Istituzione di carattere bancario, il cui capitale è detenuto dai membri di un'organizzazione sindacale.
Impresa dove la maggior parte dei fattori della produzione è costituita da manodopera, per esempio un'impresa agricola tradizionale.
Viene così definito un portafoglio di attività e passività sensibili ai tassi d'interesse dove la distribuzione del capitale è fatta per ammontari simili in tutti gli orizzonti temporali di riferimento considerati. Per esempio, un portafoglio dove sono detenuti ammontari uguali di titoli a reddito fisso con scadenza uno, due, tre anni, e così via.
Contratto di option del quale è trascorso il termine ultimo di esercizio, senza che sia stato esercitato il diritto.
Pratica di rilevazione contabile delle scorte di magazzino, dove si ipotizza che gli ultimi prodotti a essere entrati in magazzino siano anche i primi a essere venduti. Nella normale ipotesi che il costo dei beni cresca con il passare del tempo, si attribuisce al magazzino un valore inferiore rispetto a quello che si sarebbe determinato utilizzando la tecnica Fifo.
È l'ultimo prezzo al quale è stata eseguita la transazione in un certo titolo, in un qualsiasi momento della giornata. Viene chiamato, invece, "closing sale" l'ultimo prezzo della giornata.
Ultimo giorno in cui un contratto future può essere trattato sul mercato. È l'ultimo giorno disponibile per la chiusura di una posizione, trascorso il quale è altrimenti necessaria la consegna fisica dello strumento sottostante.
È il ritardo nella comunicazione ininterrotta dei prezzi a cui sono state effettuate le contrattazioni. Questa situazione solitamente si verifica in concomitanza con giornate di contrattazione particolarmente intense.
È il denaro, solitamente di origine illecita, che viene fatto transitare attraverso molteplici conti in diversi centri finanziari, allo scopo di far perdere ogni traccia sulla sua origine.
Prassi che può essere seguita dalle banche di investimento che assistono un'emissione di titoli azionari per aumento di capitale per circoscriverne la rischiosità, le quali si offrono di acquistare i titoli che gli azionisti non sottoscriveranno, allo scopo di rivenderli in un secondo istante agli investitori eventualmente interessati.
Banca con funzioni di coordinamento di un gruppo di istituzioni finanziarie, dove quest'ultime partecipano a un prestito sindacato o a un consorzio di collocamento di un'emissione di titoli.
È la banca capofila del sindacato di emissione di un prestito, e si occupa di trattare con il debitore, di scegliere i co-lead-manager e gli ulteriori membri del sindacato di garanzia in accordo con il borrower. Deve inoltre formare il gruppo di vendita e definire le modalità dell'operazione gestendone l'esecuzione, frequentemente anche impegnandosi a collocare sul mercato la quota più rilevante; tiene inoltre la contabilità. Per queste sue funzioni, oltre al rimborso delle spese e le normali commissioni, percepisce una commissione particolare.
È l'indice statistico di un fenomeno economico che mostra un andamento che anticipa quello dell'attività economica aggregata. Per esempio il livello dei prezzi del mercato azionario, il quale grazie alle aspettative degli investitori ha la tendenza a crescere prima del Prodotto nazionale lordo. Il Commerce Department degli Stati Uniti fornisce mensilmente l'Index of leading indicators, un indice che riassume il livello di dodici grandezze economiche.
Pratica operativa utilizzata nel regolamento monetario di pagamenti denominati in valute differenti, che consiste nell'accelerare i pagamenti delle divise che hanno la tendenza ad apprezzarsi, mentre ritardarli per quelle che danno segni di debolezza.
Contratto tramite il quale il proprietario di un determinato bene lo concede in utilizzo a un altro soggetto dietro il pagamento di un canone.
È la vendita di una propria attività (solitamente immobili industriali, impianti al completo, grossi macchinari, ecc.) a una leasing company, con l'accordo che quest'ultima la riceda in leasing. In genere si ricorre a questa soluzione per aumentare, in caso di bisogno, la propria liquidità.
È l'intervallo di tempo in cui i prezzi di un titolo hanno evidenziato una precisa tendenza a muoversi in una certa direzione. Questo termine indica anche uno dei segmenti in cui si può scomporre un'operazione in strumenti derivati: per esempio uno spread è composto da due differenti opzioni, ognuna delle quali rappresenta un leg dallo stesso.
