Per analisi fondamentale si intende una metodologia di analisi che si propone di valutare il “giusto prezzo” di un'azione. Consiste nell'osservazione dell'oggetto scambiato, dei fattori che determinino il suo prezzo: un bene quotato ha un proprio valore effettivo che il fondamentalista ha lo scopo di determinare. Il mercato tende ad esprimere questo "giusto prezzo" nella quotazione in modo più o meno rapido; se vengono individuate delle distorsioni, l'analista dovrà comportarsi coerentemente ed intraprendere azioni d'acquisto o vendita se il bene è sottovalutato o sopravvalutato. In altre parole si parte dalle cause per prevedere gli effetti, cioè l'evoluzione dei prezzi.
Quando il prezzo corrente è inferiore al prezzo teorico si procede all'acquisto; quando il prezzo teorico viene raggiunto si vende. Purtroppo è molto difficile “pesare” correttamente tutti i fattori rilevanti. Per di più, il rischio è di concludere la propria analisi quando il movimento di prezzo è già terminato.
Ma il problema maggiore è che questo approccio presuppone un mercato razionale ed efficiente, mentre spesso sono le emozioni e le “voci” a muovere i prezzi. In genere l'analisi fondamentale è valida per interpretare movimenti di lungo periodo (alcuni mesi o alcuni anni) mentre le variazioni di breve periodo (infra-giornaliere o comunque inferiori al mese) sfuggono al suo ambito. Quando il mercato sta attendendo un dato particolarmente importante è necessario esserne consapevoli per evitare brutte sorprese. Nell'interpretazione dei dati fondamentali bisogna ricordare che il mercato tende sempre ad anticipare, cosicché spesso si verifica che quando vengono pubblicati dei dati positivi il titolo scenda, perché era già salito in precedenza proprio in attesa di tali dati.
Viceversa, quando un titolo scende molto in attesa di dati negativi, la pubblicazione di tali dati è spesso occasione per un rimbalzo del titolo stesso. “Buy on rumours, sell on facts”, ovvero comprare quando iniziano a circolare attese positive, vendere quando tali attese si concretizzano e diventano di pubblico dominio. Il processo di analisi fondamentale si articola secondo diversi livelli di generalità: innanzitutto viene effettuata un'indagine strutturale, che esamina l'ambiente macroeconomico di riferimento (analisi economica). Ricorrendo a modelli di tipo econometrico, più o meno complessi, vengono interpretate e descritte le relazioni che si instaurano tra le grandezze economiche interessate, tramite un articolato intreccio di relazioni matematiche. Tuttavia nessun trader può pensare di subordinare le proprie decisioni sulla base delle indicazioni fornite da questo tipo di modelli.
E' comunque auspicabile una conoscenza di massima, volta perlomeno a stabilire i possibili effetti di cambiamenti politico-economici nazionali e internazionali su talune variabili determinanti il processo di valutazione di un titolo azionario. Un secondo livello di approfondimento dell'analisi fondamentale è costituito dall'indagine particolare: all'interno di essa si distinguono poi un'analisi di tipo settoriale e di tipo aziendale.
Tale studio è diretto ad identificare le potenzialità economiche, finanziarie e patrimoniali della società, per operare una stima corretta dei flussi di reddito associati a quel particolare titolo azionario. Viene considerato dapprima il segmento di mercato, per tentare di fornire una stima del livello di competitività dell'azienda: si approfondiscono le relazioni tra domanda e offerta, nonché il grado di concorrenza all'interno del settore, i costi ed il ciclo di vita del prodotto, l'eventuale stagionalità della produzione, possibili effetti di regolamentazioni nazionali o estere.
L'analisi fondamentale di tipo aziendale consiste invece nello studio dinamico dei bilanci societari riferiti a più esercizi: attraverso comparazioni storiche, valutazioni prospettiche e confronti con altre aziende appartenenti allo stesso settore, si vuole indagare l'aspetto economico (capacità dell'azienda di produrre redditi futuri), l'aspetto finanziario (capacità dell'azienda di mantenere un persistente equilibrio tra fonti e impieghi) e l'aspetto patrimoniale (capacità dell'azienda di conservare il proprio patrimonio nel tempo). A fini operativi divengono poi molto utili gli strumenti della cosiddetta analisi finanziaria. Si studiano e si costruiscono indici di apprezzamento borsistico, utilizzando sia dati provenienti dai bilanci societari sia dati di mercato.
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