Esecuzione di operazioni finanziarie di vario genere la cui data di scadenza sia inferiore al mese.
Il giorno nel quale una data operazione è stata eseguita.
Data nella quale il ricavato di un'emissione di notes o bonds viene accreditato all'emittente, e in cui quest'ultimo effettua la consegna dei titoli.
Il giorno nel quale un contratto future deve essere eseguito. È il giorno in cui il venditore deve consegnare i beni sottostanti al contratto future. Nel mercato dei cambi, il giorno in cui deve avvenire la consegna di un ammontare prefissato in divisa estera a un cambio fissato precedentemente.
È la data in cui viene emesso un prestito obbligazionario, a partire dalla quale iniziano a decorrere gli interessi sui titoli.
Data in cui un contratto viene eseguito. Per le emissioni di titoli, l'istante a partire dal quale le offerte di titoli sottoscrivibili possono essere effettuate al pubblico, solitamente dopo 20 giorni dal momento in cui è stata presentata la domanda alle autorità di borsa.
È il giorno dal quale si inizia a calcolare il rateo d'interesse su obbligazioni di nuova emissione.
Sono i giorni in cui vengono distribuite ai membri di un consorzio le quote di una nuova emissione di obbligazioni.
È la data in cui i membri di un consorzio di emissione sono tenuti a versare il corrispettivo della loro quota al lead manager. È anche la data di pagamento degli interessi e la data di rimborso di un prestito. Infine, indica la data in cui deve avvenire un regolamento di una transazione sul mercato secondario.
Data nella quale le operazioni di regolamento di un'operazione finanziaria devono essere state soddisfatte da entrambe le parti. Per esempio, negli Stati Uniti la data di esecuzione di una compravendita di titoli è di cinque giorni dopo la data di sottoscrizione del contratto.
Il giorno in cui va estinto un debito, tramite il pagamento di capitale e interessi.
È il giorno in cui chi ha emesso un prestito obbligazionario è obbligato a riborsare il capitale e l'eventuale ultima cedola d'interessi. Per data di scadenza si intende anche il giorno in cui è dovuta le restituzione del capitale e degli interessi su un finanziamento di mercato monetario.
Il giorno in cui è stata eseguita un'operazione commerciale, oppure il giorno in cui è stato sottoscritto un contratto di compravendita di titoli.
È il giorno in cui un titolo viene quotato ex dividendo, e quindi non contiene più il diritto alla riscossione del dividendo. L'Ex dividend rate, negli Stati Uniti, è solitamente tre settimane prima dell'effettivo pagamento del dividendo.
Nel mercato valutario e monetario, è il termine utilizzato per riferirsi a periodi di quotazione degli strumenti non convenzionali. 45 giorni, per esempio, rappresentano una broken date inclusa tra il mese e i due mesi.
Nel mercato valutario e monetario, è il termine utilizzato per riferirsi a periodi di quotazione degli strumenti non convenzionali. 45 giorni, per esempio, rappresentano una broken date inclusa tra il mese e i due mesi.
Nel mercato dei cambi, data di scadenza di un'operazione qualsiasi che non corrisponde a una delle scadenze comuni, trattate normalmente. Per esempio un periodo di 40 giorni, intermedio alle scadenze classiche di un mese e due mesi.
Il giorno in cui devono essere resi realmente disponibili i fondi in una transazione finanziaria o commerciale. Il saldo positivo in un conto corrente bancario per una precisa data/valuta permette al titolare di poter disporre di quei fondi lo stesso giorno. Sui mercati finanziari la data valuta viene posticipata, rispetto alla data di stipula del contratto, di uno o più giorni. Per esempio nel mercato dei cambi la valuta viene normalmente fissata due giorni lavorativi dopo la data corrente (spot).
Soggetto (o società) che opera in un mercato fornendo quotazioni su beni specifici impegnandosi a onorare le applicazioni da parte delle contropartite. Il dealer opera per conto proprio, possedendo una posizione nel bene trattato.
Istituzione finanziaria autorizzata a compiere operazioni in cambi.
È un operatore che agisce sul mercato dei titoli, che acquista lotti interi di contrattazione e li vende in quantitativi inferiori agli intermediari che ne fanno richiesta per soddisfare le esigenze dei clienti.
Denaro tenuto in un conto a vista dovuto ai creditori per forniture comprensive di beni e servizi. Il rapporto tra questa somma e la totalità dei pagamenti da effettuare, viene utilizzato come indice per valutare la correttezza della gestione finanziaria.
