Un altrettanto importante aspetto da considerare prima di investire in questi strumenti finanziari sono le commissioni, in genere molto elevate. Ne esistono essenzialmente quattro, anche se le prime due sono molto rare: 1. La commissione d’ingresso, la quale si aggira intorno all’1% del capitale dato in gestione; 2. La commissione di uscita, che varia dallo 0,5% all’1%; 3. La commissione di gestione annuale (management fee), pari a circa l’1-2%; 4. La commissione d’incentivo (performance fee), che oscilla assumendo valori dal 10 al 25% dei profitti ottenuti annualmente dal fondo.
L’ultima fee della serie è molto elevata ed è quella che caratterizza e distingue gli Hedge Funds rispetto a un fondo tradizionale: il gestore è incentivato ad ottenere risultati sempre migliori in quanto il suo guadagno è variabile sulla base dei profitti realizzati. Nel caso in cui il fondo subisca delle perdite, esiste spesso una clausola che impedisce al gestore di ricevere la commissione di performance fino a quando queste non siano state reintegrate. Addirittura, alcuni statuti prevedono che il money manager non abbia diritto a nessuna commissione fino a quando il fondo non ottenga performance in linea con predeterminati punti di riferimento: è il caso del cosiddetto ”hurdle rate”, il tasso di rendimento “ostacolo” che il gestore può dunque dovere superare prima di ottenere tale remunerazione, oppure quando si parla di ”high water mark” (letteralmente: segnale di acqua alta), nel caso in cui il gestore debba conseguire un rendimento superiore al precedente massimo raggiunto dal fondo. In merito all’elevato valore della remunerazione in base alle performance, due considerazioni sono possibili, la prima di natura giuridica e la seconda di natura tecnica che motivano l’impiego di questa commissione come indispensabile forma di remunerazione per il gestore del fondo: la prima è rappresentata dal vincolo numerico di sottoscrittori, la seconda è connessa alla necessità di contenere il patrimonio gestito in rapporto alla liquidità e allo spessore del mercato di riferimento. Entrambe, comunque, contrastano di una raccolta potenzialmente illimitata di capitali da gestire.
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