Per quanto riguarda invece gli indici di Piazza Affari possiamo notare in fig. 3b un proseguimento del trend positivo in recupero dell'angolo.
Se da una parte, la sofferenza dell'euro, ha portato alla preoccupazione dei banchieri centrali, dall'altra è stato sicuramente un evento positivo per le aziende europee che hanno un fatturato in dollari e, come molti hanno sottolineato, un vantaggio per le esportazioni.
L'abbattimento dei costi di produzione per gli investitori stranieri in area euro è un vantaggio notevole che porta all'Europa benefici strutturali.
Una riduzione del valore dell'euro rende inoltre più appetibile l'Italia ai turisti asiatici e d'oltreoceano, facendo sperare in un nostro recupero nella classifica dei Paesi più visitati.
Evidentemente nel 2005 la Bce incassa il premio di una approvazione interna a Eurolandia con uno scenario di bassa inflazione misurata e percepita, bassi tassi per le società che investono.
Non possiamo nascondere però la critica proveniente dai banchieri d'Oltreoceano e d'Oltremanica che palesano insofferenza per la tensione prodotta da un alto differenziale sui tassi e questo incide negativamente sul cambio.
La tanto sospirata, dai banchieri centrali europei, stabilità monetaria viene messa in discussione in questi mesi da un alto raggio di Chauvenet a 200 gg (vedi fig. 4) che si
mantiene ai massimi di periodo e non accenna a diminuire.
Non siamo in una condizione drammatica e probabilmente la stessa Bce stà valutando le possibili sorgenti di instabilità provenienti sia da est che da ovest prima di procedere con interventi decisi, consapevole dell'esistenza di fenomeni che possono condurre il sistema a percorsi non virtuosi.
Forse proprio per la consapevolezza della complessa situazione, il capo degli economisti Ocse, Jean Philippe Cotis, ha spiegato in settimana alla stampa che non bisogna utilizzare una politica troppo rigida, ma cercare di modulare dinamicamente gli interventi.
Nella giornata di ieri il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha commentato il rialzo di 25 punti base dei tassi, dicendo che è necessario dare stabilità ai prezzi e palesando maggiore preoccupazione per le vicende interne all'Unione rispetto ai moniti provenienti dagli Stati Uniti riguardo alla crescita, anche se questa posizione potrebbe incidere sul cambio.
Proviamo a visualizzare nel dettaglio quale situazione si profila all'orizzonte nel mese di Dicembre.
Innanzitutto notiamo come il tracciato segua lo schema comportamentale dell'”esame” (vedi fig.6a) e questo è confermato dalla sospirata attesa sulle decisioni della Banca Centrale Europea in materia di tassi di interesse che ha caratterizzato il mese di Novembre.
Il tracciato nel semipiano negativo di Chauvenet si impenna verso l'alto con aumento di volatilità e mostra segni di sofferenza, attesa, indecisione, tipici del “Question Time”.
Come reagirà il mercato alle decisioni della Banca Centrale Europea in materia di tassi: promuoverà la moneta verso una maggiore stabilità di periodo o la respingerà nella spirale delle vendite?
Nel piano di Chauvenet ci attendiamo un movimento comportamentale sequenziale del cambio €/$: a destra verso un ritorno alla stabilità e quindi a una promozione di periodo, a sinistra verso una bocciatura e a un ridimensionamento a livelli più bassi.
Nella incertezza del bear market, aumenta evidentemente la volatilità, i brokers alleggeriscono le posizioni rialziste incrementando quelle ultra-short e si assiste a un lento deterioramento dei livelli.
Naturalmente una “bocciatura” finanziaria di periodo dell'euro, che coincide con una diminuzione del suo valore rispetto al dollaro, potrebbe non essere cosi negativa ed essere accompagnata da una solida “promozione” politica della Bce; perché uno scenario di bassa inflazione e disoccupazione contenuta può compensare il relativo aumento dei costi di materie prime, prima fra tutte il petrolio.
Il Presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Junker in settimana ha ribadito la preoccupazione riguardo alle decisioni della Bce in materia di tassi e ha osservato come, vivendo in democrazia, sia normale che ognuno esprima la propria opinione.
Risulta pertanto comprensibile il moltiplicarsi delle domande sul tema che ha pervaso tutta la Comunità Europea in questo Autunno-Inverno 2005.
Analizziamo ora lo zoom di periodo dell'indice mib30 nel PdC.
Durante la settimana scorsa l'indice mib30 aveva overperformato e si era avvicinato molto all'asintoto di Chauvenet positivo definito dal grafico di lungo periodo.
Questa situazione, che potrebbe essere definita di “ipercomprato”, ha innescato una certa reazione di “rigetto del dato” e costretto l'indice a ritracciare leggermente con una diminuzione del delta.
Notiamo inoltre che l'indice ha “virato” verso l'alto fino a metà settimana e questo sicuramente rappresenta la situazione di indecisione di fine anno che caratterizza il listini, ma nel fine settimana ha ripreso ad avvicinarsi all'asintoto positivo di Chauvenet.
Cosa ci aspettiamo per la prossima settimana?
L'intonazione è buona e come detto l'indice si trova in zona di bull market, di conseguenza è ipotizzabile un proseguimento del trend positivo e un nuovo avvicinamento alla zona di ipercomprato a più alta volatilità.
Piazza Affari festeggia una buona annata di rialzi ma guarda con preoccupazione al nuovo anno e disegna scenari sempre più selettivi.
Aggiungiamo di seguito tre schemi utili alla analisi comportamentale dei titoli nel PdC:
L'ambientazione matematica e fisica del PdC consente una trattazione e una analisi delle turbolenze di mercato e una visione comportamentale del mercato come ad esempio quella indicata dallo schema a blocchi di fig. 7.
Per maggiori approfondimenti sul PdC è disponibile una dispensa con relativo foglio di lavoro sul sito experta.it.
Per maggiori approfondimenti è disponibile una dispensa con foglio di lavoro sul sito www.experta.it (Italo Fabbri)
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