Il nome dato alla quotazione della sterlina nei confronti del dollaro, oppure, per ciò che riguarda le trasmissioni fra banche, gli ordini di movimentazione di conto effettuati via cavo anziché per posta.
Caso in cui i prezzi di un titolo, per un breve intervallo di tempo, non proseguono l'andamento rialzista, ma scendono in misura più o meno evidente.
Norma imposta dall'autorità di Borsa americana che obbliga i fondi d'investimento aperti a calcolare i prezzi di acquisto e di vendita delle quote sulla base della valutazione del patrimonio del fondo attuata con i prezzi dei titoli del giorno successivo.
Viene definita opzione Call il tipo di contratto che dà al compratore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare a condizioni fissate precedentemente alla data di scadenza o entro tale data, una certa quantità di titoli. Viene chiamata Call anche l'opzione implicita, concessa all'emittente di un titolo a reddito fisso, di rimborsare lo stesso prima della scadenza, secondo le condizioni di mercato. Il termine Call viene anche utilizzato per identificare la richiesta di rimborso immediato avanzata dal finanziatore nei confronti del debitore, nel caso in cui quest'ultimo non abbia tenuto fede agli impegni contrattuali. Call si riferisce, infine, anche alla richiesta fatta dall'intermediario al cliente riguardante la necessità di integrare il capitale depositato come margine (Margin) in virtù dei cambiamenti avvenuti nei prezzi di mercato.
Regime di contrattazione delle valute in cui il rapporto di cambio è stabilito unicamente dalle sole forze di mercato, senza alcuna forma di intervento da parte di autorità pubbliche per guidare l'andamento delle quotazioni. Per esempio, dollaro contro lira o contro marco.
Regime di fluttuazione dei tassi di cambio delle divise in cui le autorità monetarie dei diversi Paesi intervengono per guidare l'andamento delle quotazioni. Il Sistema monetario europeo è un esempio di regime di cambi controllati.
Rapporto di cambio di due divise per consegna che va oltre la valuta spot, quindi più in là dei primi due giorni lavorativi.
Forma di quotazione nel mercato dei cambi che si verifica nel caso in cui l'autorità monetaria di un Paese decide di soddisfare interamente la domanda e l'offerta di valuta estera a un cambio prefissato. Questo sistema di cambi fissi, venne, inaugurato con l'accordo di Bretton Woods nel 1944 ed è rimasto in vigore fino agli anni '70.
La totalità delle quotazioni in divisa che non vengono eseguite contro il dollaro (per esempio il prezzo del marco espresso in lire).
Prassi di annullamento di voci contabili non più rappresentative della situazione reale. Esempio classico sono i crediti inesigibili, cancellati grazie all'utilizzo degli appositi fondi di riserva.
Operazione finanziaria che annulla un'altra operazione preesistente. Nelle operazioni in contratti future la contemporanea chiusura di posizioni lunghe (long) e corte (short).
La cancellazione consensuale di un contratto di carattere finanziario che prevede l'esecuzione di prestazioni periodiche reciproche delle controparti. Avviene nel momento in cui una delle due, per esempio, versa all'altra una somma a titolo di compensazione per gli impegni di pagamento futuri che vengono cancellati (contratto di Interest Rate Swap).
Eliminazione di una società dal listino di Borsa, seguita dalla sospensione delle relative contrattazioni. Questo provvedimento viene solitamente assunto nel caso in cui non vi siano le condizioni minime richieste per la quotazione dalle autorità di Borsa, per esempio per l'insufficienza di flottante.
È l'ammontare netto di cui vengono diminuiti i prestiti di un ente creditizio per tenere conto delle insolvenze e dei mancati rimborsi da parte dei debitori. Il valore è calcolato sottraendo da una percentuale del totale dei crediti, che dipende dalla qualità media di questi ultimi, gli interessi non percepiti e gli accantonamenti per perdite su crediti effettuati.
Nei contratti future su tassi d'interesse a lungo termine, il gruppo di titoli che possono essere impiegati per la consegna da parte del venditore di contratti al momento della scadenza.
Nei contratti future su tassi d'interesse a lungo termine, il gruppo di titoli che possono essere impiegati per la consegna da parte del venditore di contratti al momento della scadenza.
Clausola di contratto riguardante i mercati finanziari e dei mutui. Sancisce che il tasso d'interesse variabile di cui sarà caricato il beneficiario di un finanziamento non potrà superare un valore massimo fissato (tetto) nel momento dell'accensione dello stesso. Per usufruire di questo beneficio, il debitore paga una commissione aggiuntiva. In un prestito obbligazionario a tasso variabile di tipo Cap e Floor, il Cap è la soglia massima che può raggiungere il tasso d'interesse e il Floor la soglia minima.
Clausola, eventualmente presente nei mutui ipotecari a tasso variabile, che impedisce al tasso d'interesse di salire oltre un certo limite lungo tutta la durata del finanziamento. Questa clausola stabilisce e limita il costo massimo di un prestito e quindi va a vantaggio del debitore.
Per le organizzazioni finanziarie, la capacità di assolvere i propri impegni economici tramite adeguate risorse di reddito.
È il livello di produzione di una società in grado di minimizzare il costo unitario di produzione. Il numero di prodotti che rende minimo il costo necessario alla produzione di uno solo di questi.
Pagamento in contanti effettuato inizialmente per acquistare un bene, al quale seguirà l'ammontare rimanente in tempi seguenti.
Somma data in garanzia dell'esecuzione di un contratto che viene trattenuta nel caso di mancato adempimento.
È il valore dell'utile realmente conseguito da società finanziarie nell'attività di compravendita dei titoli, al netto delle perdite in conto capitale, e diviso per il numero totale delle azioni esistenti.
In finanza aziendale, il capitale è rappresentato dai fondi di cui può disporre un'impresa, derivanti dall'emissione di obbligazioni e titoli e dall'utile generato dall'accumulo dei dividendi non distribuiti. In contabilità il capitale sociale raffigura la somma di denaro accumulata dagli azionisti a titolo di capitale di rischio per le esigenze di finanziamento dell'impresa.
Il capitale sociale rappresentato dalle azioni.
Situazione aziendale dove le attività correnti non sono in grado di coprire le passività correnti. I pagamenti a breve termine, quindi, dovrebbero essere soddisfatti attraverso la contrazione di debito a lungo termine, indebolendo in questo modo la struttura finanziaria dell'impresa.
Forma di finanziamento in qualità di capitale di rischio che può essere erogato dalle banche di investimento a imprese giovani o di nuova costituzione. Il finanziamento può venire concesso a imprese che operano in settori con elevati rendimenti sul capitale o dove sono attuabili innovazioni di rilievo nei sistemi produttivi.
Parte del capitale azionario di una società deliberato ma non sottoscritto da parte degli azionisti. Per esempio quando l'assemblea delibera un aumento di capitale e delega agli amministratori la scelta delle tempistiche per la sottoscrizione effettiva delle azioni di nuova emissione.