Obbligazione di pagamento che ha un soggetto nei riguardi di un altro soggetto.
Finanziamenti aziendali che verranno rimborsati entro un anno dalla chiusura dell'esercizio. Nel bilancio rientrano nella voce delle passività correnti.
È un titolo obbligazionario che assicura il pagamento delle cedole e il rimborso finale del capitale tramite i proventi dall'attività economica che ha finanziato. Un esempio è dato dal pagamento periodico delle cedole di un titolo con proventi dell'esercizio di un'opera pubblica costruita per mezzo dei fondi derivanti dall'emissione del titolo stesso.
Titoli rappresentativi dell'indebitamento per esigenze di carattere operativo di un'azienda o di un'autorità pubblica, solitamente rinnovati man mano che giungono a scadenza. Le durate comunemente variano tra i sei mesi e i cinque anni.
Fondi a titolo di debito ricevuti da una società per l'esercizio della sua attività, facenti parte della categoria più ampia degli External Funds. Vi fanno parte i prestiti, i finanziamenti e i fondi provenienti da operazioni di emissione di obbligazioni. Con External Debt si intende anche il debito che un Paese (solitamente in via di sviluppo) contrae nei riguardi di soggetti appartenenti ad altri Paesi, sia pubblici che privati.
Debito garantito da determinate attività del debitore o di terzi. In caso di "default" il mutuante ha il diritto di avvalersi su tali attività per ottenere il rimborso del suo credito.
Debito per il quale non è prestata una precisa garanzia per il rimborso, se si esclude la reputazione del debitore. Per esempio un prestito concesso per l'acquisto di un immobile senza che sia stata iscritta alcuna ipoteca a favore del creditore.
Si tratta di finanziamenti aziendali che presentano peculiarità tali da renderli privilegiati rispetto ad altre forme di finanziamento. Per esempio un mutuo ipotecario la cui garanzia per il rimborso privilegiato è rappresentata dall'ipoteca sull'immobile. Il debito privilegiato ha diritto al rimborso prima di altre fonti esterne di finanziamento, come le azioni ordinarie o i crediti a breve termine non garantiti.
È l'ammontare totale del debito emesso da un'autorità pubblica diviso per il numero di soggetti sottoposti ad essa.
Si tratta di un debito che in caso di insolvenza va rimborsato successivamente ai debiti Senior (privilegiati). Per esempio, i titoli azionari ordinari sono subordinati nel rimborso alle azioni privilegiate, che a loro volta sono subordinate alle obbligazioni.
Il saldo della bilancia commerciale di uno Stato. Questo valore è equivalente alla differenza tra esportazioni e importazioni; viene detto surplus quando il saldo è positivo, mentre quando è negativo viene detto deficit.
Condizione in cui il totale delle passività oltrepassa la somma dei mezzi propri e degli investimenti, solitamente a causa di perdite di carattere operativo.
Il deficit dell'autorità federale statunitense, che viene solitamente soddisfatto tramite l'emissione di titoli a breve, medio e lungo termine.
Indice statistico che permette di separare la componente di crescita di un aggregato economico dovuta a fattori reali dalla componente dovuta invece a fattori monetari.
Fenomeno economico in cui i prezzi dei beni e dei servizi hanno la tendenza a diminuire di livello. È il fenomeno inverso rispetto all'inflazione.
Indica il soggetto che può agire in nome e per conto di un altro. In senso tecnico, il termine è sinonimo di un indicatore statistico che descrive il comportamento di un aggregato economico. Un indice di Borsa è il proxy dell'andamento del mercato azionario, perché coglie le variazioni nel livello dei prezzi di un certo paniere di titoli, che approssima l'andamento del mercato in generale.
Nei contratti di opzione, il fattore numerico che permette di quantificare la variazione di prezzo dell'opzione provocata da una variazione di prezzo unitaria dello strumento sottostante. Per esempio, se un'opzione ha un delta di 0.4 e il prezzo dello strumento sottostante sale di 10 lire, il prezzo dell'opzione salirà di 4 lire. I titoli delta, nel mercato borsistico londinese, sono le azioni di società a piccola capitalizzazione.
È il prezzo che un operatore di mercato è disponibile a pagare per comprare una divisa, un titolo, uno strumento finanziario.
