Avendo analizzato l'irrazionalità dei mercati finanziari, che da sempre caratterizzano la storia economica mondiale, e la psicologia applicata alla finanza, che ricopre un ruolo importante affiancando le normale analisi e teorie economiche, è evidente che capire da che parte si muovono gli investitori diventa una variabile molto importante: in altre parole il sentiment. Questo valore rappresenta l'aspettativa positiva o negativa di una tipologia d'investitore (gestore professionista, traders, risparmiatore) rispetto alle prospettive del mercato; tale aspettativa viene evidenziata non solo nei soliti sondaggi, ma anche attraverso l'operatività effettiva sui mercati.
Le operazioni di acquisto e vendita dei tanti strumenti finanziari (azioni, fondi, etf, opzioni e futures) concluse ogni giorno da tutti gli investitori sono i dati che servono per comprendere e analizzare il sentiment del mercato L'analisi del sentiment è una metodologia che ricerca sistematicamente gli errori degli investitori, più o meno evoluti, nella valutazione e nella previsione dei mercati finanziari. Non deve essere presa come un approccio alternativo all'analisi tecnica e/o fondamentale e neppure deve contraddire le più blasonate teorie di portafoglio basate sull'efficienza dei mercati. Se l'analisi tecnica ha la capacità di individuare i trend ed i loro target mediante i supporti e le resistenze; e l'analisi fondamentale permette di valutare correttamente lo stato di salute di una economia o il valore di una società sopra/sotto valutata; l'analisi del sentiment, ha come obiettivo quello di individuare i punti di inversione dei mercati finanziari analizzando il comportamento degli investitori: la loro emotività è spesso contraddistinta da momenti di grande ottimismo/euforia (segnale di vendita) a cui seguono fasi di pessimismo/panico (segnale di acquisto).
Infatti, secondo la teoria di Markovitz, i mercati finanziari nel lungo periodo sono efficienti e crescenti, ma nel breve, riteniamo che si possono creare delle distorsioni tali da creare delle inefficienze sulla spinta dell'irrazionalità degli investitori che comprano quando dovrebbero vendere e vendono quando dovrebbero comprare. Humphrey B. Neil nel suo libro “The art of contrary thinking” scrisse: “Quando tutti la pensano allo stesso modo è probabile che siano tutti in errore”. Analizzando i tanti indicatori del sentiment ricavati dai sondaggi, dalle interviste, dalle aspettative, dal ratio tra acquisti e vendite dei vari strumenti finanziari come opzioni call e put, i rydex, gli etf , i fondi ed altri grafici sempre aggiornati giornalmente, si possono avere informazioni molto utili. Ma se l'analisi del sentiment offre indicazioni relative all'emotività e alla posizione degli investitori, deve essere comunque coadiuvata con altre analisi come lo spessore e la partecipazione.
L'analisi dello spessore permette di individuare mediante indicatori, se il trend in atto è sano oppure maturo per una inversione perché i volumi in acquisto o vendita sui titoli che compongono l'indice di riferimento non supportano il trend. Questo accade per esempio quando a fare crescere o scendere la media dell'indice sono pochi titoli sui quali sono concentrati i volumi e le performances, quando l'interesse viene a cessare perché i prezzi sono diventati troppo alti o si hanno notizie contrastanti a quelle che hanno motivato le attenzioni degli investitori, l'indice prenderà la direzione del trend che caratterizza la maggioranza dei titoli. L'analisi della partecipazione valuta il numero di azioni sopra le principali medie mobili a 50 e 200 giorni: è utile per valutare la partecipazione dei titoli al trend in atto. Questi dati saranno meglio approfonditi nel “capitolo V”. Questa trilogia di analisi (sentiment, spessore e partecipazione) ha come caratteristica quella di non analizzare i prezzi come l'Analisi Tecnica o i dati macro come la Fondamentale, ma i flussi giornalieri sul mercato o singoli strumenti finanziari, il comportamento dei traders, le aspettative dei gestori e le posizioni degli istituzionali, per individuare nei vari mercati finanziari, punti di inversione del trend che permettono di impostare strategie a basso rischio. Certamente prevedere l'andamento dei mercati azionari non è facile e nemmeno districarsi con sicurezza tra i tanti indicatori spesso contraddittori tra loro.
L'analisi del sentiment ci da l'indicazione di come si muovono gli investitori sul mercato, e ci dice che quando una massa si sta muovendo tutta in una stessa direzione (considerata la più ottimale), spesso ci sarà un'inversione di trend: quindi se il mercato è in una situazione di euforia e ottimismo, dove tutti comprano, quello sarà il momento di vendere, perché tale segnale indica che, anche se ci si trova in un trend rialzista, a breve potrebbe esserci un'inversione di corso. Al contrario, quando ci si trova in una situazione di pessimismo e sfiducia, dove inizia una fase di vendita, quello è un segnale di acquisto, perché anche se ci troviamo in un trend ribassista, a breve potrebbe verificarsi un'inversione positiva e quindi un rialzo delle quotazioni.
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