Valore nominale utilizzato per calcolare i flussi di cassa sugli swap e altri derivati liquidabili attraverso somme di denaro. In tutte queste operazioni non vi è scambio di capitale tra le controparti, ma unicamente la liquidazione degli interessi derivanti dalla differenza dei due tassi d'interesse fissati precedentemente. Questi interessi vengono per l'appunto calcolati valutando come capitale il capitale nozionale.
È il capitale, rappresentato da titoli di partecipazione, azioni o quote, che viene offerto ai soci all'inizio dell'attività di impresa in forma societaria.
Figura contabile utilizzata dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri) per definire il capitale a disposizione di una società ai fine dell'esposizione al rischio. Questo valore viene determinato sommando fra loro il capitale primario (Primary Capital) e il capitale secondario, ovvero il capitale sociale più le riserve.
Procedura contabile che consente di iscrivere un bene d'investimento preso in locazione tra i beni in possesso e il mutuo contratto per la locazione nelle passività. In matematica finanziaria, è la procedura che permette di trasferire nel futuro una somma disponibile in un dato momento grazie all'applicazione di un tasso d'interesse.
Viene definita la somma dei mezzi finanziari a disposizione di una società. Questo valore comprende i mezzi propri, capitale sociale più le riserve e i finanziamenti a lungo termine come i prestiti obbligazionari o i mutui.
È la valutazione formulata dal mercato sui mezzi propri di una società. La capitalizzazzione è stimata moltiplicando il numero di titoli azionari esistenti per il prezzo di mercato di una determinata giornata di Borsa. Questo valore rappresenta la somma che eventualmente si dovrebbe spendere per acquistare la totalità del capitale azionario di una società.
Modello teorico di determinazione e valutazione del rendimento di un investimento, che pone in relazione la rischiosità dell'investimento stesso con il risultato reddituale che se ne può ottenere.
È il nome generico che viene dato agli strumenti di debito a breve termine, solitamente rappresentati da un titolo cartaceo.
Titoli di credito la cui scadenza non va oltre i 12 mesi. Per esempio la carta commerciale, la cui durata normalmente è inferiore ai nove mesi.
Strumento negoziabile di mercato monetario, privo di garanzie reali, che viene emesso da imprese di alta qualità, normalmente utilizzato per la copertura del fabbisogno di capitale circolante in durate generalmente incluse tra la settimana e dieci mesi.
È una carta commerciale di qualità tale da poter essere compresa nei portafogli di investimento fiduciari, e che viene quindi detta Investment Grade.
Accordo, a livello nazionale o internazionale, tra più soggetti che permette il controllo della concorrenza, e che impegna a rispettare determinate condizioni di vendita, con il risultato di influenzare profondamente un particolare mercato. Il più conosciuto è l'OPEC, formato dai Paesi produttori di petrolio.
Una delle forme statunitensi in cui viene esercitata l'attività bancaria commerciale. Si tratta di istituzioni simili alle casse di risparmio. Le principali operazioni di questa tipologia di banca sono le seguenti: raccolta di depositi da una clientela locale, concessione di finanziamenti per l'edilizia residenziale erogati sotto forma di mutui ipotecari.
Sono le cause di risoluzione di un loan agreement (come il mancato rimborso di una rata capitali o interessi, cambiamenti nell'assetto societario del prenditore, ecc.), che oltre a risolvere il contratto obbligano il prenditore a rimborsare in anticipo gli importi ricevuti.
Parte di un certificato obbligazionario corrisposta a scadenza regolare al possessore dello stesso. Per esempio, una cedola annuale del 10% sta a significare che il possessore riceverà, al termine di ogni anno, il 10% del valore nominale dell'investimento fatto. COUPON STRIPPING Stripping di una obbligazione Scissione in un titolo obbligazionario tra la parte capitale e la parte cedolare in più flussi di pagamento trasferibili a soggetti diversi.
Titolo obbligazionario avente una cedola percentuale molto prossima ai rendimenti di mercato, il cui prezzo è quindi vicino al valore nominale (at par).
Titolo obbligazionario il cui pagamento cedolare avviene prima dei sei mesi.
Ammontare della cedola corrisposta da un titolo legato a un mutuo ipotecario, o anche l'ammontare della cedola prima che su questa venga effettuata l'imposizione fiscale.
Quando il pagamento cedolare di un'obbligazione avviene oltre il periodo consueto di sei mesi, come nel caso della prima cedola, che frequentemente è pagata oltre i sei mesi dall'emissione.
È il settore di un'impresa responsabile della produzione di profitto, in grado quindi di rilevare i costi e i ricavi di propria competenza.
Sono centri finanziari, le principali città del mondo dove avvengono scambi di capitali a livello internazionale, come New York, Londra, Tokyo, Parigi, Francoforte.
Documento che avvalora e convalida un fatto o una dichiarazione. Può anche rappresentare un diritto di proprietà (certificato azionario), un diritto di credito (cambiale), o un investimento (certificato di deposito), o una frazione di debito (un titolo obbligazionario).
È un documento che rappresenta un valore immobiliare convertibile in denaro. Può essere rapresentativo di un titolo azionario di nuova emissione, di un dividendo che sarà pagato in futuro, ecc.
Certificato di deposito il cui rendimento è legato al livello di un indice stabilito precedentemente. Una tipologia di certificato di deposito indicizzato è, per esempio, quello vincolato al tasso d'inflazione.
Titolo obbligazionario a breve termine emesso dal governo degli Stati Uniti come forma di finanziamento a cui si può ricorrere solamente in casi speciali. Generalmente i titoli sono costituiti da obbligazioni con cedola fissa e con scadenza inferiore all'anno.
Titolo che rappresenta un deposito vincolato, negoziabile, emesso da un ente creditizio, il quale viene venduto generalmente a un valore scontato rispetto al nominale in relazione al tasso di rendimento. Alla scadenza verrà restituita all'acquirente una somma pari al suo valore facciale.
Certificato di deposito la cui durata è superiore a quella generalmente esistente sul mercato.
Certificato di deposito che viene emesso da una filiale estera di una banca statunitense, o direttamente da una banca estera. Solitamente il rendimento offerto da questo tipo di certificato di deposito viene indicizzato al Libor.
È un certificato di deposito avente un valore facciale molto alto, solitamente oltre i centomila dollari, il quale può essere emesso a sconto, cioè con un prezzo inferiore al valore facciale e senza pagamenti cedolari, oppure offrire una remunerazione variabile legata a tassi rilevati a scadenza periodica sul mercato monetario. Solitamente il rendimento è superiore a quello di strumenti di debito dello stesso genere, poiché il valore facciale elevato non può offrire la garanzia di rimborso data dal fondo interbancario di tutela, il quale è limitato ad ammontari d'importo inferiore.
Certificato di deposito emesso da società o enti stranieri nel territorio degli Stati Uniti, con scadenza generalmente non superiore all'anno.