È il prezzo che un operatore di mercato è disponibile a pagare per comprare una divisa, un titolo, uno strumento finanziario.
Tipo di finanziamento ottenibile in periodi di bassi tassi d'interesse, quando la quantità di denaro movimentata dagli istituti di credito cresce sino a intaccare le Excess Reserves (riserve accantonate dalle banche oltre il minimo previsto dai regolamenti).
Quotazione completa di un operatore (Market Maker), composta da un prezzo di acquisto e un prezzo di vendita. La differenza tra i due prezzi è definita "spread".
Quotazione completa di un operatore (Market Maker), composta da un prezzo di acquisto e un prezzo di vendita. La differenza tra i due prezzi è definita "spread".
È il denaro, solitamente di origine illecita, che viene fatto transitare attraverso molteplici conti in diversi centri finanziari, allo scopo di far perdere ogni traccia sulla sua origine.
È la somma di denaro messa a diposizione per effettuare un investimento industriale. Si può trattare di fondi messi a disposizione dai possessori di quote di capitale di rischiogià esistenti, di denaro prestato a titolo di finanziamento o di capitale di rischio messo a disposizione da istituzioni finanziarie specializzate in operazioni di Venture capital.
Si intende un'istituzione finanziaria che, attraverso il pagamento di una commissione, esegue le operazioni correlate al deposito di titoli appartenenti a un diverso soggetto.
Ente creditizio approvato, che ha la possibilità di contrarre depositi dallo Stato.
Sono depositi in conto corrente, nei quali si può prelevare senza preavviso o pagamento di penali.
Nelle istituzioni creditizie, è la differenza tra il totale dei depositi a vista che sono stati contratti e il totale degli assegni, delle riserve obbligatorie e dei depositi a vista di altri enti creditizi.
Depositi che sono stati contratti da filiali straniere di istituzioni creditizie nazionali.
Depositi bancari che permettono l'emissione di assegni.
A livello bancario, il capitale messo a disposizione dell'ente creditizio sul quale viene corrisposto un interesse. Il deposito può essere anche rappresentato da titoli gestiti da un intermediario di Borsa.
Rappresenta le operazioni di custodia e mantenimento di titoli del cliente presso un locale o un conto apposto in una società finanziaria.
Strumento del mercato monetario, come un certificato di deposito acquistato totalmente da un intermediario con l'intenzione di rivenderlo ai propri clienti.
Strumento del mercato monetario, come un certificato di deposito acquistato totalmente da un intermediario con l'intenzione di rivenderlo ai propri clienti.
Deposito creato nel momento in cui un determinato soggetto prende a prestito denaro da una banca, e quindi si vede accreditato il proprio conto corrente sul quale sarà in grado successivamente di trarre assegni, ecc.
MARKET INDEX DEPOSIT Deposito indicizzato Strumento di mercato monetario (certificato di deposito o deposito vincolato) il cui rendimento è legato all'andamento di un indice economico o finanziario predeterminato. MARKET LETTER
Tipologia di deposito bancario in cui il cliente, per un periodo di tempo minimo definito in anticipo, mette a disposizione dei fondi all'istituto di credito a fronte di una remunerazione in termini di tasso di interesse. Generalmente i fondi possono essere comunque resi disponibili anche prima della scadenza, ma in tale evenienza è d'obbligo sottostare all'imposizione di una penale.
Diminuzione del valore di una divisa in rapporto alle divise di altri Paesi.
Graduale riduzione dei vincoli legali all'esercizio di una determinata attività, effettuata allo scopo di ottenere una maggior efficienza del mercato.
È uno strumento derivato che ha per oggetto un indice di Borsa. Si tratta di future o option aventi un valore determinato in funzione del livello dell'indice di riferimento. Alla scadenza generano addebiti o accrediti in contante, senza che il portafoglio di titoli rappresentato dall'indice di riferimento venga consegnato o ricevuto.
Dichiarazione rilasciata da un istituto di credito nella quale si attesta che un prestito è stato totalmente rimborsato, e perciò le garanzie prestate dal debitore possono essere liberate.
Serie di clausole contenute in un prestito riguardanti la facoltà giuridica del debitore e dei suoi legittimi rappresentanti di contrarre il prestito.
Nel campo della contrattazione delle spezzature (ammontare di titoli che non sono composti da un numero intero di lotti minimi negoziabili), la modificazione di prezzo rispetto a quello di esecuzione dell'ordine che viene applicata dall'intermediario.
