E la fisica? A quali considerazioni ci portano le ultime scoperte sulla mente ctonica, ossia questa Mente Universale e la capacità delle persone di influire sulle persone stesse, sulle cose ed anche sugli eventi?
Alcuni interessantissimi studi di verifica hanno dimostrato che la gente comune proietta effettivamente i propri pensieri nel laboratorio della natura. Due ricercatori della facoltà di Ingegneria della Princeton University, Robert G. Jahn e Brenda J. Dunne, hanno dimostrato che dei volontari messi di fronte a una macchina possono influenzare il suo lavoro con la forza dell'attenzione. L'esperimento viene riportato nel loro testo, rigorosamente documentato, Margins of Reality.
La macchina che veniva influenzata era un generatore di numeri casuali, un computer che emetteva sfilze di 0 e di 1 in ordine casuale. Alla lunga, la quantità degli 0 equivaleva a quella degli 1 (proprio come il tirare una moneta dà, se continuato per molto tempo, la stessa quantità di teste e di croci).
Ai volontari venne chiesto di influenzare l'output della macchina portandola a emettere più 1 o più 0 semplicemente desiderandolo. Essi si concentrarono dunque su ciò che volevano che la macchina producesse e il risultato fu eccezionale. Riuscirono a raggiungere uno scarto dalla casualità di circa il diciotto per cento, anche se nemmeno la più sofisticata teoria quantistica è in grado di spiegare come ci siano riusciti.
Ma procediamo con ordine.
Fino a poco tempo fa sarebbe stata un'eresia scientifica suggerire che il mondo è intrinsecamente non localizzato e che una connessione invisibile unisce fra loro tutte le cose per quanto possano essere disparate. Eppure molti indizi suggeriscono che l'universo debba essere compreso in un modo nuovo, un modo che sfida i caratteri strettamente localizzati della realtà, predominanti nella scienza fisica fin dai tempi di Newton.
Oggi la maggior parte dei fisici, esattamente come Newton, crede che il mondo sia spiegabile in termini di connessioni interamente localizzate, e che tutte le interazioni attualmente conosciute possano essere spiegate semplicemente in base a quattro forze fondamentali: la forza nucleare forte e la forza nucleare debole, la forza elettromagnetica e la forza gravitazionale.
Tutte queste forze si comportano come se fossero mediate da campi, che, come è stato dimostrato, non presentano chiare distinzioni dalle particelle stesse. Uno dei caratteri distintivi di una realtà localizzata è che l'energia delle forze diminuisce a mano a mano che ci si allontana dalla loro fonte.
Ciò vale anche per le grandi quattro forze che governano il mondo. Gravità ed elettromagnetismo diminuiscono la propria energia a seconda dell'inverso del quadrato della distanza tra la fonte e l'apparecchio di misurazione; le forze nucleari forte e debole diminuiscono ancora più rapidamente. Tutte le forze studiate dai fisici sembrano quindi comprensibili da un punto di vista strettamente localizzato.
Stefano Calamita
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