a misura RAP più nota è l'indice di Sharpe , calcolato come:
in cui:
R PK è il rendimento medio del portafoglio in esame durante il periodo considerato;
R F è il rendimento medio dell'attività risk-free durante lo stesso periodo;
s(R PK ) indica la deviazione standard (rischiosità) del portafoglio in esame;
ER è il premio per il rischio medio o excess return .
Dall'espressione precedente si evince come l'indice di Sharpe rappresenti una misura del premio per il rischio determinata sulla singola unità di rischio assunto. Emerge quindi che il fondo con l'indicatore più elevato è quello che è riuscito a creare il maggior valore per unità di rischio e si è dunque collocato nella migliore posizione nell'ambito del trade-off rischio-rendimento.
Attraverso l'indice di Sharpe è possibile confrontare e classificare fondi omogenei per benchmark. Infatti, essendo la misura basata sulla relazione esistente tra rischio e rendimento, risulta che il fondo con il più alto indice di Sharpe è anche quello che ha prodotto il rendimento più alto in base al proprio livello di volatilità .
E' inoltre possibile determinare l'indice di Sharpe del benchmark, con cui confrontare quello dei fondi che hanno scelto quel parametro di riferimento:
Graficamente, se nello spazio rischio-rendimento collochiamo i fondi e l'attività priva di rischio, ed in seguito uniamo tramite una semiretta ogni punto indicante il fondo con l'attività risk-free, il fondo migliore risulterà quello sulla linea con maggiore pendenza
Nell'esempio (Fig. 3.4) si tratta del fondo contrassegnato dalla lettera B che, pur avendo fatto registrare risultati inferiori in termini di rendimento assoluto (essendo R B < R C , risulta essere superiore nell'ottica bidimensionale rischio/rendimento, la cui misura è fornita dalla pendenza della semiretta R f B.
Dott. Luigi Salvatore Picariello
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