Promessa di pagamento emessa da un'impresa per le necessità di finanziamento a breve termine. Il possessore è garantito dai beni dell'azienda che non devono sottostare a diritti di credito privilegiati.
È un certificato di deposito che non è negoziabile avente una scadenza non inferiore alla settimana, il cui taglio minimo negli Stati Uniti è di 2500 dollari
Finanziamento effettuato da un gruppo di istituti di credito nei confronti di un unico soggetto. Le banche interessate nominano solitamente un capofila che eroga materialmente il finanziamento, il cui ricavato viene successivamente diviso tra le banche interessate, per quote di partecipazione.
Rappresenta un deposito vincolato, che viene remunerato a un tasso d'interesse fisso per tutta la sua durata. Generalmente tale certificato non può essere trasferito.
Titolo obbligazionario collegato a un prestito ipotecario per il quale sia il pagamento degli interessi, sia il rimborso del capitale avvengono, al termine del periodo stabilito, in un'unica soluzione.
Cessione definitiva, parziale o totale, delle attività di una banca, per mezzo della cessione dei crediti commerciali o tramite "securitization" (trasformazione in titoli negoziabili garantiti da crediti presenti in azienda).
Soggetto specializzato in analisi tecnica, in particolare nelle figure che ricorrono nei grafici dei prezzi dei titoli, come trend, canali, supporti e resistenze.
Il reparto operativo della Federal Reserve che si interessa delle operazioni di mercato aperto sui titoli di Stato esegue un go around nel momento in cui interpella i market makers per avere quotazioni operative di titoli, sulle quali può successivamente applicare e concludere le compravendite desiderate.
Per ciò che riguarda le operazioni su strumenti derivati questo termine indica la chiusura di una delle due parti di cui è costituita un'operazione complessa. Per esempio, a uno straddle (operazione in cui si acquista allo stesso tempo un'opzione call e un'opzione put) si può chiudere un lato rivendendo una delle due opzioni, adeguando in questo modo le caratteristiche di rischiosità e rendimento della posizione a una differente situazione di mercato.
Operazioni che si svolgono negli ultimi minuti di contrattazione di un titolo. È detto prezzo di chiusura l'ultimo prezzo registrato. Nella pratica contabile, il calcolo del saldo di un conto, che parifica le due sezioni che lo costituiscono. Nella gestione di un portafoglio, l'eliminazione di una posizione tramite un'operazione inversa del medesimo ammontare. Nella prassi di emissione di nuovi titoli, le operazioni conclusive di pagamento dei titoli e consegna dei certificati. Estensivamente, la conclusione di un accordo o di un contratto.
Il riacquisto dei titoli venduti allo scoperto, che consente la loro restituzione al soggetto dal quale sono stati presi a prestito per poi consegnarli all'acquirente iniziale.
Operazione effettuata dall'intermediario, mediante la quale viene liquidata e chiusa una posizione in titoli nel caso il titolare non abbia provveduto ad accogliere le richieste di incremento del margine di garanzia depositato presso il broker.
Intervallo di tempo che intercorre in media tra l'esborso dovuto all'acquisto dei fattori produttivi e l'entrata derivata dalla vendita del prodotto finito.
Uno strumento finanziario può essere articolato in un determinato segmento come per esempio una porzione di un prestito obbligazionario, composta da titoli aventi la stessa scadenza, oppure una frazione di un'emissione di strumenti derivati con le stesse caratteristiche.
Clausola presente nei contratti ipotecari. Estende alle proprietà acquistate in un tempo successivo l'iscrizione dell'ipoteca. In generale, nei casi di prestiti vincolati ad attività presenti nell'azienda, è la clausola che allarga alle merci o ai crediti ricevuti successivamente la garanzia data dal diritto reale.
Clausola contenuta in un'obbligazione (ma anche in una cambiale o in un'ipoteca) in base alla quale, nell'eventualità di inadempienza del debitore, il titolo andrà in scadenza anticipatamente e diventerà esigibile tutta la somma scoperta.
È una clausola eventualmente presente in un contratto di mutuo ipotecario tramite la quale il proprietario dell'immobile ha la possibilità di chiedere la cancellazione dell'ipoteca una volta che è stata rimborsata una frazione consistente del finanziamento.
Questa clausola permette al creditore di cancellare i propri debiti nei confronti di un soggetto fallito, presso il quale erano vantati crediti di ugual misura. Per esempio le banche possono soddisfare i propri crediti sui clienti che non abbiano eseguito correttamente i pagamenti, addebitando direttamente sul conto corrente della clientela.
Il termine indica, nelle aste dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, la differenza di prezzo esistente tra l'offerta media di acquisto dei titoli, presentata dagli operatori interessati, e il prezzo Stopout, oppure tra il prezzo più basso di acquisto presentato e il prezzo medio di tutte le offerte. Viene definita coda, anche la parte decimale del prezzo di un titolo: per esempio un titolo quotato 90,75 ha una coda di 75. Nelle operazioni in titoli il termine indica anche anche un'operazione di acquisto fatta a scadenza e una di vendita fatta a una diversa scadenza. Una circostanza in cui un'operazione finanzia l'altra per un periodo di tempo però non coincidente.
È il far coincidere le scadenze di due flussi finanziari aventi lo stesso ammontare ma di segno contrario. La situazione opposta è definita Mismatching the maturities.
Figura assimilabile a quella del Lead Manager, di cui condivide parte delle funzioni. Nell'eventualità di rilascio di garanzie la sua quota è seconda solamente a quella del Lead Manager.
Tipo di composizione di due opzioni su tassi di interesse, grazie al quale due soggetti si mettono d'accordo, affinché il tasso d'interesse variabile di un'operazione finanziaria non scenda sotto un minimo "floor" e non salga oltre un massimo "cap", coprendosi ambedue da eventuali oscillazioni eccessive dei tassi d'interesse.
Due società si definiscono collegate se fanno parte di una stessa società madre, o se una delle due è in possesso di azioni dell'altra, in quantità tale da non consentirne il controllo. Nel caso in cui il pacchetto azionario consenta il controllo, si definisce "parent" la controllante e "subsidiary" la controllata.
Vendita diretta di titoli a investitori istituzionali, generalmente compagnie di assicurazioni vita, interessati a effettuare investimenti a lunga scadenza.
Titoli di nuova emissione collocati presso un numero limitato di investitori istituzionali. Non sempre questi titoli sono poi quotati in una Borsa.
Figura solitamente equiparata al co-lead manager, talvolta una figura in sott'ordine al manager.
Nella pratica contabile, l'unione di due o più aziende in un unico apparato avente un solo sistema di rilevazione contabile. Nel mercato delle option, l'acquisto o la vendita contemporanea di due opzioni con diversa durata o strike price, effettuata per sfruttare positivamente movimenti di mercato ben precisi.
