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Report finanziario "CLASSIC" 21 Dicembre 2004

AUGURI!

E' ormai qualche settimana che i mercati azionari salgono ad inizio settimana, raggiungendo in genere nuovi massimi, per poi digerire il rialzo con una mini correzione nella seconda parte dell'ottava. Il copione si sta ripetendo anche in questi giorni e se viene rispettato in pieno domani dovremmo rivedere il superamento dei precedenti massimi relativi.

Questo andamento, due passi avanti ed uno indietro, ha consentito di confermare il trend rialzista ormai per il terzo mese consecutivo, avvicinando sempre più quegli obiettivi finali dell'intero movimento rialzista, che avevo ipotizzato essere intorno a 1250 circa per l'indice SP500. A completamento dell'analisi può essere utile indicare anche il target degli altri principali indici: 2320 per Nasdaq, 4480 per Dax e area 24200 per il nostro Mibtel.

Si tratta, è bene precisarlo, dell'ipotetico approdo finale del movimento. Non è detto che ci arrivino fin da subito e con un andamento lineare.

Anzi, se devo essere sincero, credo sia più probabile che da qui a fine anno si possa assistere ad una pausa e ad un arretramento degli indici. Infatti, sebbene nulla faccia pensare alla fine del trend rialzista, noto l'emergere di una certa stanchezza da parte del mercato, con sempre maggior difficoltà a superare i precedenti massimi. Sui principali indici, poi si sono formate delle chiare divergenze ribassiste che per essere assorbite necessiterebbero di un deciso strappo al rialzo. L'evento, sebbene possibile, mi appare come piuttosto improbabile in questi giorni, segnati da una fisiologica diminuzione dei partecipanti al mercato a causa delle imminenti festività natalizie.

Leggermento più probabile, quindi, che si approfitti delle vacanze per monetizzare almeno i parte le posizioni rialziste con prese di beneficio che potrebbero far arretrare gli indici di un 3-5% sufficiente a ripulire il mercato dagli eccessi accumulati ed attrarre, magari nei primi giorni del 2005, nuovi compratori. Allora partirebbe l'ultima gamba impulsiva del rialzo di lungo termine.

L'atmosfera ormai vacanziera la si intravede anche sugli altri mercati, che tendono ad osillare più o meno nervosamente nell'ambito di movimenti laterali.

L'euro-dollaro, ad esempio, bazzica sempre al di sotto di 1,35, ma al di sopra di 1,31. Solo la fuoriuscita da questo range sarebbe in grado di imprimere nuova direzionalità.

Il petrolio, dopo aver corretto pesantemente da 55 fino a 41, si è appoggiato sulla trend line rialzista che sostiene il movimento di crescita dei prezzi degli ultimi 15 mesi e si è riportato in area 45.

L'oro, dopo aver toccato a inizio mese i 460 $ e effettuato un perfetto ritorno a 433, sembra ora muoversi nervosamente tra 440 e 450, in attesa di decidere la direzione da prendere.

Insomma, i mercati sembrano dirci che forse è meglio approfittare dei prossimi giorni per prenderci un meritato periodo di riposo, assaporando il panettone di Natale magari davanti al caminetto.

Aggiungo allora i miei più sinceri auguri a tutti i lettori di Borsaprof.it, affinchè il loro Natale sia sereno ed il 2005 si riveli un anno ricco di soddisfazioni di ogni genere.

FOCUS MACROECONOMICO

Tempi duri, molto duri, per il deficit con l'estero degli Stati Uniti. Sia il saldo corrente della bilancia dei pagamenti che la sua componente commerciale registrano nuovi record negativi. Altrettanto preoccupante è risultato il calo dei flussi finanziari verso gli USA, che in ottobre non è riuscito a compensare il deficit commerciale. Simili notizie giustificano in pieno la debolezza del dollaro e preoccupano non poco sulla sostenibilità nel tempo di tali squilibri. Dal lato dell'inflazione il moderato aumento dei prezzi al consumo non impensierisce più di tanto, anche se gli interessi sui prestiti a breve sono lontani dal compensare la perdita del potere d'acquisto della moneta. Anche i guadagni medi dei lavoratori sono in calo rispetto ad un anno fa. Per un'economia che basa tutta la sua forza sulla crescita dei consumi, anche questa non è una bella notizia. Fortunatamente a fare un po' di luce nell'ormai consueto chiaroscuro dei dati macroeconomici ci ha pensato il superindice, diffuso ieri, che dopo ben ginque mesi di calo consecutivi, ha messo a segno a novembre un timido rimbalzo, sufficiente comunque ad interrompere la serie negativa.

I pochi giorni che mancano alle festività natalizie ci presentano mercoledì il dato definitivo sul PIL USA del 3° trimestre, ora che è quasi finito il quarto. Non dovrebbero esserci sorprese. Una sfilza di indicatori è invece prevista giovedì, ultimo giorno prima dello stop natalizio. Qui sono da tenere d'occhio gli ordini di beni durevoli, i consumi delle famiglie e la fiducia dei consumatori.

L'ultima settimana di dicembre, dopo Natale, prevede soprattutto l'altro indice di fiducia dei consumatori, quello del Conference Board (martedì 28) e l'indice PMI di Chicago giovedì 30.

Le borse saranno del resto chiuse per diverse giornate in coincidenza con le feste di fine anno.

Pierluigi Gerbino

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