Per gli uomini di finanza “M&M” non è un prodotto dell’industria dolciaria o una catena di supermercati ma bensì il richiamo ad uno dei modelli fondamentali della teoria finanziaria: il modello di “Modigliani & Miller” pubblicato nel 1958 nell’articolo “The Cost of Capital, Corporation Finance and the Theory of Investment”.
Il lavoro di Modigliani e Miller era stato in un certo senso anticipato, ancora una volta, da Sir John Burr Williams in “The Theory of Investment Value” del 1938 e da D. Durand in “Cost of Debt and Equity Funds or Business: Trends and Problems of Measurement” del 1952.
Modigliani e Miller riuscirono, però, a fornire più solide basi teoriche alle idee dei loro predecessori aprendo così la strada al filone di studi sulla creazione del valore nelle imprese.
Il modello “M&M” dimostrò, in particolare, come il valore di mercato non dipenda né dall’utile contabile, né dalla politica dei dividendi, ma dalla capacità di selezionare investimenti di capitale che rendono più di quanto costano. I destini di Franco Modigliani, italiano emigrato negli Stati Uniti nel 1939 in seguito alla promulgazione delle leggi razziali in Italia, e Merton Miller, originario di Boston, Massachussets, si incrociarono nel 1954 al Carnegie Institute of Technology (ora Carnegie Mellon University).
Dalla loro collaborazione nacque, oltre ad altri numerosi contributi, il modello “M&M”. Entrambi sono stati premiati con il Nobel per l’Economia: Modigliani per la “Teoria del Ciclo Vitale” nel 1985, Miller per i suoi studi sui mercati finanziari nel 1990.
Dott. Andrea Castiglione
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