Nel panorama mondiale delle innovazioni tecnologiche, è nato attorno agli anni 50 negli Stati Uniti un nuovo mezzo di comunicazione che sta concretizzando il cosiddetto "villaggio globale": Internet. Questo nuovo media rappresenta l'evoluzione di un fenomeno che fino a qualche anno fa sembrava pura fantascienza: l'effettiva realizzazione di una rete telematica che possa collegare, almeno in teoria, tutti i computers del mondo. Attraverso il cablaggio di speciali linee ad alta velocità fra i continenti e le nazioni della Terra e la rete telefonica mondiale é nata la più grande rete di elaboratori mai vista prima d'ora, la cui esatta estensione non è conosciuta da nessuno; non si può sapere con precisione quanti, quali e dove siano tutti gli utenti collegati. La caratteristica di essere una rete non proprietaria e la liberalizzazione dell'uso di Internet ha permesso la sua espansione a velocità elevatissime. Altri fattori molto importanti, oltre il fascino e l'utilità indiscussa del nuovo mezzo di comunicazione, sono stati: la progettazione di uno standard di trasmissione riconosciuto dai sistemi informatici maggiormente usati (UNIX, PC, APPLE), la facilità d'uso e la diffusione senza copyright dei programmi che consentono l'accesso alla rete (Netscape, Explorer, Mosaic)[1] .
Ma per capire bene le capacità attuali del nuovo sistema è utile ripercorrere brevemente le tappe fondamentali di Internet dalle origini ai giorni nostri. I censimenti sui cittadini di Internet, sinora, sono stati quanto di più approssimativo si possa immaginare: per un tempo infinito si è parlato di 30 milioni di utenti nel mondo, basandosi su incerte estrapolazioni di società di rilevamenti. Ma una campionatura affidabile è stata condotta dall'autorevole Nielsen Media Research[2], ha fornito i primi dati con basi scientifiche: circa 37 milioni di persone, solo tra Canada e Stati Uniti, hanno accesso alla Rete. Interessante è anche la quantità dei computer host che fanno "fisicamente" parte della Rete. La progressione non ha bisogno di commenti: dai 4 nodi originari del 1969 si è arrivati agli 80.000 del gennaio '89, ai 376.000 del gennaio '91, sino a sfondare il tetto dei 9.472.000 nel gennaio '96. Recenti analisi della Nua - Internet surveys, una società che si occupa di monitorare la rete e indagare sulla stessa[3], hanno stabilito, estrapolando i dati di altre ricerche ed incrociandoli con delle verifiche empiriche, che gli utenti totali, al giugno 1999 sono 179.000. Come si noterà dalla suddivisione qui riportata, le massime concentrazioni si hanno in corrispondenza dei paesi occidentali, tecnologicamente avanzati, e di quelli asiatici, il cui sviluppo informatico è stato vorticoso. [4]Questa suddivisione è ancora più evidente se si analizza un altro grafico elaborato dalla Nua, (Tab.1.1), che riporta le percentuali degli utilizzatori di Internet, suddivisi per appartenenza geografica.
E' evidente come il Nord America, componga e utilizzi da solo il 57% della rete. Questa presenza massiccia ha dei notevoli riflessi nell'influenzare modelli di comportamento, caratteristiche, impostazioni delle strutture della rete e mentalità degli utilizzatori.
Tab: 1.1 la localizzazione geografica degli utenti
Fonte: Nua internet surveys, analisi degli utilizzatori della rete. [5]
Non solo i maggiori programmi per il web sono americani, ma anche determinate impostazioni dei siti, modalità di comunicazione e marketing riflettono questa influenza. "Internet" non è una rete proprietaria, ma una rete formata da molte altre e vi possono accedere computer di tutte le marche e dimensioni; non è limitata geograficamente, non è legata alla tecnologia usata per la trasmissione fisica dei dati, non dipende da un sistema operativo particolare ed utilizza le possibilità di connessione implementate dal protocollo di trasmissione TCP/IP[6] . Internet può essere considerata una rete di reti, dove da tutto il mondo sistemi di produzione differenti e sistemi operativi diversi comunicano tra di loro attraverso computers speciali chiamati hub e routers . Ogni elaboratore può raggiungere reti regionali su vasta scala che utilizzano linee ad alta velocità collegate tra loro in una griglia definita backbone[7] .
