Sulla base dei sondaggi si possono trarre delle conclusioni, prendendo spunto da quei grafici che si trovano in una situazione interessante. I grafici devono essere interpretati con un'ottica di medio termine: estremo pessimismo è un segnale di acquisto e viceversa estremo ottimismo è un segnale di vendita. L'analisi contrarian parte dagli indicatori più semplici per arrivare all'analisi dei Cot (Commitement of Traders), dove il comportamento dei traders viene analizzato non con i sondaggi, ma secondo le vere posizioni aperte in futures confrontate con quelle aperte degli istituzionali. I sondaggi del Sentiment, o anche chiamati indicatori di aspettative sono, stati definiti diversi anni fà al fine di monitorare la percentuale di rialzisti e ribassisti rispetto ad un dato mercato finanziario. Quelli più conosciuti riguardano le aspettative dei mercati azionari.
Di questi sondaggi se ne contano ormai a decine, e vengono realizzati da diverse società e siti finanziari sia in Usa che in Europa. L'obiettivo è quello di prevedere il comportamento dei diversi operatori di un dato mercato registrando le loro intenzioni d'investimento. La caratteristica prevalente di questi sondaggi è che sono realizzati in modo molto semplice porgendo poche domande sulle prospettive di rialzo o ribasso di un certo indice di borsa, materia prima o valuta.
Sono settimanali nella maggior parte dei casi e raramente mensili. Ovviamente il campione oggetto del sondaggio, a seconda che si tratti di risparmiatori, traders, investitori istituzionali, determina risultati leggermente differenti nello stesso contesto di mercato. Un risparmiatore si orienterà verso un certo tipo di titoli molto sicuri, per proteggersi e non incombere in cambiamenti repentini del mercato; un trader è un investitore più esperto, conosce i titoli e gli andamenti, è quindi più predisposto al rischio; un investitore istituzionale è un operatore economico che effettua considerevoli investimenti in maniera sistematica e cumulativa, disponendo di ingenti possibilità finanziarie, quindi la conoscenza del mercato in questo caso sarà ancor più dettagliata ed approfondita. In linea di massima comunque alla base dell'analisi di questi sondaggi vi è il fatto che, anche se diversi tra loro, i vari gruppi di investitori si comportano in modo molto simile nei periodi di svolta del mercato azionario; in particolare, sembrano comportarsi in modo sbagliato nei punti d'inversione: esageratamente ottimisti sui massimi e, viceversa, particolarmente pessimisti sui minimi.
Questi sondaggi vanno presi con le dovute cautele e solamente in un ottica di medio-lungo termine. I motivi sono diversi: la maggior parte dei sondaggi sono settimanali, un periodo di 5 giorni di mercato aperto in cui la volatilità dei mercati azionari può essere anche molto elevata, e le risposte dei partecipanti possono essere molto differenti a seconda che la giornata, in cui il soggetto ha trovato il tempo di rispondere al sondaggio, sia positiva o negativa; il partecipante al sondaggio non necessariamente esprime un giudizio a cui fa seguire dei fatti concreti, esempio: un intervistato si esprime in termini ribassisti ma per diversi motivi non è in grado di aprire posizioni ribassiste su di un indice azionario. Discorso diverso è da farsi per i sondaggi aventi come campioni dei gestori o analisti professionisti.
Questi sondaggi sono molto più approfonditi e complessi di quelli tradizionali e riescono a dare un fotografia molto più particolareggiata del mercato azionario, ad esempio se c'è maggiore ottimismo sul settore energetico piuttosto che su quello tecnologico. L'analisi condotta su questi sondaggi ha evidenziato che i migliori segnali di questi indicatori si verificano quando si evidenzia un'aspettativa divergente all'andamento del mercato azionario di riferimento. In pratica i partecipanti al sondaggio esprimono una sorta di “incredulità” o meglio “non vogliono accettare” l'andamento del mercato. Ad esempio: all'inizio di una fase positiva del mercato azionario dopo un periodo di prolungato ribasso (come nella primavera del 2003) i partecipanti ai sondaggi rimangono ancora prudenti se non addirittura scettici verso una continuazione del rialzo, in questo caso è altamente probabile che il mercato continui a crescere.
Il ciclo del sentiment
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