La sezione precedente ha dimostrato empiricamente come esista la possibilità di produrre un trading efficace grazie ai segnali del modello CIR. Tuttavia, quest’analisi resta una verifica effettuata in ottica ex-post, ovvero una verifica non realistica perché eseguita conoscendo in partenza tutte le osservazioni del periodo.
Questa sezione ha l’obbiettivo di testare (sul secondo e terzo sottoperiodo) se la metodologia dei Segnali Impliciti è efficace “realmente”, ovvero se è una metodologia che, avanzando in ottica ex-ante (fornendo cioè segnali in ottica ex-ante), è ancora in grado di produrre dei rendimenti positivi. Il test, che ha ovviamente la stessa struttura logica di quello in ottica ex-post, presenta le seguenti peculiarità: il trading inizia con un M.A.E. (i.e., bande implicite), costruito sulle quaranta osservazioni precedenti, che viene aggiornato di istante in istante temporale man mano che si osservano i nuovi prezzi e si creano i nuovi residui; per creare le condizioni di un trading realistico ho agito nel seguente modo: con l’arrivo della nuova osservazione temporale (nuova quotazione del titolo) determino, dal confronto col prezzo equo preventivamente calcolato, il nuovo residuo che viene conteggiato nel M.A.E. (la media aumenta di una unità la propria numerosità) ai fini dell’aggiornamento delle bande.
Dato il nuovo livello delle bande, vedo se il residuo è esterno ad esse e, di conseguenza, decido se aprire o meno la posizione. Questa procedura verrà iterata ogni giorno del periodo, e si osserveranno delle bande che adegueranno il loro livello alle caratteristiche dei residui:
I risultati del trading sono riportati nella tabella 17:
L’osservazione dei risultati mette in evidenza come il modello CIR sia in grado di fornire informazioni utili per il trading anche in ottica ex-ante, ovvero la metodologia dei Segnali Impliciti appare realmente efficace.
Fulvio Pegoraro
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