Per brevità non si riportano in dettaglio tutti i risultati riguardanti il secondo obiettivo, nella Tab. 2 si mostrano i valori degli indicatori di performance relativi al Rendimento Massimo quando viene inserito un segnale tecnico. Si osservi come il miglior risultato lo si abbia per previsioni fatte un solo passo avanti e la capacità previsiva decresca al crescere dell'orizzonte di previsione.
Può essere interessante avere un'idea approssimativa6 dell'entità dell'errore di previsione medio assoluto riferito ai valori di quotazione del MIB 30 piuttosto che ai rendimenti (cioè alle differenze dei valori logaritmici delle quotazioni). Facendo riferimento al valor medio delle quotazioni effettive per il periodo di previsione che è pari a 20401,875 lire, la media degli errori di previsione per difetto o per eccesso varia da un minimo di 186,319 lire (corrispondente nella Tab. 2a al valore 9,091E-03 dell'indicatore MAE un passo avanti quando si utilizza il segnale MACD) ad un massimo di 212,874 lire (corrispondente nella Tab. 2b al valore 1,038E-02 dell'indicatore MAE un passo avanti quando si utilizza il segnale KST).
Per il rendimento massimo e per quello minimo e per entrambi i modelli AR(3)GARCH(1,1) e G-QTARCH(1), tutti i segnali si dimostrano significativi nella spiegazione dei rendimenti ad eccezione di quelli provenienti dalla tecnica KST. E' interessante osservare che i segnali KST sono risultati invece i migliori in termini di redditività nella scelta degli investimenti7. Anche il segnale FMA non possiede molta capacità esplicativa, mentre molto rilevanti si sono rivelati i segnali MACD e DM.
Nella Fig. 1 si riporta la previsione del Rendimento Massimo ricavata utilizzando il modello AR(3)GARCH(1,1) e il segnale tecnico DM. Si osservi come tutti i rendimenti effettivi rimangano contenuti all'interno degli intervalli di confidenza, calcolati con l'usuale coefficiente di confidenza del 95%.
Questo risultato fornisce un'ulteriore indicazione della bontà della previsione effettuata. Il grafico mostra come l'andamento previsto non assuma le stesse ampie oscillazioni dell'andamento effettivo, ciò concorda con risultati noti nella teoria dei processi stocastici. Infatti, la serie effettivamente osservata è sempre interpretabile da un processo prevedibile ma con un errore di previsione che ha varianza non nulla anche quando il previsore utilizzi tutta l'informazione contenuta nei dati osservati nei periodi precedenti a quello di previsione.
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