Il termine viene utilizzato nel settore delle operazioni di investimento per definire la differenza di prezzo tra la quotazione di acquisto (Bid) e quella di vendita (Ask). Si indica anche la differenza di prezzo aggiunta da una banca di investimento che aderisce alla sottoscrizione di un titolo di nuova emissione per il collocamento presso gli investitori. Nelle operazioni in titoli a reddito fisso è la differenza di rendimento esistente tra due titoli di simili caratteristiche, per esempio tra titoli di Stato italiani (Btp) e titoli di Stato tedeschi (Bund). Negli strumenti derivati è una posizione costituita dall'acquisto di un contratto future o option e dalla vendita contestuale di un altro contratto simile, ma con almeno una differenza, come per esempio una diversa scadenza (Calendar spread).
Differenza di prezzo tra i titoli di nuova emissione, collocati dalle banche di investimento presso gli investitori e quello garantito dalle stesse alla società emittente. Questa differenza è il margine di guadagno delle banche sull'operazione.
La differenza di rendimento che esiste tra due titoli obbligazionari che si distinguono tra loro per la scadenza, l'emittente, la qualità, ecc.
Conseguenza che si determina sul valore degli utili per effetto del teorico esercizio di tutte le opzioni di conversione di titoli, warrant, ecc. in azioni della società.
Il numero di beni di investimento disponibili per la realizzazione di un'operazione di compravendita.
È la riduzione dell'intervallo tra i prezzi di vendita e di acquisto di un bene d'investimento. Per esempio, un market maker può quotare un titolo 25/26, cioè essere disposto ad acquistarlo a 25 per rivenderlo a 26, ma se le condizioni del mercato risultano particolarmente favorevoli in termini di liquidità, lo stesso soggetto potrebbe stringere il differenziale di quotazione a 25.25/25.75.
Obbligazione governativa australiana, espressa in dollari americani di tipo zero coupon, ottenuta separando il titolo dalle sue cedole.
Organo presente nelle società più importanti deputato al mantenimento delle relazioni con la globalità dei soggetti che entrano in contatto con la società, dagli azionisti ai clienti, dagli obbligazionisti al pubblico generico, alle autorità di controllo.
Divisione all'interno di un istituto di credito nella quale vengono sviluppate le operazioni di gestione fiduciaria dei patrimoni.
È il pagamento al titolare di un brevetto (per esempio), di una somma di denaro a fronte della possibilità di utilizzo dello stesso in un processo di produzione industriale, pagamento che può essere effettuato su base forfettaria oppure in base al volume di produzione.
Il diritto acquisito da un soggetto che può essere esercitato esclusivamente dopo che sia trascorso un periodo di tempo determinato.
Strumento finanziario che permette al portatore di introitare un reddito annuo.
Consente agli azionisti di una società di sottoscrivere azioni, titoli convertibili in azioni di nuova emissione proporzionalmente alle azioni già possedute sostenendo una spesa inferiore a quella di mercato del titolo. Nel caso in cui l'azionista non abbia intenzione di partecipare a nuove sottoscrizioni, tale diritto (right), potrà essere ceduto sul mercato ad altri soggetti.
Diritto secondo il quale al possessore di titoli azionari devono essere offerti titoli di nuova emissione dello stesso genere, proporzionalmente al numero di titoli posseduti. Questa regola viene applicata in particolare negli aumenti di capitale, e garantisce agli azionisti la possibilità di mantenere inalterati i rapporti di possesso delle quote di capitale avente diritto di voto. PREFERRED DIVIDEND COVERAGE Copertura dei dividendi privilegiati È un rapporto di bilancio in grado di indicare in che misura l'ammontare dovuto ai possessori di azioni privilegiate è coperto dal risultato reddituale. Si calcola dividendo l'utile di esercizio, al netto delle imposte e degli oneri per interessi, per l'ammontare totale dei dividendi dovuti agli azionisti.
Il diritto che ha il proprietario fallito di un bene immobile di sottrarsi alla vendita giudiziale del bene stesso e rientrarne in possesso per mezzo del pagamento del capitale, degli interessi e degli oneri aggiuntivi ai creditori.
È il privilegio che viene concesso all'azionista o al possessore di quote di un fondo comune, di reinvestire in azioni o in quote i dividendi ricevuti, senza nessun costo aggiuntivo.
