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La realtà inventata...non dalla psicologia ma dalla. fisica!

Trasmissione psichica di informazioni

Per i collezionisti delle prove di laboratorio, citiamo anche dei casi ti trasmissione psichica di informazioni ottenuti in laboratori di sperimentazione statunitensi, nei quali sono coinvolti degli altri animali

In un esperimento, ad una cagna e a uno dei suoi cuccioli fu insegnato ad accucciarsi ogni volta che veniva alzato un giornale arrotolato. Poi i cani furono messi in una stanza separata e il cucciolo fu ripetutamente minacciato, nello stesso momento in cui si acquattò, la madre faceva lo stesso.

In un altro studio, una femmina di boxer fu collegata a un elettrocardiogramma in una stanza insonorizzata, mentre la sua padrona si trovava separata da lei in una stanza lontana insonorizzata. Poi, all'improvviso, uno sconosciuto irruppe nella stanza e si mise a inveire contro la donna minacciandola con violenza. In quel momento l'apparecchio registrò un fulmineo e drammatico aumento delle pulsazioni cardiache della cagna nella stanza anch'essa insonorizzata.

Oltre che negli uomini ci sono alcuni esperimenti ormai dei classici che mostrano senza ombra di dubbio da un punto di vista scientifico le capacità degli animali di infrangere le limitazioni spaziali e temporali e questo ci introdurrà in seguito in un mondo ancor più affascinante, con ulteriori approfondimenti inerenti i nostri poteri mentali e a come utilizzarli per i nostri scopi.

In una significativa serie di esperimenti iniziati da Pierre Duval ed Evelyn Montredon in Francia, e portati avanti in America da Walter Levy, dei gerbilli e dei criceti furono messi in una gabbietta divisa in due scomparti uguali. Il divisorio era abbastanza basso da permettere agli animali di superarlo senza difficoltà. A intervalli di circa un minuto veniva applicata al pavimento una scossa elettrica di cinque secondi: la sequenza degli impulsi elettrici era determinata a caso da un generatore appositamente predisposto.

La motivazione degli animali era presumibilmente quella di evitare il dolore saltando nel lato della gabbietta a cui non era inviata la scossa. Ma come facevano a prevedere quale parte sarebbe stata elettrificata subito dopo? Essi non potevano indovinare una sequenza precisa perché non esisteva: le scosse erano inviate a casaccio. Eppure sembravano conoscerla, poiché, quando le posizioni degli animali furono registrate elettronicamente e i dati analizzati con il computer, i gerbilli e i criceti riuscirono in qualche modo a trovarsi al posto giusto per evitare le scosse, in una percentuale molto superiore a quella attribuibile al caso.

Questo studio suggerisce perlomeno la possibilità che la "mente" dei gerbilli e dei criceti, se così possiamo definirla, non si limita al presente, ma può estendersi al futuro, esaminarlo e fornire utili informazioni all'animale.
Ma non potrebbe trattarsi di un caso di telepatia, la quale, secondo la teoria di Boone, può avvenire se le menti di tutti gli esseri viventi sono unite in un "universale serbatoio della mente"?

Se questo modello fosse veritiero è possibile che gli sperimentatori fornissero telepaticamente ai soggetti l'informazione loro necessaria per evitare le dolorose scosse; non però in questo esperimento, perché neanche gli sperimentatori sapevano quale metà della gabbietta avrebbe ricevuto la scossa successiva, dato che la sequenza dipendeva completamente da un generatore randomizzato (random = casuale).

In un altro studio in cui alcuni animali parvero dimostrarsi in grado di conoscere il futuro, gli sperimentatori C.E.M., Bestall e James Craig misero dei ratti e dei topi in un labirinto che offriva loro due scelte. Gli animali furono capaci di prevedere quale delle scelte fosse quella giusta e di dirigersi nella giusta direzione, anche se la scelta corretta fu assegnata solo dopo, mediante un procedimento affidato al caso.

Studi di questo tipo lasciano sospettare che le menti degli animali possano violare l'«adesso». Ma essi possono anche violare le limitazioni spaziali e agire nella giusta maniera anche oltre il «qua».

Questa "Mente Universale" non è limitata ai singoli osservatori, anche se si manifesta attraverso di loro, creando l'illusione di un sé separato e la sensazione di un ego in possesso di una mente a sé stante.

Ma la prova di gran lunga più sconcertante derivante dallo studio degli animali che esista una Mente Unica Universale in grado di infrangere le limitazioni spaziali sono sia gli innumerevoli casi di animali smarriti, casi estremamente comuni che ognuno di noi conosce, sicuramente molto più interessanti degli esperimenti di laboratorio, sia le migrazioni stagionali compiute da animali che raggiungono destinazioni ignote o luoghi dove non sono mai stati.

Un tipico caso è quello di Bobbie, una giovane collie. Era in viaggio con la famiglia dei suoi padroni dall'Ohio alla nuova casa nell'Oregon, dove Bobbie non era mai stata. Durante una sosta della famiglia, Bobbie si allontanò e non fu più possibile rintracciarla. Alla fine la famiglia abbandonò la ricerca e continuò il viaggio. Quasi tre mesi dopo Bobbie fece la sua ricomparsa davanti alla porta della nuova casa nell'Oregon. Non c'era la possibilità di errore nell'identificazione dell'animale: aveva ancora la sua targhetta con il nome al collo, oltre a parecchie cicatrici e altri segni di riconoscimento.

Stefano Calamita

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