È l'organo, facente parte di una banca, che deve decidere se e in quale misura concedere credito aggiuntivo a un soggetto che sia già stato affidato da un organo di responsabilità inferiore, fino al massimo delle sue competenze di credito.
Comitato facente parte della Federal Reserve che stabilisce le misure e gli interventi di politica monetaria nel breve termine, per esempio decide di tagliare o aumentare i tassi d'interesse ufficiali.
Condizione in cui il commercio tra due o più nazioni avviene senza restrizioni di qualsiasi tipo.
Onere richiesto dall'intermediario per l'esecuzione di un'operazione in titoli. Si può esprimere in valore assoluto o tramite una percentuale sul controvalore dell'operazione.
L'onere che il fornitore di un servizio deve ricevere dal beneficiario per la prestazione del servizio stesso.
È l'onere aggiuntivo che deve pagare l'investitore che sottoscrive azioni o quote di fondi comuni, sia aperti che chiusi. All'atto pratico, viene attribuito all'acquirente un numero di quote inferiore a quello che corrisponderebbe al capitale versato, mentre la differenza, pagata una tantum, va a costituire la tassa di sottoscrizione. Questi oneri sono pagati anche nel momento del disinvestimento, e in questo caso vengono chiamati "back end load".
È la commissione che la società che amministra un fondo d'investimento fa pagare a chi ha sottoscritto nuove quote, come rimborso di parte delle spese di gestione che si verificheranno lungo il periodo dell'investimento. Per quanto riguarda le operazioni di finanziamento, i prestiti che prevedono all'inizio del periodo flussi monetari di dimensioni in proporzione superiori rispetto a quelli seguenti.
È la commissione che una società di gestione di fondi imputa ai patrimoni amministrati come compenso per l'attività svolta, stabilita sulla base di una percentuale sui fondi gestiti oppure sul risultato finale ottenuto.
Commissione "flat" che spetta ai sub-underwriters.
Commissione pagata dall'investitore nel momento in cui avanza la richiesta di rimborso delle quote del fondo comune possedute.
Commissione pagata dall'investitore nel momento in cui avanza la richiesta di rimborso delle quote del fondo comune possedute.
Retrocessione parziale della commissione di intermediazione fatta dal broker in favore di chi ha procurato il cliente per l'operazione.
È l'ordine pubblico statunitense che si occupa del controllo e della disciplina dei mercati immobiliari. Le funzioni di tale organo sono molteplici, vanno dall'intervento diretto in caso di operazioni illecite in titoli, all'assunzione e richiesta di informazioni presso le società, al controllo delle attività di contrattazione delle singole Borse valori.
Autorità pubblica che vigila e regola i mercati statunitensi dei futures.
Chiusura di posizioni opposte di titoli, valute e simili, dove ogni soggetto provvede a regolare la propria posizione, presso la Clearing House (vedi), per la scadenza in questione.
Accordo tra due controparti finanziarie che si impegnano a corrispondersi solo i saldi delle operazioni finanziarie aventi lo stesso oggetto e la stessa data di negoziazione. La compensazione consente quindi di soddisfare le obbligazioni versando il saldo tra i fondi a pagare e quelli a ricevere.
Sostanzialmente simile al Clearing Agreement, differisce per il fatto che le controparti sono gruppi di aziende anziché due nazioni, e l'arco di tempo è di solito limitato a un anno.
Sistema di compensazione dei crediti e dei debiti di più filiali internazionali che permette alla casa madre di regolare solamente il saldo delle posizione di ciascuna di queste, diminuendo in questo modo il numero dei pagamenti da effettuare e gestendo più efficacemente la liquidità del gruppo.
È l'esecuzione di un'azione che elimina l'effetto di un'altra operazione di segno contrario. Per esempio, iscrivendo un accredito in un conto addebitato precedentemente, o il riacquisto di un bene d'investimento venduto precedentemente, permettendo di chiudere la posizione e di cancellare gli effetti dell'operazione, monetizzando il guadagno e la perdita eventuale.
Il totale degli oneri derivanti da un contratto di leasing. La somma comprende i canoni di locazione, gli interessi, le spese e i versamenti finali per il riscatto del bene in oggetto.
Viene così definita un'emissione di nuovi titoli che dopo essere stata sottoscritta, è stata completamente venduta agli investitori che ne avevano fatto richiesta.
Viene così definito un portafoglio in cui il controvalore dei titoli posseduti è quasi uguale alle somme dei fondi disponibili, perciò con contante residuo quasi nullo.
Nel mercato delle opzioni, metodologia operativa consistente nella vendita di opzioni call coperte dal possesso di titoli, al fine di aumentare il profitto.
Nel mercato delle opzioni, metodologia operativa consistente nella vendita di opzioni call coperte dal possesso di titoli, al fine di aumentare il profitto.
L'ordine impartito a un intermediario di acquistare titoli a un prezzo inferiore a quello corrente di mercato.
L'ordine impartito a un intermediario di acquistare titoli a un prezzo inferiore a quello corrente di mercato.
Metodologia operativa di investimento in titoli che si realizza mediante l'acquisto di azioni di una società con il fine di rivenderle solamente dopo un'intervallo di tempo molto lungo, evitando di venderle nei periodi in cui il prezzo è in ribasso.
Metodologia operativa di investimento in titoli che si realizza mediante l'acquisto di azioni di una società con il fine di rivenderle solamente dopo un'intervallo di tempo molto lungo, evitando di venderle nei periodi in cui il prezzo è in ribasso.
Operazione con cui due controparti si accordano per realizzare due operazioni di acquisto e vendita di titoli in diverse date, le cui condizioni sono stabilite al momento stesso dell'operazione.
Operazione con cui due controparti si accordano per realizzare due operazioni di acquisto e vendita di titoli in diverse date, le cui condizioni sono stabilite al momento stesso dell'operazione.
Le società quotate in Borsa hanno l'obbligo di rendere note le notizie e le informazioni che le riguardano, a tutti gli investitori nello stesso istante. Questo istante è definito disclosure.
Concessione di un credito che viene lasciato aperto dall'istituto di credito. La banca concede un affidamento per un massimo importo e per un tempo determinato a un'azienda la quale può decidere se utilizzare il denaro in una o più soluzioni e in misura modificabile durante tutto il periodo. Il termine indica anche l'accordo esistente fra una società e una banca di investimento in relazione al quale la banca si impegna ad acquistare la rimanenza dei titoli di nuova emissione non assorbiti dal mercato alla scadenza dell'offerta agli investitori.
Obblighi che il "borrower" deve rispettare per avere la disponibilità dei fondi nel caso di un finanziamento internazionale o di un'emissione di titoli obbligazionari.
Condizione di invalidità di un contratto nel caso in cui si verifichi un evento ben specificato. Per ciò che riguarda i mutui ipotecari, questo termine viene usato per indicare il diritto del beneficiario di riscattare il bene ipotecato nel momento in cui il debito è stato rimborsato. Per i finanziamenti aziendali, la prassi seguita da alcune società prevede di non redimere un debito a basso tasso già esistente, ma di soddisfare i flussi di cassa relativi tramite l'emissione di nuovi titoli a basso valore nominale ma alto rendimento, così da sgravare il peso dell'indebitamento di bilancio.
