Abbiamo già accennato al fatto che è impossibile trovare un segnale di entrata che sia sempre corretto. Questo significa, ovviamente, che prima o poi il mio segnale mi provocherà una perdita. Accenniamo qui ad uno dei punti principali dell'arte del trading e cioè del come gestire le perdite. In realtà, l'unica cosa di cui possiamo essere sicuri utilizzando un sistema di trading (o, più in generale, dedicandoci al trading per un periodo prolungato) è proprio che realizzeremo delle operazioni in perdita. Il sapere gestire le perdite è dunque tanto importante quanto il sapere fare profitti ed anzi in molti ritengono che sia addirittura più importante. In questo paragrafo, discutendo dello stop-loss, cominceremo ad avvicinarci al problema della gestione delle perdite.
Anzitutto è opportuno chiarire che con il termine " stop-loss " si intende
riferirsi ad un'operazione di chiusura di una posizione esistente che -purtroppo - è andata male. Lo stop-loss serve anzitutto a cautelarsi contro la possibilità che la perdita superi certi livelli ritenuti inaccettabili. Esistono vari tipi di stop-loss, ma il piú comune è di gran lunga il cosiddetto "money management order" che consiste in un ordine di chiusura dell'operazione ad un livello predeterminato di prezzo.
Tale livello di prezzo è calcolato, al momento in cui l'operazione principale viene effettuata, risolvendo per la perdita massima (espressa in lire) che l'investitore decide di sopportare. Occorre considerare che - in pratica -i brokers eseguono gli ordini di stop solo al prezzo successivo a quello al quale il livello di stop è stato toccato o superato per la prima volta.
Supponiamo ad esempio di avere acquistato 1 contratto future sul BTP del valore nominale di 200 milioni a 97.35. Supponiamo altresí di non voler rischiare piú di 3 milioni su questa operazione. Occorre in questo caso porre un ordine di vendita (stop-loss) a 95.85 ( = 97.35 - 3/200 * 100).
Il funzionamento di questo tipo di ordine di stop-loss è illustrato nella Figura 3. La Figura 4 illustra invece un comune inconveniente che si puó registrare quando si usa uno stop-loss: il prezzo tocca il fatidico livello ma successivamente rimbalza nelle direzione attesa trasformando un'operazione potenzialmente buona in una perdità
Figura 3 : l' esercizio dello stop-loss.
Figura 4 : uno stop-loss che era meglio evitare.
Si è detto che lo stop-loss permette di predeterminare l'importo massimo a rischio sul mercato. Per essere piú precisi, lo stop-loss permette di predeterminare l'importo a rischio sulla singola operazione: se la mia attività di trading prevede molteplici operazioni, la mia perdita massima teorica si ottiene moltiplicando il numero di operazioni per la perdita prevista dallo stop-loss. Tuttavia ci si potrebbe anche chiedere perchè, in presenza di un buon sistema di trading, si debba mai ricorrere all'uso dello stop-loss. D'accordo che anche un buon sistema di trading presenta con tutta probabilità un certo numero di operazioni in perdita, ma tali perdite dovrebbero comunque essere sopravanzate dagli utili (o almeno cosí si spera) ed il porre uno stop-loss potrebbe finire per avere gli effetti deleteri visti in Figura 4.
La risposta generale a questo quesito risiede nel fatto che qualsiasi sistema di trading viene definito come "buono" ed accettato inevitabilmente sulla base di quanto accaduto nel passato. Ne risulta che il sistema di trading prescelto presuppone l'esistenza di una qualche forma di stazionarietà nella serie dei prezzi ed il predurare di tale stazionarietà anche in futuro.[E' appena il caso di osservare, a beneficio degli esperti di statistica, che la "stazionarietà" a cui si fa qui riferimento ha ben poco a vedere con la "stazionarietà" come normalmente la si intende nell'analisi delle serie storiche.
Quest'ultimo è un concetto ben piú restrittivo che presuppone l'assenza di mutamenti della media (trend), di mutamenti sistematici della varianza e di ciclicità evidenti. Qui invece si intende riferirsi al fatto che se il sistema è buono significa che esiste qualche caratteristica del mercato che ha un sufficiente grado di stabilità da essere identificata e sfruttata: quale sia esattamente la natura di questa caratteristica puó essere difficile a dirsi anche per lo stesso analista che ha studiato il sistema.
