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Tendenze evolutive e problemi nel campo del risparmio gestito indotti dall' utilizzo di internet

Fondi flessibili

Fondi flessibili: non hanno alcun vincolo di composizione del proprio portafoglio (azioni/obbligazioni) che il gestore può modificare in qualsiasi momento grazie ad una specifica delega rilasciata dal risparmiatore.

All'interno di questi cinque gruppi si articolano le 42 categorie che specificano i settori produttivi d'investimento, le aree geografiche, il grado di rischio e la durata dei titoli nei quali investono i fondi. La scelta della categoria di appartenenza è effettuata direttamente dalla singola società di gestione che s'impegna a mantenere coerente la politica di investimento del fondo con la categoria di appartenenza dello stesso. All'interno di una stessa categoria i fondi si distinguono ulteriormente per la particolare composizione del portafoglio, per una diverso stile d'investimento o per un diverso parametro oggettivo adottato (benchmark).

Oltre a rientrare in una categoria, i fondi possono essere dotati anche di una "qualificazione" che deriva da un elemento caratterizzante della politica d'investimento adottata. Attualmente sono in vigore le seguenti qualificazioni:

1) fondi etici cioè con  una politica di investimento che vieta l’acquisto di un insieme di titoli e/o privilegia l’acquisto di titoli sulla base di criteri diversi dalla sola massimizzazione del rendimento atteso (corporate governance del fondo). Tale definizione è indipendente dalle specifiche modalità di  applicazione dei criteri di esclusione/inclusione (comitato “etico” interno, società di consulenza, selezione esterna, benchmark); 

2) fondi a capitale protetto la cui politica di investimento ha come obiettivo la protezione del valore dell’investimento perseguita attraverso l’applicazione di tecniche quantitative di gestione degli investimenti e di limitazione delle perdite, ma non viene fornita alcuna garanzia che il valore dell’investimento non scenda al di sotto del livello di protezione, dunque il fondo a capitale protetto è pertanto un’obbligazione di mezzi e non di risultato;

3) fondi a capitale garantito che a prescindere dai risultati della gestione, garantisce ad ogni sottoscrittore la restituzione a certe scadenze di una determinata percentuale delle somme versate, la garanzia deve fondarsi (almeno) su un contratto di assicurazione a favore del patrimonio del fondo (dunque si tratta di una obbligazione di risultato e non meramente di mezzi);

4) fondi indicizzati ossia con politica di investimento che ha come obiettivo la riproduzione del profilo di rischio/rendimento di un indice di mercato calcolato da terzi.


Dott.ssa Maria Michela Lucignano

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