In generale, con Intelligenza Artificiale si intende la progettazione di sistemi artificiali capaci di prestazioni paragonabili a quelle umane nello svolgimento di attività 'intelligenti' (tipicamente, la risoluzione di problemi e la comprensione del linguaggio naturale).Per la precisione, l'IA non è considerabile come una disciplina scientifica, ma come un'area di ricerca tecnologica che nasce dall'incontro di varie discipline - psicologia, logica, linguistica- che ruotano intorno all'informatica. Tale settore è diviso in due aree fondamentali: la prima è chiamata Intelligenza Artificiale Forte, e sostiene la possibilità di creare un computer che, correttamente programmato, possa essere dotato di un'intelligenza pura, non distinguibile in alcun modo rilevante da quella umana [43].
La seconda area è definita Intelligenza Artificiale Debole e si contrappone nettamente alla prima, in quanto esclude la possibilità che un computer sia in grado, per quanto sofisticato esso sia, di eguagliare una mente umana; al massimo, potrà solo simulare alcuni processi cognitivi umani senza riuscire a riprodurli interamente. Oltre a queste brevi definizioni, è opportuno anche mostrare quali siano i presupposti teorici dell'Intelligenza Artificiale; sono stati enucleati alcuni fondamenti, che riassumiamo qui di seguito, generalmente considerati alla base della moderna IA: - il ragionamento, e in senso più ampio ogni attività della mente, è equivalente ad un calcolo;
- il calcolo può essere definito come manipolazione di simboli in base a regole prestabilite;
- il simbolo, o rappresentazione [44], è un oggetto che sta per, o raffigura, un altro oggetto;
- può esistere un manipolatore automatico di simboli.
La nozione di calcolo, incentrata sul concetto di manipolazione di simboli in base a determinate regole, caratterizza il funzionamento di alcuni sistemi, denominati 'sistemi formali' [45]: essi lavorano su un insieme finito di elementi di base formalmente distinti utilizzando un insieme finito di regole che indicano le possibili trasformazioni di quei simboli. Molti giochi sono sistemi formali: ad esempio, la dama, gli scacchi e il backgammon; secondo i teorici dell'IA anche il pensiero umano può essere descritto come un sistema formale. In questa direzione, uno dei primi obiettivi dell'IA è stato approntare una macchina che funzionasse come un sistema formale: le caratteristiche di una macchina simile sono state delineate dal matematico inglese Alan Turing (1912-1954).
[43] L'idea di base di questa teoria si ritrova nella filosofia di T. Hobbes, il quale riteneva che pensare equivalesse a calcolare: in quest'ottica, la mente umana sarebbe la risultante di un complesso insieme di calcoli eseguiti dal cervello (cfr. T. Hobbes, Il Leviatano, tr. it. G. Micheli, La Nuova Italia, Firenze 1976).
[44] Le rappresentazioni sono definite 'analogiche' se sussiste un rapporto di somiglianza con l'oggetto che raffigurano, oppure 'analitiche' se vengono realizzate mediante formule matematiche.
[45] La nozione di 'sistema formale', quale oggi la conosciamo, è dovuta agli studi di D. Hilbert e della sua scuola.
Pubblicazione del prof. Matteo Fini e della prof. Paola Milani
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