Diritto reale concesso a costruttori o imprese di riparazione di beni generalmente immobili, che permette loro di ottenere l'immobile stesso a garanzia per i pagamenti sul lavoro eseguito. Solamente nel momento in cui tutte le obbligazioni saranno pagate dal proprietario, l'immobile sarà svincolato da ogni diritto di terzi.
Diritto del sottoscrittore di un fondo di poter trasferire tutte o una parte delle proprie quote da un tipo di fondo ad un altro sempre gestito dalla medesima società, solitamente senza che sia applicata una penale.
Qualsiasi diritto di terzi su beni di proprietà di un'azienda che garantisce la soddisfazione di un'obbligazione a carattere finanziario. Si tratta solitamente di garanzie offerte per la concessione di finanziamenti, come ipoteche, pegni su beni mobili o prestiti obbligazionari. Nel caso di insolvenza, il creditore può richiedere la vendita giudiziale dei beni in garanzia e soddisfare i propri diritti su quanto ricavato.
Moneta emessa dal Fondo monetario internazionale e distribuita in proporzioni diverse agli Stati membri in relazione alla loro attività economica. È costituito da un paniere fittizio composto da diverse divise che può essere impiegato come riserva da parte delle autorità monetarie dei Paesi membri.
Tipo di diritto su beni mobili o immobili, in cui sono compresi il possesso in sé e il diritto di prelazione su un bene avuto in garanzia.
Norme di comportamento, di tipo etico o consuetudinario, seguite da società finanziarie che intendono improntare i rapporti, tra loro stesse e con la clientela, all'insegna di una correttezza formale e sostanziale.
Diminuizione del livello generale dei prezzi dovuta a un incremento del potere di acquisto della moneta.
Movimentazione di fondi dai depositi bancari verso strumenti di mercato monetario e finanziario con rendimenti nettamente più alti.
Contrazione del capitale utilizzato come investimento oppure impiegato nei processi produttivi.
Intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui i fondi vengono depositati in un conto corrente e il momento nel quale questi fondi diventano produttori di interesse (valuta).
Operazione su un ammontare notevole di titoli, che anziché essere diretta verso lo specifico mercato dei blocchi, viene effettuata dall'intermediario sul parterre della Borsa attraverso la raccolta di un alto numero di ordini di segno contrario, i quali vengono eseguiti tutti nel medesimo istante a valere sulla contropartita del blocco dei titoli.
Prassi secondo la quale un fondo comune d'investimento assegna ai proprietari delle quote una parte dei profitti ottenuti dalla vendita di azioni o obbligazioni.
È la distribuzione di titoli già emessi e sottoscritti da investitori istituzionali o banche al pubblico degli investitori.
A livello di decisioni di carattere gestionale, il termine gap è riferito alla quantità in difetto di un certo fattore, per esempio un gap nel finanziamento di un determinato progetto rappresenta la somma che deve ancora rendersi disponibile per finanziare lo stesso. In analisi tecnica il gap si realizza nel grafico di un titolo nel momento in cui l'intervallo tra prezzo massimo e minimo di quotazione in una giornata è minore o superiore allo stesso intervallo di prezzo del giorno seguente, lasciando quindi un intervallo di prezzi dove non vi sono state quotazioni effettive.
Nella gestione di attività e passività sensibili ai tassi d'interesse, per esempio di una banca, esiste un gap, o divario nagativo, quando le passività eccedono le attività. Una variazione positiva nei rendimenti di mercato determina quindi una diminuzione di valore nel portafoglio complessivo.
Ripartizione del capitale a disposizione in categorie di investimenti diversi, come azioni, obbligazioni, metalli preziosi, o in valute diverse, fatta allo scopo di minimizzare la rischiosità del portafoglio. Per le istituzioni creditizie, la ripartizione degli impieghi in un gruppo abbastanza ampio di beneficiari diversi, tale da minimizzare l'esposizione complessiva alle insolvenze.
Acquisto di titoli a reddito fisso, aventi delle duration sufficientemente diversificate. Per esempio investendo una parte del capitale in titoli a breve termine, una a medio termine e una a lungo termine, allo scopo di avere un portafoglio meno sensibile alle variazioni dei rendimenti di mercato.
Sono quei dividendi dei passati esercizi che non sono stati corrisposti e che sono stati cumulati da parte di chi è in possesso di titoli con le caratteristiche di cumulabilità.