Banca che interviene per ragioni fiscali, in un prestito sindacato, in rappresentanza della Agent Bank. Vengono stipulati due contratti separati, uno tra la Conduit Bank e l'utilizzatore dei fondi, un altro tra la Conduit Bank e le banche del sindacato.
Contratto il quale contempla che l'esecuzione dello stesso, e perciò la consegna del bene oggetto del contratto, avvenga in una data futura.
Nelle operazioni di compravendita è la data che viene indicata al momento dell'esecuzione materiale del contratto. Sono le abitudini commerciali dei singoli mercati che fissano la data della consegna o i giorni che intercorrono tra la data della sottoscrizione e quella dell'esecuzione.
È la conclusione di un'operazione di compravendita di titoli, con la consegna effettiva dei titoli nel termine stabilito dalle consuetudini di Borsa, oppure da come pattuito durante la negoziazione del contratto.
Nel settore degli strumenti derivati, è la classe di beni che possono essere oggetto di consegna in adempimento degli obblighi risultanti dalla posizione esistente nello strumento. Per esempio, su un future su titoli di Stato possono essere consegnabili titoli con caratteristiche differenti, ma facenti parte di una classe ben individuata (come i Btp a lunga scadenza).
Prassi contabile di consolidamento dell'acquisizione mediante fusione di una società in cui attività e passività della società acquisita sono fuse nel bilancio al loro valore di mercato. La differenza tra questo valore e quello pagato per l'acquisizione è indicata dal valore dell'avviamento.
Metodologia di realizzazione del bilancio originato dalla fusione di due società, che consiste nel sommare le diverse classi di attività e di passività delle due aziende. In questo modo non viene evidenziato nel bilancio finale l'eventuale sovraprezzo pagato per l'avviamento della società acquisita.
Gruppo di società che si uniscono per svolgere un'attività comune. Per esempio di istituzioni finanziarie facenti parte di differenti Paesi che si raggruppano in un consorzio per esercitare attività finanziarie su scala internazionale.
L'insieme di banconote, monete, assegni bancari e circolari, e dai saldi dei conti correnti liberi. In contabilità, il contante viene riunito con i "cash equivalents", cioè i titoli aventi scadenza inferiore ai tre mesi che risultano di facile liquidabilità e il cui prezzo può essere definito con sicurezza.
Operazione di compravendita in titoli effettuata in un tempo predeterminato, generalmente qualche giorno dopo la data corrente. Per esempio nelle negoziazioni in titoli esteri le operazioni per contante vengono regolate sette giorni dopo la data di effettuazione dell'operazione. Nel mercato dei cambi questo termine sta a indicare le operazioni di contrattazione di valuta nelle quali la consegna avviene generalmente due giorni lavorativi dopo la data di esecuzione della transazione.
Elementi che costituiscono obblighi, facoltà o diritti futuri di un'azienda, e che perciò non possono essere iscritti direttamente nel bilancio ma che hanno bisogno di conti specifici, chiamati conti d'ordine, dove vengono riportati gli estremi complessivi delle operazioni.
Contratto che sussiste tra due soggetti aventi scambi più o meno frequenti di fondi. Viene definita "saldo del conto" la somma algebrica delle entrate e delle uscite. Nella pratica contabile, il conto è un modo di rappresentare quantitativamente una grandezza, mentre a livello bancario, il conto permette di raffigurare tutti i movimenti di fondi, sia quelli avvenuti per ordine del cliente che quelli effettuati direttamente dalla banca in virtù del contratto sottoscritto.
Conto di risparmio che versa un interesse giornaliero partendo dal primo giorno di deposito fino al giorno del ritiro dei fondi.
Conto tenuto presso un intermediario in titoli che permette di avere una posizione il cui controvalore complessivo è formato in parte da contante depositato a garanzia dall'investitore (Margin) e in parte da denaro preso a prestito dall'intermediario. In questo modo si ottiene un effetto moltiplicativo del rendimento sui fondi di proprietà di un soggetto, originando notevoli guadagni oppure, di contro, notevoli perdite.
Conto di deposito tenuto presso una banca la cui remunerazione in termini di tasso di interesse varia proporzionalmente all'ammontare mantenuto sul conto o alla durata dello stesso.
Tipo di conto corrente bancario a fronte del quale si possono emettere, assegni, bonifici, ordini di pagamento, ecc.
Conto acceso negli Stati Uniti a nome di una parte, il cui utilizzo è soggetto al benestare di una seconda parte. È anche un conto di evidenza acceso da una banca per accogliervi le scritture relative a un'operazione di "counter trade" o simili.
È un conto corrente detenuto presso un istituto di credito che offre una remunerazione per i fondi depositati. A differenza dei Time deposit, il saldo non è vincolato sino alla scadenza pattuita.
Conto corrente bancario che garantisce dei tassi d'interesse in linea con i depositi interbancari, ma che non permette che si possano trarre più di tre assegni al mese. Al contrario, il prelievo con cash dispenser è libero.
Struttura contabile di una società finanziaria o di un'istituto di credito nella quale vengono registrati i titoli acquistati con l'obiettivo di rivenderli, in un secondo tempo, agli investitori interessati e non i titoli che invece costituiscono le partecipazioni o gli investimenti della società.
È il conto della Federal Reserve dove sono annotati tutti i titoli in possesso della Banca centrale, acquistati tramite operazioni di mercato aperto.
È il conto corrente che le banche detengono presso la Banca centrale, allo scopo di deposito della riserva obbligatoria relativa all'ammontare dei depositi contratti con la clientela.
Conto acceso presso la casa madre di un Gruppo, solitamente multinazionale, dove vengono fatti affluire ogni giorno i saldi dei conti delle varie aziende del Gruppo stesso.
Conto tenuto da un intermediario in titoli che utilizza margini per svolgere operazioni per conto del cliente.
È un conto in titoli detenuto presso un intermediario, a cui sono state affidate responsabilità di gestione con limiti ben precisi da parte del titolare. L'intermediario, per prestare questo servizio, carica una commissione periodica sul capitale gestito.
È un conto tenuto presso un intermediario in titoli, il cui ammontare di denaro o contante versato non basta a coprire il margine minimo richiesto obbligatoriamente dalla Federal Reserve. Chi è titolare di un conto ristretto non può procedere ad acquisti ulteriori, ma deve usare il ricavato delle vendite per ridurre il saldo debitore.
Conto corrente tenuto presso una banca i cui fondi non possono essere prelevati dal titolare prima dell'autorizzazione dell'autorità giudiziaria.
