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La Compravendita titoli nel web

La situazione in Italia

Anche se negli Usa, l' on line trading ha assunto proporzioni impressionati, con oltre 8 milioni di conti dedicati a questo servizio, in Italia solo ora sta diventando una realtà con la quale gli operatori dovranno presto confrontarsi. Per ora [3] si tratta di alcune migliaia di neofiti: 2500 clienti per Directa e banche collegate, 3000 con Fineco e altri 1200 clienti operano con Mediosim. Ogni giorno si collegano alla rete da 3.500 a 5mila trader , a seconda delle vivacità del mercato. La platea degli investitori e i volumi crescono a ritmi che sorprendono gli stessi operatori, così come successo in altri paesi. Dalla metà del 1999 altre banche si sono attivate per offrire un servizio di on line trading , tra queste Banca di Roma, Banca agricola Mantovana, Banca popolare di Verona, il gruppo di banche Raiffeisen, la Cassa di risparmio di Firenze, quella di Rimini, Cassa rurale di Pergine, Banca Sella, Cariplo, e BPM [4] . Inoltre, grazie alla collaborazione con Milano Finanza, oltre alla Banca Popolare di Verona, altre 11 banche si apprestano ad offrire servizi di trading on line . Inoltre è in fase terminale un progetto che renderà disponibile, entro la fine del '99, un nuovo, evoluto ed originale sistema di negoziazione titoli, creato con il contributo di partner sia tecnologici che bancari e finanziari. "MultiTrade" offrirà un evoluto sistema di piattaforma 'multibanca' e multibrowser per l'on-line trading , basato completamente su tecnologia Microsoft [5], con la partecipazione importante di Cedacrinord [6]. Aderendo a questa iniziativa, gli Istituti di Credito potranno mettere a disposizione della propria clientela un evoluto ' front-end ' Internet, co-branded con Il Sole 24 Ore e caratterizzato da un aggiornatissimo e ampio servizio di informativa, garantendo così agli investitori un avanzato servizio di on-line trading . Anche tramite link su MSN Italia, i clienti, con grande semplicità, potranno da un unico e riconosciuto punto di accesso, disporre così dei servizi di on-line trad ing degli Istituti di Credito presso i quali hanno conti di deposito titoli. Il Sole 24 ORE, che è già presente con informativa finanziaria in tempo reale nei servizi già oggi operativi, ritiene con questa iniziativa di poter garantire un sicuro e notevole sviluppo all'attività dell'intermediazione finanziaria su Internet.

Secondo stime Directa, a fine 1999 il trading italiano dovrebbe arrivare a 12 mila miliardi di valore intermediato. Secondo Prometeia, invece, dovrebbe raggiungere l'anno prossimo commissioni per 150-200 miliardi [7]. Per Intermobiliare securities, entro tre anni in Italia potrebbero operare oltre 500 mila investitori in rete. Questa crescita è alimentata da una serie