Ogni tipo di bene utilizzabile per il pagamento di un debito.
Soggetto, non persona fisica, che grazie a un riconoscimento legale può assumere obbligazioni in nome proprio. Per esempio le società di capitale.
È il più alto tasso d'interesse permesso dalle leggi nazionali. Estensivamente, il tasso applicato in contratti dove non c'è stata una pattuizione differente.
È il limite che per legge non può essere oltrepassato nella concessione di credito a un solo soggetto, che viene solitamente espresso come una percentuale sul totale degli impieghi.
Elenco degli investimenti che sono stati autorizzati per le istituzioni fiduciarie, i fondi comuni, i fondi pensione, ecc.
Condizione dove un'impresa è l'unica offerente di un prodotto sul mercato grazie a una specifica disposizione legislativa, la quale oltre a rilasciare l'autorizzazione unica alla produzione, solitamente stabilisce norme obbligatorie di fissazione delle tariffe.
È il massimo tasso d'interesse che, negli Stati Uniti, un finanziatore può applicare a un debitore, oltre il quale la legge presume che ci si trovi in una condizione di usura.
Percentuale dei depositi che una banca è obbligata a tenere presso l'autorità monetaria centrale in un conto solitamente remunerato a un tasso d'interesse inferiore a quelli di mercato. La percentuale di riserva obbligatoria è tra gli strumenti usati dalla banca centrale per gestire la liquidità del sistema finanziario.
È un soggetto che sottrae dalla propria disponibilità un determinato ammontare di denaro per un certo tempo verso il pagamento di un interesse, oltre ovviamente alla restituzione totale del capitale. Prestatori possono essere sia le banche che gli acquirenti di titoli di debito come le obbligazioni societarie.
Negli Stati Uniti, la legge prevede che un debitore, il quale sia stato messo da una banca nella condizione di non potere rimborsare un finanziamento ottenuto dalla stessa, possa richiedere di accertare la responsabilità dell'ente relativa alla situazione di insolvenza. Per esempio, nel caso una banca interferisca con gli affari ostacolandone e impedendone la conclusione o non mantenendo le promesse di credito fatte, può essere ritenuta responsabile del mancato adempimento del debitore.
Soggetto che opera da finanziatore del sistema monetario e bancario, nel momento in cui tutte le altre forme di credito sono esaurite o indisponibili. Questo compito spetta solitamente alla banca centrale di una nazione, la quale può operare tramite tutti gli strumenti a disposizione, dallo sconto dei titoli alle anticipazioni.
Remunerazione che è in grado di offrire un intermediario in titoli al cliente sui fondi generati dalla vendita allo scoperto di titoli. Si tratta di una procedura poco frequente.
Operazione eseguita da un intermediario in titoli a favore di un altro broker al fine di coprire operazioni allo scoperto, e che consiste nel rendere disponibili per un certo periodo di tempo dei titoli verso pagamento di un premio, che sarà tanto più elevato quanto sarà più alta la domanda di quei titoli.
È il tasso di interesse applicato dai prestatori nei riguardi dei beneficiari dei prestiti.
È l'operazione attraverso la quale un intermediario in titoli acquisisce da un altro intermediario la disponibilità di un certo ammontare in titoli che serviranno a coprire una posizione allo scoperto di un cliente, per un certo periodo di tempo. Chi riceve i titoli deposita, presso l'altro intermediario, il controvalore in denaro degli stessi.
È un Paese in cui la qualità della vita e l'assistenza sono molto scadenti, dove è presente un'elevata disoccupazione e c'è una forte dipendenza dall'estero, e dove gli abitanti dispongono di un reddito personale di livello molto basso.
Documento che viene emesso da un ente creditizio per garantire il pagamento di tratte spiccate da un soggetto affidato fino alla concorrenza di un determinato ammontare. È una forma di garanzia che consente di ottenere finanziamenti da parte di altri soggetti, banche o fornitori.
Titoli azionari o obbligazionari non registrati dalle autorità di Borsa, e che quindi non possono essere trattati nelle Borse valori. Al contrario, possono essere ceduti a privati, solo dopo che questi abbiano sottoscritto un documento nel quale precisano che l'acquisto viene fatto a titolo di investimento e non a scopo di rivendita al pubblico.