Conto che opera con il sistema del margine e che presenta un saldo in titoli di Stato o in contante inferiore al dovuto. Nel caso in cui questa posizione si protragga oltre un certo periodo, l'intermediario può chiudere la posizione esistente indipendentemente dalla volontà del titolare, fatta salva la richiesta successiva di ulteriori versamenti in caso di perdita superiore al capitale disponibile.
Conto detenuto da una banca presso un'altra, la quale esegue esclusivamente le operazioni che le vengono trasmesse. Il conto vostro, così come il conto nostro, viene utilizzato per regolare le reciproche operazioni di accredito e addebito esistenti fra istituti di credito che operano nel mercato dei capitali.
Prassi di contrattazione dei titoli e di fissazione del prezzo di un bene d'investimento, secondo cui i compratori e i venditori si incontrano in un recinto organizzato presso la Borsa valori dove rendono note le loro intenzioni fino alla conclusione degli affari e alla fissazione del prezzo delle singole operazioni. Questa metodologia di contrattazione si distingue da quella telematica, dove l'applicazione su una quotazione avviene tramite un sistema elettronico di comunicazione degli ordini.
Sistema di tipo elettronico che lascia all'elaboratore elettronico la decisione di quali operazioni effettuare sul mercato, allo scopo di massimizzare i risultati.
Nella contrattazione dei titoli, pratica secondo la quale gli intermediari si impegnano bilateralmente a non svelare i nomi delle controparti. Sovente utilizzata nel mercato dei primary dealer dei titoli di Stato americani.
Nella contrattazione dei titoli, pratica secondo la quale gli intermediari si impegnano bilateralmente a non svelare i nomi delle controparti. Sovente utilizzata nel mercato dei primary dealer dei titoli di Stato americani.
Contrattazioni di titoli non quotati regolarmente presso le Borse valori, ma che con una richiesta alle autorità competenti possono essere effettuate negli stessi locali.
È il numero di option o di contratti future di un dato tipo che non sono stati ancora compensati a fine giornata da operazioni di segno contrario. Per esempio, l'operazione di acquisto di un contratto incrementa l'open interest di una unità, mentre quella successiva di vendita lo diminuisce sempre di un'unità.
Accordo che lega due o più soggetti e che ha come oggetto lo scambio di prestazioni secondo regole chiare e definite. Per quanto riguarda i futures, è detto contratto l'unità base di contrattazione, le cui caratteristiche sono definite dall'autorità di Borsa.
Contratto di compravendita di un bene d'investimento dove le condizioni su prezzo e quantità sono fissate nel momento in cui il contratto viene stipulato, ma la cui esecuzione avverrà in una data futura prefissata.
Per quanto riguarda le operazioni in contratti future, sono le posizioni di acquisto degli stessi non compensate da opposte operazioni di vendita. È chiamato open interest il totale dei contratti aperti alla fine di ogni giornata di contrattazione.
Contratto stipulato tra investitore e intermediario, in cui sono riportate le condizioni di tenuta del Margin Account, dalla percentuale di denaro contante che deve essere mantenuta al più alto controvalore ammesso nell'investimento, al costo dei servizi dell'intermediario.
Contratto future il quale svolge le funzioni di strumento sottostante per contratti di option. Per esempio presso il Chicago Board of Trade sono disponibili contratti di opzione su future sui titoli del Tesoro degli Stati Uniti.
Operazione di mercato monetario eseguita da una Banca centrale allo scopo di ridurre la liquidità presente nel sistema finanziario, realizzata tramite di incrementi del tasso d'interesse sui prestiti per i fondi destinati alla riserva obbligatoria, o tramite manovre sulla percentuale della riserva obbligatoria, oppure grazie a operazioni di mercato aperto di vendita di titoli a basso prezzo.
Prassi operativa che prevede d'acquistare un numero di titoli sufficiente a spingere il prezzo fino al punto dove sono presenti ordini di stop di vendita, e che perciò faranno scendere lo stesso fino ad un altro livello inferiore dove vi saranno altri stop, e così via. In questo modo si crea l'opportunità di approfittare di tutte le oscillazioni del titolo.
Società in possesso di una quota del capitale di un'altra società, in modo da permetterle il controllo dell'attività. La quota posseduta può essere superiore al 50% del capitale azionario, ma in caso di grande frammentazione dell'azionariato è sufficiente una quota inferiore.
Il termine identifica una società detenuta per il 50% più uno delle azioni da un'altra società, che quindi può controllare e indirizzare l'attività della prima.
Tipo di controllo e indirizzo del mercato dei cambi da parte della Banca centrale. Consiste in una serie di misure che possono andare dall'abolizione delle convertibilità della valuta nazionale in altre divise al mantenimento di un regime di cambi fissi alla limitazione quantitativa del cambio della valuta nazionale con quelle estere o alle limitazioni più o meno marcate al possesso di valuta straniera da parte di soggetti residenti.
Soggetto con il quale si è concluso un affare, una contrattazione di titoli o altro, che ha operato alle medesime condizioni di prezzo ma nel senso inverso.
Clausola presente in un loan agreement, tramite la quale il borrower si impegna, nella durata del prestito, a mantenere certe cifre di bilancio, e certi rapporti specifici tra queste, entro limiti definiti.
Avvicinamento progressivo del prezzo di un bene e del prezzo di un contratto future sul medesimo bene con l'approssimarsi della scadenza del contratto, momento in cui i due prezzi dovranno corrispondere. In generale, il progressivo avvicinamento dei rendimenti di due attività differenti, per esempio i titoli di Stato di due diverse nazioni.
In linea generale, sostituire un bene con un altro. Per ciò che riguarda i titoli, può indicare lo scambio tra titoli differenti che grazie a una norma di legge, o dello statuto, possono essere sostituiti uno con l'altro, per esempio un'azione con un'obbligazione. Oppure può significare lo scambio tra un titolo a tasso fisso e uno a tasso variabile, o ancora, la sostituzione fra quote di fondi comuni di investimento aventi caratteristiche differenti.
La crescente propensione delle imprese a sostituire i tradizionali prestiti finanziari accesi con le banche con l'emissione e la commercializzazione di certificati rappresentativi di proprie passività finanziarie. È una delle cause della disintermediazione bancaria su scala mondiale.
Sono titoli emessi da una società, che possono essere convertiti in titoli azionari della stessa società o di un'altra. Generalmente sono azioni privilegiate o di risparmio, titoli a reddito fisso o mutui ipotecari a tasso variabile, i quali possono essere convertiti in titoli a tasso fisso in un intervallo di tempo stabilito.
È la variazione della duration (durata finanziaria) di un titolo a reddito fisso al variare del rendimento. In sostanza misura di quanto varia il prezzo di un titolo se i tassi d'interesse variano di un certo ammontare. Se un titolo ha convessità positiva il suo prezzo salirà al diminuire dei tassi più di quanto scenderebbe a una pari variazione positiva dei tassi. Nelle opzioni la convessità è misurata dal Gamma.
A livello di cambi, merci, titoli, ecc., le operazioni che consentono di proteggere il portafoglio dal rischio di oscillazioni dei mercati sottostanti.