Remunerazione corrisposta al possessore di titoli azionari, di solito annualmente per le società italiane e trimestralmente per quelle americane, che può essere pagato in contante, in nuove azioni gratuite o il altro modo. L'ammontare è deciso dall'assemblea degli azionisti e va normalmente a valere sui profitti prodotti della gestione aziendale, oppure va a configurarsi come restituzione di capitale.
Dividendo corrisposto eccezionalmente agli azionisti per compensarli della perdita provocata da un cambiamento imprevisto nei pagamenti dei dividendi trimestrali.
Dividendo che viene pagato agli azionisti, il quale non corrisponde a utili conseguiti ma rappresenta una distribuzione di capitale. Può essere deliberato, per esempio, per cessazione dell'attività della società o per cessione degli investimenti.
Valore attribuito a un bene nell'ipotesi di venderlo sul mercato entro breve tempo. Questo valore è quello che viene attribuito agli investimenti di un'impresa che cessa l'attività, e quindi non considera l'avviamento, cioè il valore aggiuntivo dato dall'esercizio dell'attività.
L'utile di esercizio erogato agli azionisti come remunerazione del capitale di rischio, a differenza dello "stock dividend" dove il dividendo è distribuito sotto forma di nuove azioni.
Pagamento di un dividendo per mezzo della consegna dei titoli. Si può trattare, per esempio, di titoli di nuova emissione in occasione di un aumento di capitale gratuito.
Dividendo spettante al possessore di un titolo azionario sulla base della delibera dell'assemblea, ma non ancora corrisposto poiché non è stata raggiunta la data del versamento effettivo.
È un dividendo pagabile all'azionista sottoforma di contante oppure di titoli. Solitamente è l'azionista che sceglie la possibilità, tra le due, che ritiene più idonea.
Divisa che, in qualsiasi momento, può essere scambiata con un'altra, in assenza di qualsiasi impedimento di carattere legale.
Divisa che non fa parte del gruppo di quelle più comunemente trattate sui mercati internazionali e che per questo può essere negoziata con qualche difficoltà. Fanno parte di questo gruppo le divise di piccoli Paesi in via di sviluppo.
Garanzia di vendere a un investitore un certo quantitativo di titoli di nuova emissione. Protection è data generalmente dal lead manager ai membri del consorzio di emissione, i quali, a loro volta, la possono estendere ai loro clienti.
In Borsa, rappresenta la vendita del premio contro acquisto in contanti del fisso. Nel caso la copertura sia del 100%, essa è assimilabile a un'operazione di finanziamento.
La rappresentazione grafica, in analisi tecnica, in cui il prezzo si avvicina per due volte a un minimo o a un massimo continuando a procedere successivamente in direzione inversa a quella di provenienza.
Indica il servizio di custodia dei titoli e l'esercizio dei diritti patrimoniali, che viene offerto da una banca o da un intermediario finanziario dietro il pagamento di una commissione, oppure il luogo fisico dove è possibile effettuare un pagamento, sfruttando la rete bancaria, a favore di un qualsiasi soggetto.
Sta ad indicare, in gergo, le comunicazioni confidenziali fatte tra operatori di un determinato mercato, o da soggetti anche estranei al mercato. Queste informazioni vengono solitamente utilizzate per realizzare particolari operazioni redditizie in beni d'investimento. Quando queste informazioni non sono rese di dominio pubblico si compie un'azione penalmente perseguibile (Insider Trading).
Vendita sottocosto di beni nazionali nei mercati esteri, allo scopo di ottenere posizioni competitive vantaggiose. Questa pratica viene ritenuta illegale. Sui mercati finanziari, le operazioni di acquisto e vendita di notevoli quantità di titoli eseguite senza considerare gli eventuali effetti sulle quotazioni.
In matematica finanziaria, misura della durata finanziaria di un prestito obbligazionario. Si utilizza nella gestione di un portafoglio per valutare l'effetto di variazioni dei rendimenti di mercato sui prezzi dei titoli. Queste variazioni risultano proporzionali alla duration, poiché titoli più a lungo termine risentono maggiormente delle variazioni dei rendimenti rispetto ai titoli a breve termine.
Per quanto riguarda le operazioni commerciali, il prolungamento della durata di un credito commerciale a breve termine, per esempio da un mese a due mesi. Per quanto riguarda le operazioni bancarie, l'intervallo di tempo che passa tra l'emissione di un finanziamento a tempo determinato e l'istante in cui si estingue l'operazione.
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