Internet deve la sua genesi ad un lavoro commissionato dal governo Eisenhower verso la fine degli anni '50; il progetto sviluppato dall'ARPA (Advanced Research Projects Agency), del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, aveva come compito la realizzazione di una rete, ARPANET, in grado di collegare fornitori di informazioni del mondo militare e del mondo universitario[8] , mantenendo le comunicazioni in caso di attacco nucleare. Inizialmente il progetto era a carattere esclusivamente militare, ma in breve ARPANET è diventata di fatto la base per la ricerca statunitense, anche grazie agli enti che entrarono a far parte della struttura: la NASA, l'NFS (National Science Foundation) e il DoE (Department of Energy). Questi primi lavori portarono ai concetti fondamentali sulla commutazione del pacchetto dati e alla spedizione degli stessi verso altri calcolatori[9] gettando le basi del famoso protocollo TCP/IP[10].
I primi servizi offerti riguardavano la connessione remota (telnet), trasferimento file (ftp) e quindi la posta elettronica. Verso la fine degli anni settanta e i primi ottanta, avvengono tre fatti fondamentali per la nascita di Internet :
la parte strettamente militare della rete si stacca creando Milnet.
l'agenzia DARPA ( Defence Advanced Research Projects Agency ) chiede ufficialmente l'utilizzo del protocollo TCP/IP a tutti i nodi connessi.
l'Università di Berkeley rende disponibile il sistema operativo Unix BSD 4.2 e grazie alle sovvenzioni del governo le specifiche sono diffuse al solo costo della spedizione.
Allo stesso tempo nascono nuovi servizi: il DSN ( Domain Name System ) per la definizione dei nomi di utenza e NNTP per la diffusione del servizi di news . I numeri utilizzati per identificare ogni elaboratore ( host )[11] sono chiamati indirizzi IP ( IP address ), ed ogni macchina ha un indirizzo IP unico. Un indirizzo IP comprende quattro numeri separati da punti, ad esempio 194.184.37.2; i numeri più a sinistra rappresentano le reti più vaste, e via via che si procede verso destra si viene a definire il singolo elaboratore di rete. Per facilitare la memoria umana è stato quindi ideato il Domain Name System , con cui i computer vengono identificati anche tramite un nome, composto da più parole separate da un punto.
Quando l'utente indica un indirizzo al proprio browser , il programma interroga il DNS per conoscere il numero dell'elaboratore al quale deve collegarsi. Le diverse parole indicano, da destra verso sinistra, i domini e sotto domini, fino a localizzare la singola macchina. La parte più a destra del nome è definita zona e determina una categoria od un'area geografica di appartenenza, la parte successiva è il nome del dominio di secondo livello e così via fino ad individuare la singola macchina. I nomi di zona di due lettere indicano la nazione, secondo una codifica standard it=Italia fr=Francia, ecc. I nomi di tre lettere indicano il tipo di attività e sono a carattere sovranazionale (ad esempio "com" sta per società commerciali, "edu" per istituti di ricerca).
Già nel 1980 DARPA [12]aveva consentito il collegamento con CSNET, una rete tra i dipartimenti scientifici delle università americane, creando il primo caso di collegamento di una rete completamente autonoma ad ARPANET.
Nell'89 CSNET si fuse con BITNET ed una ulteriore conferma della validità del sistema fu la creazione da parte del National Science Foundation di NSFNET, con l'intento di collegare i supercomputer NFS tra loro e con la comunità scientifica, utilizzando il protocollo TCP/IP. NFS creò nel 1990 la ANS ( Advanced Networks & Services ) per la gestione della rete e la creazione di nuovi backbones ad alta velocità, aumentando rapidamente la potenza di trasporto della rete. A questa intricata geografia si è rapidamente interconnessa una serie di reti e sottoreti di medio livello, regionali, commerciali e universitarie tali da arrivare a creare l'immensa Internet attuale[13]. Nel 1992 il Cern di Ginevra ha creato il World Wide Web (www), un sistema basato su ipertesti[14] per accedere alle risorse su Internet e organizzarle. Il www è accessibile tramite i browser ,e a avuto un tale successo che molti ormai identificano la rete Internet con il World Wide Web[15] . Tracciare nei termini di una carta geografica i collegamenti di Internet è una impresa molto difficile; i parametri della rete sono in continua evoluzione e mutamento, infatti una mappa di Internet viene oggi paragonata dagli scienziati ad una nuvola ed i collegamenti a grappoli. Per quanto riguarda l'Europa, le entità che hanno coordinato l'affermarsi dei protocolli TCP/IP sono il RIPE ( Resaux IP Europeens ) e il RARE ( Resaux Associes pour la Recherce Europeene ). Intorno ai primi anni '90 Eunet decide di fornire anche connettività IP ed in poco tempo collega un gran numero di utenti.
