e nero senza toni di grigio abbiamo 2**25 possibili immagini da analizzare. Se consideriamo una immagine di 1000 pixels con 4 toni di grigio dovremo analizzare 6**1000 immagini possibili.
Per risolvere questi problemi si utilizzano normalmente algoritmi di tipo probabilistico che, dal punto di vista della efficienza risultano, comunque, inferiori alle reti neurali e sono caratterizzati da scarsa flessibilità ed elevata complessità di sviluppo. Con una rete neurale dovremo prendere in considerazione non tutte le immagini possibili ma soltanto quelle significative: le possibili variazioni in un range intorno all'immagine sono gia riconosciute dalla proprietà intrinseca della rete di resistenza al rumore.
Un altro campo in cui gli algoritmi classici sono in difficoltà è quello dell' analisi di fenomeni di cui non conosciamo regole matematiche. In realtà esistono algoritmi molto complessi che possono analizzare tali fenomeni ma, dalle comparazioni fatte sui risultati, pare che le reti neurali risultino nettamente più efficienti: questi algoritmi sfruttano la trasformata di Fourier per scomporre il fenomeno in componenti frequenziali e pertanto risultano molto complessi e riescono ad estrarre un numero limitato di armoniche generando notevoli approssimazioni.
Come vedremo, una rete neurale addestrata con i dati di un fenomeno complesso sarà in grado di fare previsioni anche sulle sue componenti frequenziali e ciò significa che realizza al suo interno una trasformata di Fourier anche se nessuno le ha mai insegnato come funziona!
Luca Marchese
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