di spinte convergenti: l'insoddisfazione verso i servizi tradizionali delle banche, la ricerca di rendimenti più alti, la scoperta delle libertà che Internet consente, nonché la ricerca di uno stile di vita ultra flessibile, dove il trading on line si integra perfettamente. Questo fenomeno si può generalizzare all'intera Europa. Secondo J.P. Morgan [8], entro la fine dell'anno nei sei principali Paesi dell'Unione europea ci saranno 900 mila conti di trading sul web, che diventeranno 8,3 milioni entro il 2002. Il tasso di crescita dei nuovi investitori sarà più alto di quello americano, che era attorno al 20% e ora sembra in discesa. Ecco perché i broker on line americani più famosi, come Charles Schwab, E-Trade e DLJ Direct, hanno intenzione di operare in Europa; e perché, in diversi Paesi compreso il nostro, le Sim stanno aprendo un canale virtuale, o ne stanno sorgendo di nuove focalizzate solo su Internet. Da una ricerca condotta dal Corriere della sera su questo fenomeno [9], appare che i trait d'union delle varie esperienze personali siano: tenersi informato, monitorare gli eventi, studiare libri sull'argomento, ed evitare l'improvvisazione. Tutti gli intervistati assicurano risultati superiori ai classici investimenti. I vantaggi non sono solo in termini di velocità e risparmio, ma anche per la riservatezza: nessuno, oltre al sistema, conosce le proprie operazioni. Un singolo risparmiatore può dimezzare i costi, passando dall' 0.7% praticato originariamente dalle banche all' 0.3%, ma per i grossi investitori i costi si riducono ulteriormente. Ne potrebbero approfittare i gestori italiani dei fondi comuni, rinomati per esigere un livello di commissioni tra i più alti del mondo. Queste società, potrebbero utilizzare le nuove tecnologie per abbassare i costi , prima di essere costrette a farlo dall'irrompere sui mercati di nuovi operatori, soprattutto stranieri. Per le banche italiane che non offrono il servizio di trading , ad un questionario predisposto appositamente, hanno risposto solo in quattro [10]. Tutte hanno in programma, a breve, di attivare questo servizio, Carifirenze e la Banca di Bolzano sono già alla fase finale dei test. Tutti gli istituti concordano nel definire la possibile utenza futura, definendo un bacino di utenza di oltre un milione di persone. Diversità, invece, appaiono nelle somme che verranno investite come budget per il trading nei prossimi anni, tra i 100 e i 150 miliardi per il Banco di Desio , e attorno ai 400 miliardi per la Cassa di Risparmio di Firenze. A testimonianza di questo nascente interesse per l' on line trading ,sono apparsi in rete due giochi simulanti il trading on line. Il primo, in ordine di apparizione sulla rete, è FantaStock [11], una simulazione in tempo reale di una strategia di investimento globale. Gli utenti possono acquistare e vendere azioni da più mercati internazionali (Italia, USA, Germania, Far East, Francia...), con tutti i prezzi azionari aggiornati ogni 20 minuti. Il capitale iniziale è di 100.000 Euro: tutti i prezzi azionari sono espressi in questa moneta. Le azioni la cui quotazione all'origine è espressa in una diversa valuta sono convertite istantaneamente secondo i tassi di cambio di FantaStock (che vengono aggiornati ogni 20 minuti). Per acquistare azioni è necessario selezionare il mercato in cui si vuole operare, poi si sceglie l'azione e infine la quantità (il lotto minimo è 100); la vendita invece, avviene dal proprio portafoglio, pagando per ogni operazione una commissione virtuale dello 0.3%. Nonostante questo gioco sia gestito da un privato, senza fini di lucro, appare decisamente più strutturato, meglio gestito e più simile alla realtà rispetto a Virtual Trading, il gioco offerto a tutti i navigatori Internet dalla Banca Nazionale del Lavoro dal 2 novembre 1999, dove, o ttenuta login e password il giocatore ha accesso al proprio portafoglio virtuale personalizzabile, avendo l'obbiettivo di massimizzarne il valore entro fine settimana. Al primo accesso il giocatore trova una liquidità di 100.000 Euro pronta ad essere investita. Dalla sezione "portafoglio personale" può rivendere i titoli acquistati e monitorare la composizione ed il valore del portafoglio. La sezione "mercato" comprende l'elenco di tutti i titoli azionari italiani e alcuni titoli Internet selezionati dal NASDAQ di New York. Per acquistarli è sufficiente selezionare il titolo e indicarne la quantità. [12] Tutte le operazioni di acquisto e vendita devono essere effettuate entro le ore 14.00 e vengono valorizzate in base alle quotazioni di chiusura della giornata di borsa. Durante la giornata il portafoglio mostra solo un valore indicativo, quello effettivo sarà visualizzato solo dopo tale valorizzazione. Gli ordini pervenuti dopo le ore 14.00 modificano la composizione di portafoglio del giorno successivo. Qualsiasi ordine di acquisto o vendita comporta una commissione di transazione pari allo 0,05%. Questo gioco prevede delle manches settimanali e mensili, con la nomina del relativo vincitore e, alla fine, durante la manche finale, verrà eletto il vincitore assoluto. Il fatto che una banca spenda tempo e risorse per creare e gestire una simile attività, è sintomatico di quanto il management italiano stia guardando con attenzione al trading on line e stia sondando la situazione per adeguare le proprie strategie operative.


[3] dati a luglio 1999

[4] Ha attivato il servizio il 24 novembre 1999, chiamandolo we@bank

[5] Per il "multibrowser" sarebbe la prima volta che Microsoft si preoccupa della concorrenza. Chiaramente i controlli saranno del tipo ActiveX, che nel migliore dei casi in Netscape non verrannno visualizzati

[6]un centro servizi ad azionariato bancario che sviluppa in proprio e garantisce i sistemi di back-office finanziario per oltre 70 Istituti di Credito italiani.

[7] Dati riportati in: E.S., Italia, corsa al ribasso e accesso a nuove piazze, Il Sole 24 Ore, 5 ago 99. Tuttavia queste stime si basano su dati che sono il doppio di quelli provati oggi.

[8] dati riportati in: E. S., Italia, corsa al ribasso e accesso a nuove piazze, Il Sole 24 Ore, 5 ago 99

[9] Maria T. Cometto, Gli affari? Li faccio on line, Inchiesta del Corriere della Sera, 19 luglio 1999

[10] Cassa di Risparmio di Firenze, Banco di Desio, Cassa Rurale di Bolzano e Antonveneta.

[11] Gioco ideato dal Sig. Porcellana Silvio, e contava oltre 710 iscrizioni nel primo mese di apertura. L'indirizzo web è www.fantastock.com/

[12] Per ogni titolo è fissata una quantità minima di 100 unità, non sarà possibile effettuare transazioni per unità inferiori o non multipli della stessa.

Dott. Pietro Favè

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