Il cambio euro/dollaro, per i dubbi sulla crescita economica francese e tedesca è tornato sotto osservazione e, nonostante l'ottimismo dei banchieri centrali, il mercato sembra voler agganciare la moneta di Eurolandia ad una media di lungo periodo lentamente discendente.
Il 4 dicembre scorso ci eravamo occupati di analizzare con una immagine nel piano di Chauvenet il cambio €/$, ponendo in evidenza la condizione di «esame» a cui veniva sottoposta la moneta.
La Bce ha risolto l'emergenza di quel periodo con un rialzo dei tassi e il cambio si era riportato vicino alla media con un rimbalzo.
Come si può osservare in Fig.1, l'intervento della Bce ha prodotto un impulso negativo di volatilità con conseguente restringimento del canale definito dalle bande di Bollinger e ha diminuito l'ampiezza di oscillazione del cambio.
Quali sono le prospettive del cambio sul lungo periodo?
Il riavvicinamento alla media aveva permesso un recupero consistente verso un rapporto di 1,2 considerato evidentemente un valore adeguato e rappresentativo del rapporto di cambio.
In questo momento però, il proseguimento del trend attorno ad una media discendente potrebbe significare un lento deterioramento dei livelli.
Sicuramente la riduzione della volatilità ha migliorato l'outlook del canale di trading rendendolo più stretto ma, solamente un adeguato sostegno permetterà alla moneta il movimento laterale.
Come si può osservare in Fig.2 la discesa è accompagnata da una evidente riduzione della volatilità che favorisce la stabilità.
L'immagine del mib30 di fig. 3 invece mostra il movimento verso alti livelli di volatilità del mercato italiano palesando indecisione e attesa.
Evidentemente, nonostante che Martedi sia intervenuto il commissario europeo agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia a rassicurare il mercato dicendosi «prudentemente ottimista» riguardo alle prospettive di crescita europea, l'euro non convince pienamente.
In Fig. 4 si nota come la fase, dopo le discussioni dell'Eurogruppo di metà Gennaio 2006, sia tornata a testare valori negativi.
Nonostante il clima di indecisione, il mib30 prosegue su livelli positivi anche se la situazione si presenta molto delicata e conviene adottare un atteggiamento molto prudente. In alcuni casi in particolare, conviene chiudere, piuttosto che aprire, nuove posizioni rialziste.
Il basso raggio di Chauvenet per il cambio euro/dollaro (fig. 6) mostra un clima di stabilità che premia l'atteggiamento di politica accomodante e pragmatica adottato dalla Bce.
La Fig. 7 mostra un clima difficile per l'indice mib30 perché la spinta rialzista rende fortemente instabile il portafoglio degli investitori.
Prevale dunque l'indecisione e il movimento laterale in attesa presumibilmente dei mercati asiatici, motori principali della crescita mondiale.
Per maggiori approfondimenti è disponibile una dispensa con foglio di lavoro sul sito www.experta.it (Italo Fabbri)
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