In Italia Internet ha cominciato a prendere piede nella metà degli anni '80 come via di accesso ai grandi centri di ricerca americani. Verso la fine degli anni '80 ci si accorse che, se ogni istituto avesse continuato ad ingigantire la propria rete, si sarebbero verificati indubbi sprechi di risorse e duplicazioni di linee. A tal fine si giunse alla formazione di un gruppo per l'ottimizzazione dei flussi di traffico e della stesura delle linee, con l'importante obiettivo di definire un backbone per le reti della ricerca in Italia. Gli enti fondatori di questo gruppo chiamato GARR (Gruppo per l'Armonizzazione delle reti per la ricerca) sono tutt' ora CILEA, CINECA, CSATA, ENEA e INFN. I maggiori istituti per la ricerca in Italia possedevano già una diffusa rete di connessioni in tutto il paese, ma solo Eunet si presentava come fornitore di accessi IP ai privati. Tra i compiti del GARR vi è la corretta pianificazione del traffico, del routing e dei protocolli fondamentali. La rete oggi conosciuta come rete GARR trasporta tutti i protocolli contemporaneamente e consente di accedere ad Internet, al mondo delle reti IBM ed alle reti di ricerca X.25.
Nel resto del mondo, come in Italia, la crescita del numero di connessioni richieste è impressionante, grazie anche alla nuova offerta sul mercato di connessioni IP ai privati, ed all'affermarsi di una sempre più vasta offerta di connettività da parte di società commerciali di ogni dimensione.
[1]I browser sono programmi per leggere ipertesti. Dal momento che il web è basato sulla tecnologia degli ipertesti, browser ha finito per descrivere ogni programma di navigazione.
[2]TIN: Internet, la rete delle reti, i numeri della crescita. www.tin.it/internet/storia/futuro/numeri.html
[3]presso il sito della Nua: www.nua.ie/index.html
[4]presso il sito: www.nua.ie/surveys/how_many_online/index.html
[5]reperibile presso: www.nua.ie/surveys/analysis/graphs_charts/1999graphs/location.html
[6]TCP/IP: il più importante tra questi protocolli è l'IP (Internet protocol), che consente a un pacchetto di dati di attraversare più reti per arrivare a destinazione. Telecom Italia Net, Internetctionary.
[7]Backbone (dorsale). Le dorsali sono i principali punti di accesso alla rete, cui molte altre reti sono collegate. Telecom Italia Net, Internetctionary.
[8]TIN: Internet, la rete delle reti, timeline. www.tin.it/internet/storia/timeline/comecomincia.html
[9]il concetto è comunemente chiamato " indirizzamento automatico"
[10]TIN: Internet, la rete delle reti, timeline.www.tin.it/internet/storia/timeline/settanta.html
[11]host: il computer principale in un sistema di computer collegati in rete
[12]TIN: Internet, la rete delle reti, timeline.www.tin.it/internet/storia/timeline/settanta.html
[13]TIN: Internet, la rete delle reti, timeline. www.tin.it/internet/storia/timeline/ottanta.html TIN: Internet, la rete delle reti, timeline. www.tin.it/internet/storia/timeline/novanta.html
[14]Ipertesti: Sono testi elettronici in cui alcune parole, dette link, sono collegati ad altri testi, cui si accede cliccando con il mouse sul link. Se il link collega file di diversa natura (testi, immagini, suoni) avremo uno "ipermedia".
[15]TIN: Internet, la rete delle reti, timeline. www.tin.it/internet/storia/timeline/novanta.html
Dott. Pietro Favè
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