Operazione eseguita da un intermediario in titoli a favore di un altro broker al fine di coprire operazioni allo scoperto, e che consiste nel rendere disponibili per un certo periodo di tempo dei titoli verso pagamento di un premio, che sarà tanto più elevato quanto sarà più alta la domanda di quei titoli.
Sistema di copertura che permette di non avere perdite nel caso di un ribasso delle quotazioni, senza per questo dar corso alla vendita e alla chiusura della posizione. Per esempio la vendita di contratti future a fronte di una posizione in titoli azionari, oppure l'acquisto di un'opzione put su una categoria di titoli in portafoglio. In entrambi i casi una discesa dei prezzi porterebbe a una diminuzione del valore dei titoli, la quale sarebbe però compensata dall'incremento di valore della posizione nello strumento di copertura.
È il rapporto che indica in che misura un'emissione di titoli è rimborsabile in caso di fallimento o di cessazione dell'attività di un'azienda. La copertura si calcola dividendo il totale delle attività, al netto di quelle immateriali, per la somma del valore di mercato del titolo in oggetto e il valore del libro delle passività e dei titoli azionari che sono privilegiati rispetto all'emissione considerata.
Procedimento operativo mediante il quale si effettua sul mercato un'operazione opposta a quella che è stata appena compiuta, come l'acquisto di titoli da un cliente e rivenduti back to back sul mercato. In questo caso viene svolto solamente un ruolo di intermediazione, e il risultato finale dell'operazione non è influenzato tanto dal mercato quanto dalla differenza dei prezzi di acquisto e vendita.
Procedimento operativo mediante il quale si effettua sul mercato un'operazione opposta a quella che è stata appena compiuta, come l'acquisto di titoli da un cliente e rivenduti back to back sul mercato. In questo caso viene svolto solamente un ruolo di intermediazione, e il risultato finale dell'operazione non è influenzato tanto dal mercato quanto dalla differenza dei prezzi di acquisto e vendita.
Copertura sul prezzo futuro di un bene d'investimento tramite l'acquisto di un contratto future sullo stesso bene. In questo modo l'investitore fissa il prezzo a scadenza del bene, rendendo irrilevanti le oscillazioni di prezzo durante il periodo intermedio. Questa operazione viene effettuata di solito quando sono previsti aumenti del prezzo del bene. Allo stesso risultato si può anche arrivare fissando il rendimento di un titolo, nel caso si preveda che possa diminuire, acquistando un future o un'opzione call sul titolo stesso.
Copertura dalle oscillazioni di prezzo di un investimento eseguita ricorrendo a strumenti derivati su investimenti differenti da quello in oggetto, ma a esso correlati. Per esempio la copertura su un portafoglio di titoli a reddito fisso eseguita per mezzo di futures su tassi d'interesse denominati in una valuta diversa, ma relativi a titoli dello stesso tipo, come la copertura di una posizione in titoli di Stato in marchi a lunga scadenza effettuata tramite la vendita di futures su titoli di Stato americani a lunga scadenza.
Rapporto tra l'utile di esercizio (al lordo delle imposte e tasse e degli interessi) e il totale degli interessi passivi sui prestiti obbligazionari e sui finanziamenti a lungo termine. È un indice in grado di misurare l'idoneità dell'impresa a onorare i pagamenti sull'indebitamento a lungo termine.
È il recinto di Borsa dove si effettuano le contrattazioni dei titoli.
Condizione in cui il mercato determina una valutazione di un titolo in linea con quelle eseguite da analisti professionisti. Un prezzo eventualmente superiore a questo livello significherebbe con tutta probabilità una sopravalutazione, e in caso contrario una sottovalutazione.
In analisi tecnica è la temporanea inversione di tendenza del prezzo di un titolo che si allontana dalla tendenza dominante per un intervallo di tempo più o meno lungo.
Istituzione finanziaria che esplica per un'altra banca un insieme di servizi, tra i quali, per esempio, lo svolgimento delle operazioni di "clearing" in divisa estera, oppure i pagamenti presso altri soggetti non connessi direttamente alla banca.
È l'improvvisa richiesta di denaro contante, presso una banca, da parte dei clienti depositanti, che avviene solitamente nel momento in cui si diffondono notizie particolarmente negative sulla solidità della banca stessa. Run indica anche il complesso dei titoli trattati e quotati da un market maker.
Indica una posizione in titoli al ribasso. La classica posizione corta è quella allo scoperto, dove per esempio, si vendono dei titoli senza possederli, con l'intenzione di riacquistarli successivamente quando le quotazioni saranno inferiori.
Documento rilasciato dal debitore al creditore, che attribuisce allo stesso un diritto di prelazione su determinati beni. Tale diritto cesserà di esistere quando il debitore estinguerà le obbligazioni monetarie che ha nei confronti del creditore, come stabilito nel contratto di finanziamento.
È il costo del capitale proveniente da terzi che la banca utilizza per le proprie operazioni. Per esempio gli interessi passivi sui depositi della clientela o l'interesse pagato sui depositi interbancari.
L'ammontare degli esborsi di un'impresa per l'acquisto delle materie prime e la produzione dei prodotti finiti.
È il rendimento alternativo che un capitale sarebbe in grado di produrre se fosse impiegato in un altro investimento con condizioni similari di rischiosità. Rappresenta il costo opportunità dell'investimento in atto.
È il costo dell'operazione di emissione di nuovi titoli azionari o obbligazionari. Tra le componenti più rilevanti vi sono le spese di consulenza legale e finanziaria, nonché il compenso che va corrisposto alle società finanziarie che provvedono al collocamento , che solitamente richiedono uno spread sul prezzo di emissione dipendente dal fattore rischiosità.
È il costo sostenuto per finanziare la detenzione di un investimento. Per esempio l'acquisto di un titolo finanziato attraverso un prestito: l'interesse pagato sul prestito è il costo di finanziamento del titolo.
Costi relativi al possesso di un bene. Per quanto riguarda gli immobili, il costo per interessi e tasse che si deve sostenere prima della vendita, mentre nel campo dei titoli, il costo per interessi derivante all'acquisto dei titoli in margine. Nei finanziamenti bancari, il costo dovuto alle registrazioni dei pagamenti relativi al prestito e quello pro quota per l'assicurazione sulle perdite su crediti. Nel caso di materie prime, è il costo per interessi, per l'immagazzinaggio e per la loro assicurazione.
Totale degli oneri prodotti da un investimento, come il pagamento dell'interesse sul capitale, le spese della conservazione del bene, ecc.
Quando il costo del finanziamento di un'operazione di acquisto di titoli è superiore al rendimento offerto dagli stessi titoli. Se i due rendimenti non sono modificati da cause esterne, come un differente regime di tassazione in grado di rovesciare la situazione di svantaggio, la posizione provoca una perdita all'investitore.
Sono tutti quegli oneri che un'azienda ha dovuto sopportare per acquisire un investimento o per la propria produzione.
