In Francia le banche sono i principali investitori del paese in tecnologia informatica ed il loro budget di spesa rapportato al volume di affari è il più elevato di tutti i settori produttivi Questa politica ha condotto le banche francesi ad automatizzare il 50% delle operazioni di pagamento. La prima carta di credito bancaria (la Carte Bleu ) venne lanciata nel 1967, in risposta all'ingresso sul mercato francese di American Express. La creazione di un'unica rete bancaria consente agli attuali 22 milioni di portatori di carte di prelevare contante presso 18.735 distributori automatici e di effettuare pagamenti presso oltre 500.000 esercenti convenzionati. La diffusione dei nuovi strumenti è stata garantita originariamente dallo sviluppo del Minitel all'inizio degli anni '80 .Questo strumento ha avuto un importante ruolo nella diffusione della cultura informatica della popolazione francese; si tratta di uno strumento telematico che consente all'utente di accedere attraverso il cavo telefonico a banche dati per reperire informazioni e servizi. Tramite il Minitel il cliente può conoscere la propria posizione, effettuare giroconti, acquistare divise estere, prenotare assegni, gestire il proprio portafoglio titoli, costruire il budget familiare, chiedere informazioni ed effettuare simulazioni sui prodotti offerti dalla banca.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dall'azienda pubblica di telecomunicazioni che ha fornito, gratuitamente, la disponibilità del Minitel presso le abitazioni, che così ha educato il cliente francese al concetto di banca a domicilio preparandolo alla successiva diffusione di Internet. La grandissima diffusione su scala nazionale dell'Audiotel e dell'Audiotex, lanciato negli anni '90, è stata dimostrata da un'indagine condotta da France Telecom: su 526 milioni di chiamate all'Audiotex, il 67% venivano effettuati da telefoni domestici e concernevano per il 34% servizi bancari e assicurativi e per il 31% servizi meteorologici . [18] Malgrado la larga diffusione, tuttavia non vengono intraprese azioni mirate per acquisire nuovi clienti. Le principali banche [19] offrono un panorama alquanto vario riguardo la tipologia di servizi bancari offerti on line e al telefono. Le banche in rete o quelle che offrono servizi telefonici sono banche tradizionali che utilizzano questi canali in via complementare alla rete degli sportelli ; sembrerebbero più attente a fidelizzare il cliente che manifesta esigenze più evolute, piuttosto che a conquistarne di nuovi. Tuttavia, la Banque Cortal, una delle prime ad apparire sul web, dal 27 settembre, sarà operativa in otto paesi europei tra cui l'Italia. Il servizio consente di acquistare e vendere in tempo reale su Internet azioni presenti nei principali indici delle borse di sette paesi europei, New York e all' Nasdaq ,oltre ad un'ampia selezione di covered warrant sugli indici e azioni. Le società specializzate in trading on line sono solo [20] una trentina, di cui la metà relativa a importanti istituzioni bancarie e di brokeraggio, mentre la clientela che era attorno a 20 mila persone nel '98, arriverà forse a 50-70 mila per fine anno. Soprattutto giovani attorno ai 30 anni, rispetto ai cinquantenni che sono l'attuale figura media di investitore. Il fenomeno sta comunque gradualmente prendendo piede anche in Francia, insieme al contemporaneo espandersi di Internet che non è ancora uno strumento a larga diffusione, tenuto conto probabilmente del fatto che il paese è la patria del Minitel. Secondo una recente proiezione, [21] nel 2000 dovrebbero essere 300 mila i risparmiatori francesi via Internet, per arrivare a superare il tetto del milione nel 2002, come dimostra il fatto che tutte le principali istituzioni francesi hanno, negli ultimi tempi, varato delle strutture ad hoc per non essere esclusi da questo mercato, sulla scia dell'ingresso in Francia dei grandi operatori stranieri, soprattutto di matrice statunitense. Istituzioni bancarie come Paribas (con Cortal), ma anche Société Generale (con Fimatex), le banche popolari (con Bourse Direct) e Crédit Agricole (con Cpr), sono tutte presenti in questo nuovo business con un numero di clienti che va da un minimo di qualche migliaio a un massimo di circa 10mila. Infatti si stanno moltiplicando i gestori di portafoglio via Internet. Si tratta di professionisti stanchi della loro precedente occupazione che iniziano a operare sui propri titoli, allargando poi il business alla cerchia degli amici e ai conoscenti, raggiungendo in qualche mese, volumi di transazioni intorno a uno-due milioni di franchi [22]. Ma ci sono anche dei " daytrader " giovani, appassionati di Internet e di Borsa che iniziano questa attività per arrotondare il loro stipendio. Nonostante il vantaggio tecnologico delle banche francesi sia riconosciuto a livello internazionale, queste sono preoccupate di venire penalizzate dall'apparato tecnologico esistente (Minitel). La maggior parte delle banche francesi offrono gratuitamente i loro servizi telefonici pregiati, cioè quelli con operatore, per consulenze ed operazioni finanziarie; mentre tutti gli altri servizi [23] sono a pagamento, fatturati in bolletta telefonica nelle chiamate Audiotel. Il problema è legato alla necessità di adeguare le strutture preesistenti, mentre le banche europee possono dotarsi ex novo di tecnologie avanzate, le banche francesi dovranno effettuare investimenti consistenti per rinnovare tutto il sistema attualmente in uso.[18] Micaela Quaresima, la banca virtuale, tesi dell'Università di Macerata 1999
[19] quali, ad esempio, il Credit Commercial Francais, la Société Générale, il Credit Lyonnais, la Banque Nationale de Paris.
[20] Ad Agosto 1999
[21] Calcaterra Michele, A Parigi boom nel 2000, Il Sole 24 ore, Finanza e Mercati, 6 agosto 1999
[22] 300-600 milioni di lire
[23] anche quelli di semplice consultazione del conto corrente
Dott. Pietro Favè
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