Sono costi, per lo più connessi con la remunerazione della prestazione del servizio di gestione, che vengono prelevati dal patrimonio del fondo e, quindi, sono solo indirettamente a carico del cliente.
Il partecipante, spesso, non ha un'esatta percezione della loro rilevanza, in quanto il valore della quota (così come periodicamente pubblicata sui quotidiani) tiene già conto di questi costi. E' possibile comunque quantificare la loro incidenza attraverso la lettura del prospetto informativo.
Si distinguono:
Commissioni di gestione : rappresentano la componente certa della remunerazione del gestore.
Sono espresse in misura percentuale. Vengono calcolate quotidianamente sul patrimonio netto del fondo e prelevate periodicamente.
Sono di norma crescenti man mano che aumenta il grado di rischio del fondo (dai monetari agli azionari).
Commissioni di performance (o di incentivo ): vengono pagate dal fondo se e quando raggiunge un rendimento maggiore, in un determinato periodo, rispetto ad un prestabilito parametro indicato nel regolamento di gestione e nel prospetto informativo.
Consentono alla società di gestione di incrementare la propria remunerazione, nel caso di extra-rendimenti.
Non possono essere prelevate in caso di risultato negativo del fondo.
Può accadere che di uno stesso fondo vengano offerte differenti "classi" di quote , caratterizzate da regimi commissionali diversi. Ciò offre al singolo investitore la possibilità di scegliere la soluzione più adeguata alle proprie specifiche necessità.
Affinchè la commissione di performance sia equa per l'investitore è necessario che rispetti, nelle modalità di determinazione, alcuni principi.
In primo luogo, remunerando la particolare bravura del gestore, deve essere proporzionale al valore aggiunto dato dalla gestione. Questo valore aggiunto, a sua volta, deve risultare dal confronto con un parametro che rifletta le caratteristiche del profilo di rischio-rendimento del fondo.
Non sarebbe corretto commisurare la performance fee di un fondo azionario ad un indice di tipo obbligazionario o, peggio, ad un indice sui prezzi al consumo (ad esempio ISTAT). Nella realtà, purtroppo, spesso il parametro utilizzato è troppo facile da battere o, comunque, poco significativo.
Inoltre, la commissione di performance andrebbe misurata su un arco temporale sufficientemente lungo (almeno pari ad un anno), al fine di evitare di premiare il gestore per extra-rendimenti solo episodici.
Esempio :
Ad esempio, può accadere che uno stesso fondo preveda due diverse classi di quote: la classe A con commissione di sottoscrizione e la classe B con commissione di rimborso e commissioni di gestione più alte rispetto alla classe A.
Il sottoscrittore, in questo modo, ha la possibilità di scegliere quando e come pagare le commissioni, se all'ingresso o all'uscita, in quest'ultimo caso sopportando commissioni di gestione più elevate.
Ai costi dell'investimento in fondi il prospetto informativo riserva particolare attenzione. Nella Parte 1 a di ogni prospetto è, infatti, presente una sezione ( Sezione C ) dedicata alle " Informazioni economiche (costi, agevolazioni, regime fiscale)" . Contiene tutte le informazioni necessarie in materia di costi e comprende sia gli oneri a carico del sottoscrittore che quelli a carico del fondo.
Inoltre nella Parte 2 a è riportato il rapporto fra il totale degli oneri posti a carico del fondo ed il patrimonio medio dello stesso. Questo dato, espresso dal c.d. "total expenses ratio" , è un indicatore importante che, in maniera semplice ed efficace, rappresenta la percentuale del patrimonio "effettivamente" liquidata dal fondo in un determinato periodo per commissioni e altri costi. E' inoltre un utile strumento di confronto fra più fondi.
Commissione Nazionale Per Le Società e La Borsa
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