Oneri aggiuntivi di spettanza di un'operazione di compravendita di beni d'investimento. La parte maggiore dei costi di transazione è data dalle commissioni di intermediazione, ma sono incluse anche le imposte di registrazione, quelle di bollo, ecc.
L'effettivo tasso d'interesse corrisposto dal cliente di una banca alla stessa per ottenere un finanziamento. Questo tasso si calcola sommando al tasso di interesse pattuito, il costo percentuale sul totale del prestito delle commissioni, spese procedurali, penali, ecc.
Sono definiti costi fissi, nelle attività produttive, quegli oneri la cui entità non cambia al variare della produzione, e che rimangono costanti per qualsiasi livello di produzione. Per esempio, gli stipendi dei dirigenti.
È l'incremento di costo che deve sostenere un'impresa, dovuto all'aumento o alla diminuzione unitaria del volume di produzione. Per quanto riguarda le banche, il costo marginale rappresenta l'interesse che bisogna pagare per disporre di fondi impiegabili per finanziamenti alla clientela.
È il costo globale di un'emissione in titoli obbligazionari, riferito all'emittente, ed è pari al costo per i pagamenti cedolari sommato della differenza tra il valore nominale dei titoli e il prezzo di emissione.
È il rendimento alternativo di un investimento affine a quello in esame per caratteristiche di rischiosità. Il costo opportunità è calcolato per mettere in evidenza la maggiore o minore convenienza a effettuare un investimento, mettendolo a confronto con altri similari.
L'ideale costo di produzione ottenuto supponendo condizioni operative normali, utilizzato per valutare il rendimento di un processo produttivo.
Il costo totale è il controvalore dell'acquisto di un bene di investimento stabilito dal prezzo del bene moltiplicato per il numero di titoli acquistati, a cui vanno sommate le commissioni di intermediazione e per i titoli obbligazionari, il rateo di cedola di competenza di quel determinato periodo di tempo che manca alla remunerazione del prossimo coupon.
Costo di produzione che cambia in misura diretta con il volume dei prodotti ottenuti. Il tipico costo variabile è quello delle materie prime utilizzate nella produzione.
Denaro che deve essere ricevuto a breve scadenza dai clienti. Questo denaro costituisce una parte della liquidità a breve termine dell'impresa utilizzata per effettuare pagamenti più o meno immediati.
Crediti che, causa il fallimento o l'insolvenza del debitore, non saranno più riscossi o lo saranno in misura inferiore al loro ammontare.
Indica quei crediti la cui riscossione non è certa, sia per scadenza che per ammontare. Per ovviare a questi rischi, solitamente le aziende si tutelano accantonando a riserva parte del reddito di esercizio, detta per perdite su crediti. Quando un credito diviene inesigibile lo si cancella dalle scritture tramite un'appropriata movimentazione del conto di riserva relativo.
Indica quei crediti la cui riscossione non è certa, sia per scadenza che per ammontare. Per ovviare a questi rischi, solitamente le aziende si tutelano accantonando a riserva parte del reddito di esercizio, detta per perdite su crediti. Quando un credito diviene inesigibile lo si cancella dalle scritture tramite un'appropriata movimentazione del conto di riserva relativo.
Prestito del quale non è certa la restituzione totale e che quindi è indicato in bilancio in un conto specifico.
È un prestito concesso individualmente per il finanziamento di un'impresa commerciale o per spese correnti.
È un credito la cui concessione avviene immediatamente, senza verificare l'affidabilità del beneficiario.
È un'operazione di finanziamento dove il montante del prestito può essere aumentato o diminuito in qualsiasi momento, secondo le esigenze del debitore.
Tipo di finanziamento a breve termine del capitale circolante di una società. Questo credito viene ottenuto dall'impresa sui fornitori, i quali potranno essere pagati trascorso un periodo di tempo variabile, durante il quale l'impresa utilizzerà il capitale che dovrà essere impiegato per i pagamenti.
Credito concesso alle banche facenti parte del sistema finanziario statunitense da parte della Federal Reserve. Il finanziamento può essere dato come anticipazioni ordinarie o finanziamenti straordinari a banche in particolare difficoltà oppure per mezzo di operazioni in titoli a breve termine.
Concessione di credito priva della possibilità di revoca o di modifica senza il chiaro consenso del beneficiario della stessa.
È la metodologia utilizzata dalla Banca centrale per intervenire in favore di enti soggetti a una forte stagionalità nella necessità di credito. Sono infatti concessioni di credito rese disponibili per una durata di tre mesi a quelle società che difficilmente riescono a recuperare fondi sul mercato monetario. Tale metodologia viene utilizzata dalle banche commerciali per finanziare imprese che periodicamente hanno bisogno di fondi o imprese con lunghi cicli di produzione come i cantieri navali.
Titolare di un credito nei confronti di un soggetto che abbia presentato istanza di fallimento, per il quale non possiede nessuna garanzia. Questo credito potrà essere soddisfatto esclusivamente quando saranno stati rimborsati tutti quei creditori che posseggono, per esempio, delle garanzie reali sui beni dell'insolvente.
È l'incremento dei prezzi di un mercato azionario nella sua globalità, generalmente misurato riferendosi all'andamento di indici generali come il Dow Jones.
Problema di liquidità che può avere il prenditore alla scadenza di un prestito, cioè nel momento in cui ne deve rimborsare la parte capitale.
Pratica contabile che evidenzia i costi e i ricavi di competenze dell'esercizio unicamente sulla base della reale movimentazione di fondi. In base a questa pratica, l'acquisto di un'immobilizzazione tecnica, che può essere usata per più esercizi, viene totalmente assorbito dall'esercizio in corso, dove è stato effettuato il pagamento.
Visualizzazione grafica del rendimento dei titoli obbligazionari con scadenze variabili nel tempo. La curva viene tracciata collocando la durata residua del titolo nell'asse orizzontale e la percentuale di rendimento in quella verticale. Una curva che presenta i rendimenti a lungo termine maggiori rispetto a quelli a breve viene detta positiva, mentre quella in cui i rendimenti a breve sono superiori a quelli a lungo termine viene definita invertita o negativa.
Condizione in cui i rendimenti di mercato sono molto alti per gli strumenti a breve termine e più bassi per quelli a lungo termine. La curva dei rendimenti risulta pertanto inclinata negativamente.
È chiamata in questo modo la curva dei rendimenti di mercato tracciata per scadenze progressivamente crescenti che presenta un andamento discendente, dove i tassi a breve termine sono superiori a quelli a lungo termine. In questi tipo di situazione i rendimenti elevati innalzano la domanda a breve termine portando i tassi al di sopra di quelli di lungo periodo.
Condizione del mercato in cui i rendimenti degli strumenti finanziari a lunga scadenza sono maggiori di quelli degli strumenti a breve scadenza. Ovviamente la curva che unisce tali punti avrà un andamento crescente.
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