Purtroppo questo puó non essere il caso: anche se non sono la norma, esistono talvolta mutamenti "strutturali" del mercato che sono totalmente imprevedibili a priori e che finiscono per mutare radicalmente la performance del sistema. E ci se ne accorge solamente dopo! Un esempio di grafico dei prezzi che muta radicalmente aspetto dopo un evento imprevisto è dato dal contratto del future sul BTP a 10 anni (LIFFE) prima e dopo Giugno 1992 (vedi Figura 5).
In questi casi un ordine stop-loss che permetta di uscire dal mercato con una perdita ragionevole e permetta di rianalizzare la situazione con la dovuta calma, senza lo stress di dover gestire una situazione ormai affidata al caso, puó effettivamente rappresentare il male minore. E' nostra personale convinzione che per quanto buono possa essere un sistema di trading debba in generale sempre esistere un livello predeterminato di stop-loss.
Figura 5 : osserviamo l' impressionante differenza esistente tra i prezzi
del future BTP (LIFFE) prima e dopo Giugno 1992. Mutano
radicalmente l' ampiezza media della barra, la volatilità dei prezzi, la
dimensione media dei trend, nonchè il voulme degli scambi (colonne
in basso).
L'uso costante dello stop-loss porta poi un ulteriore beneficio: esso consente infatti al trader di ridurre lo stress decisionale legato alla gestione della posizione esistente. Uno stop-loss meditato in anticipo predetermina infatti il punto di uscita ed evita un continuo monitoraggio dei mutamenti di prezzo sul mercato. Psicologicamente è spesso indicato pensare alla perdita potenziale espressa dallo stop-loss come a soldi già persi a tutti gli effetti. Se il trader riesce ad assorbire questa idea, sarà normalmente molto più tranquillo nell'affrontare le successive evoluzione del mercato favorevoli o sfavorevoli che esse siano.
Una possibile eccezione all'uso dello stop-loss la si puó immaginare solo per sistemi basati su barre orarie (o di durata inferiore), i quali - per loro stessa natura - generano ordini con una tale frequenza da prevenire di fatto quasi sempre l'esecuzione dello stop-loss effettuando invece un'inversione dell'ordine principale. In altre parole, accade spesso che questi sistemi basati su rilevazioni infragiornaliere dei prezzi generino diverse operazioni di acquisto e vendita all'interno della stessa giornata. Essendo normalmente le oscillazioni dei prezzi giornalieri abbastanza contenute, molti sistemi finiscono per non usare mai lo stop-loss perchè la posizione viene preventivamente "girata" in senso inverso.
Il piazzamento dell'ordine di stop-loss avviene normalmente nello stesso momento in cui si effettua l'operazione principale. L'ordine di stop-loss è usualmente lasciato in carico al proprio broker con l'istruzione di eseguirlo nel caso in cui il livello prefissato venga raggiunto. Solamente nei casi in cui il trader segua personalmente ed in modo continuo il mercato puó essere possibile una sua gestione diretta dello stop-loss ed anche in questo caso, come già indicato sopra, non è raccomandabile, specialmente se il servizio offerto dal broker è di buona qualità.
Un ultima osservazione riguardo allo stop-loss. Quando si predetermina il livello di uscita da un'operazione in perdita, si assume implicitamente che quel particolare prezzo verrà raggiunto dal mercato se le cose si mettono male. Purtroppo non è sempre così. Accade talvolta che vi siano dei "gaps" tra il prezzo di chiusura del giorno precedente ed il prezzo di apertura del giorno dopo. Può darsi che durante la notte sia uscita una notizia tale per cui il mercato si trova ad aprire ad un livello di molto inferiore (o superiore) a quello registrato il giorno precedente.
In questi casi, può verificarsi che il prezzo di stop-loss venga "saltato" cioè mai quotato sul mercato. Purtroppo in queste situazioni non rimane altro che prendersi una perdita più ampia del previsto. Osserviamo che casi di questo tipo si possono registrare, seppur con minore frequenza, anche su mercati a trattazione continua come i tassi di cambio: può darsi infatti che sulla scorta di una notizia particolare la quotazione del dollaro marco passi improvvisamente da 1.6000 a 1.6100 "saltando" gli stop-loss posti tra questi due livelli. Sul grafico giornaliero si vede una barra continua che unisce l'high ed il low, ma nella realtà non tutti i prezzi inclusi in quella barra sono stati effettivamente trattati.
