La qualità di gestione non è misurata esclusivamente dalla capacità di offrire un extra-rendimento rispetto al benchmark, ma anche da quella di sceglierlo.
Nelle proprie "Linee guida per la definizione di un parametro oggettivo di riferimento", dettate allo scopo di stabilire criteri uniformi di scelta ed impiego dei benchmark da parte dei gestori, Assogestioni ribadisce, innanzitutto, che "il parametro oggettivo di riferimento deve essere un indice o una composizione di indici di mercato calcolati da soggetti terzi rispetto alla società di gestione promotrice del fondo"; inoltre "qualora il parametro si componga di indici di asset class differenti, la composizione dei pesi deve essere congruente con i limiti di categoria di appartenenza del fondo. Per ogni parametro oggettivo composto da due o più indici di mercato, il periodo di ribilanciamento dei pesi delle singole componenti del parametro è stabilito dalla società di gestione e non può eccedere i 3 mesi. La periodicità del ribilanciamento deve essere esplicitata nel prospetto" e "il sistema più adeguato è ritenuto quello a proporzioni costanti, secondo il quale i pesi degli indici che compongono il parametro di riferimento vengono periodicamente ribilanciati al fine di mantenere costante la proporzione di ogni componente ad inizio periodo." In caso di cessazione del calcolo o della pubblicazione di uno o più indici indicati nel parametro oggettivo di riferimento la società di gestione potrà fare automaticamente riferimento ad un parametro sostitutivo (che Assogestioni ha definito per ogni categoria del sistema di classificazione) per il periodo occorrente per la modifica del prospetto ai sensi della normativa vigente.
La costruzione degli indici e la diffusione dei dati relativi al loro andamento vengono effettuate da società (gli index provider) generalmente appartenenti a gruppi finanziari o a società di gestione di mercati regolamentati, o ancora a gruppi editoriali (Reuters, Bloomberg), sulla base di metodologie indipendenti che, tuttavia, presentano tratti comuni.
Dalle recenti indagini Assogestioni, oltre l'80% del patrimonio dei fondi italiani armonizzati e riservati è gestito con riferimento agli indici di quattro index provider: J.P. Morgan, MSCI, MTS SPA e Merrill Lynch; per i fondi azionari risulta ancora più evidente l'elevato grado di concentrazione: oltre il 62% del loro patrimonio è gestito in riferimento agli indici del provider MSCI; nel comparto obbligazionario, invece, il mercato appare più diversificato: nonostante la prevalenza degli indici J.P. Morgan, diversi provider (MTS SPA., Merrill Lynch, Il Sole 24 Ore-Unicredito, Salomon Smith Barney) concorrono a definire i benchmark. Di seguito (Tab. 4.1) sono indicati i primi dieci indici utilizzati, ordinati per patrimonio gestito dai fondi che li utilizzano .
Tab. 4.1: I principali benchmark usati dai fondi italiani |
||||
BENCHMARK |
Patr. Gestito milioni di eur |
Patr. gestito % |
Impieghi |
Peso |
J.P. MORGAN EUR 3M CASH INDEX |
34.822 |
8,53 |
29 |
58,79 |
INDICE DI CAPITALIZZAZIONE LORDO MTS - "ex BANCA D'ITALIA" - BOT |
30.551 |
7,48 |
266 |
20,08 |
J.P. MORGAN EMU BOND INDEX |
25.404 |
6,22 |
55 |
61,18 |
MSCI EUROPE |
18.133 |
4,44 |
43 |
71,16 |
J.P. MORGAN EMU BOND INDEX 1-3 yr |
15.529 |
3,80 |
33 |
58,33 |
MSCI WORLD |
15.104 |
3,70 |
116 |
63,53 |
J.P. MORGAN GBI GLOBAL TRADED INDEX |
14.328 |
3,51 |
84 |
58,04 |
INDICE DI CAPITALIZZAZIONE LORDO MTS "ex BANCA D'ITALIA"- GENERALE |
13.551 |
3,32 |
20 |
62,50 |
MERRILL LYNCH EMU DIRECT GOVERNMENT INDEX |
12.302 |
3,01 |
21 |
58,57 |
J.P. MORGAN GBI + |
10.264 |
2,51 |
20 |
63,25 |
Fonte: Assogestioni, Guida a dati e statistiche, 2002, pag. 94 |
Schematicamente, il processo di costruzione di un indice azionario si articola in cinque passi fondamentali:
-- definizione dell'insieme dei titoli quotati all'interno del mercato;
-- suddivisione dei medesimi rispetto all'industria di appartenenza e scelta dei titoli rappresentativi di ogni settore;
-- selezione dei titoli con buona liquidità e buon flottante;
-- esclusione delle partecipazioni incrociate e delle holding;
-- ponderazione dei titoli in base ai valori di flottante o di capitalizzazione.
L'iter appena visto può essere riferito sia ad un singolo Paese , sia ad un'area più vasta, con caratteri comuni dal punto di vista economico e finanziario (o all'intera economia mondiale, come per l'MSCI World). Sebbene, infatti, sia possibile costruire un indice "globale" mediante aggregazione di "sub-indici" locali, si preferisce la costruzione diretta (nonostante l'inconveniente rappresentato dai maggiori costi di implementazione), privilegiando la dimensione "settore" rispetto a quella "Paese" .
Un indice obbligazionario opportunamente realizzato deve considerare, accanto agli aspetti esaminati per gli azionari, anche altre caratteristiche:
-- la valuta di emissione;
-- l'emittente, cui è associato il rischio relativo al grado di fiducia ed affidabilità che il mercato gli attribuisce;
-- la durata finanziaria (duration), cui sono legati il rischio relativo all'immobilizzo di liquidità e l'esposizione alla volatilità conseguente alle variazioni dei tassi di mercato.
Dott. Luigi Salvatore Picariello
Successivo: I costi dei fondi comuni d'investimento
Sommario: Index