Similmente all'ordine stop-loss, esiste la possibilità di piazzare ordini "stop-profit". Con questo termine si identificano quei tipi di ordini che servono a chiudere una posizione esistente una volta che essa stia realizzando un profitto.
Il tipo di ordine stop-profit più comune è il cosiddetto ordine "profit target" attraverso il quale viene prefissato l'importo che si desidera guadagnare da una certa operazione. Una volta che esso sia raggiunto, la posizione viene automaticamente chiusa.L'ordine stop-profit viene utilizzato idealmente per sfruttare al massimo quelle situazioni dove il movimento favorevole dei prezzi è solo temporaneo come illustrato in Figura 6. Il potenziale svantaggio derivante dall'uso dello stop-profit è illustrato in Figura 7.
Figura 6 : uno stop-profit quasi perfetto.
Figura 7 : uno stop-profit di cui pentirsi.
L'uso dello stop-profit è assai meno importante di quello dello stop-loss e la ragione dovrebbe essere evidente. Tenere sotto controllo i rischi è, in questo tipo di attività, di gran lunga prioritario rispetto alla massimizzazione del reddito verso cui è indirizzato un uso accorto dello stop-profit. In questo senso l'uso dello stop-profit va dunque inteso come un raffinamento possibile del sistema di trading: il suo uso può essere raccomandato se sulla base di test statistici è stato profittevole farlo in passato. Oltre all'ordine stop-profit del tipo "profit target", ne esistono altri. Tra di essi ricordiamo i seguenti.
Il "breakeven stop". Questo ordine viene attivato solo dopo che il prezzo ha cominciato a muoversi in direzione favorevole. In questo caso il livello dello stop è posto allo stesso livello di entrata in modo da garantire come minimo un risultato di breakeven. Questo ordine naturalmente non serve a proteggersi da situazioni in cui il prezzo immediatamente dopo il piazzamento dell'ordine comincia a muoversi in maniera avversa e non torna più ai livelli di partenza.
Il " % risk trailing stop". Con questa tecnica si definisce un livello detto "floor" di profitto minimo, espresso in valore assoluto, che deve essere raggiunto prima che l'ordine venga attivato.
Viene poi fissata una percentuale detta di "retracement" dal livello di profitto massimo realizzato dalla posizione. Lo stop è posto ad un livello che garantisca il massimo profitto meno la percentuale di "retracement". Se il prezzo continua a muoversi in direzione favorevole, questo tipo di ordine permette di mantenere la posizione aperta, viceversa in caso il prezzo cominci a ritirarsi oltre la percentuale di "retracement", la posizione viene chiusa ed il profitto realizzato.
Esempio :
compro un future sul BTP a 102. Il floor è posto a 2 lire ed il livello di retracement è del 25%. Se il prezzo scendesse da 102 verso valori piú bassi non succederebbe niente cosí come se il prezzo salisse ma non superasse le 104 lire. Se d'altra parte il prezzo superasse le 104 lire l'ordine verrebbe attivato nel modo seguente.
Si inizierebbe registrando un utile teorico di 2 lire (=104-102) e si osserverebbe il comportamento successivo dei prezzi. Se questi scendono di almeno 0.50 lire (=.25 ??2) a 103.50 si effettuerebbe lo stop profit e si realizzerebbero 1.50 lire di guadagno.
Se invece i prezzi salissero ancora si registrerebbe il nuovo massimo, ad esempio 105, ed il nuovo utile teorico di 3 lire (=105-102), e si sarebbe pronti ad intervenire con lo stop profit nel caso i prezzi scendessero di 0.75 lire o piú a 104.25 realizzando 2.25 lire di guadagno e cosí via.
Come si vede il vantaggio di questo metodo sta nel non troncare troppo presto un'operazione, ma nel tentare di sfruttare un eventuale trend prolungato: inoltre piú il profitto teorico è elevato e piú questo tipo di ordine si prende dei rischi sopportando un retracement che in valore assoluto diviene sempre piú elevato (nel nostro esempio passa da 0.50 lire a 0.75). Quest'ultimo tipo di ordine non viene passato al broker ma richiede una presenza continua del trader sul mercato.
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