È un tipo di finanziamento in cui il rimborso avviene tramite pagamenti periodici di somme di denaro costanti nel tempo, ognuna delle quali rimborsa una quota del capitale totale e gli interessi dovuti, fino all'estinzione del debito.
È il rapporto fra il totale dei debiti di un'impresa e il valore della stessa impresa ai prezzi di mercato. Indica la redditività del capitale netto ed è anche denominato Gearing. In Borsa la tecnica del leverage viene utilizzata dagli speculatori e consiste nell'acquisto di titoli con capitali presi a prestito. L'operazione viene effettuata in previsione di un rialzo dei prezzi dei titoli che permetterà allo speculatore di restituire capitali e interessi e di lucrare un utile. Essendo il leverage un moltiplicatore finanziario gli eventuali guadagni saranno ingigantiti, come lo saranno, in caso di andamento negativo del mercato, le perdite.
Acquisto di un'azienda finanziato in gran parte ricorrendo all'indebitamento. Il debito viene solitamente rimborsato con i futuri utili e/o con la vendita di parte dell'attivo patrimoniale.
Società che per finanziarsi utilizza, oltre ai mezzi propri, anche il debito a medio-lungo termine. Comunemente questo termine indica che il rapporto tra l'indebitamento e i mezzi propri è particolarmente alto. Di solito i fondi di terzi sono raccolti grazie a emissioni di obbligazioni.
È una società di gestione che ha la possibilità di indebitarsi con banche, obbligazionisti o altre istituzioni finanziarie allo scopo di accrescere il totale degli investimenti effettuati e, dove il capitale di terzi sia impiegato a un tasso superiore al costo del prestito, anche il rendimento. Il medesimo termine indica pure le società di gestione di fondi che possono emettere quote dette income shares e capital shares.
Genere di locazione finanziaria in cui oltre al locatore e al conduttore interviene anche un terzo soggetto, una banca o un'istituzione finanziaria, che fornisce al locatore una percentuale significativa, di solito circa la metà del totale, del capitale utile all'acquisto del bene offerto in locazione. Il locatore, grazie ai canoni ricevuti dal conduttore, potrà rimborsare il prestito e ottenere il proprio margine di profitto.
Titolo azionario acquistato grazie all'utilizzo di finanziamenti esterni, come negli acquisti effettuati tramite il sistema del margin, e che quindi offre rendimenti molto elevati in rapporto al capitale di proprietà dell'investitore.
Comprende tutti i diritti di terzi sui beni di una società, escludendo i mezzi propri. Tra le passività rientrano i debiti commerciali, i finanziamenti a lungo termine, i prestiti obbligazionari, ecc. In bilancio le passività sono riportate a destra separate dalle voci che costituiscono i mezzi di proprietà dell'azionariato, cioé il capitale proprio e le riserve.
È la gestione dei finanziamenti di un'impresa, specificatamente la gestione dei depositi in enti creditizi, il cui obiettivo principale è quello di finanziare gli impieghi ed evitare che la banca si trovi in una condizione di carenza di liquidità.
È il tasso di interesse al quale le banche inglesi assumono depositi in divisa sul mercato interbancario internazionale. Sigla di London Interbank Bid Rate.
Qualsiasi tipo di autorizzazione all'esercizio di una certa attività come una licenza pubblica per l'esercizio dell'attività bancaria o la licenza data da un privato per il compimento di determinati affari.
Qualsiasi diritto di terzi su beni di proprietà di un'azienda che garantisce la soddisfazione di un'obbligazione a carattere finanziario. Si tratta solitamente di garanzie offerte per la concessione di finanziamenti, come ipoteche, pegni su beni mobili o prestiti obbligazionari. Nel caso di insolvenza, il creditore può richiedere la vendita giudiziale dei beni in garanzia e soddisfare i propri diritti su quanto ricavato.
La totalità delle polizze sulla vita che una compagnia di assicurazione ha in essere in un preciso istante, solitamente alla chiusura di bilancio. Questo totale comprende sia il valore facciale che la somma degli emolumenti erogati ai possessori delle polizze emesse.
Clausola, eventualmente presente nei mutui ipotecari a tasso variabile, che impedisce al tasso d'interesse di salire oltre un certo limite lungo tutta la durata del finanziamento. Questa clausola stabilisce e limita il costo massimo di un prestito e quindi va a vantaggio del debitore.
Sigla di London International Financial Futures Exchange.
È l'incremento dei prezzi di un mercato azionario nella sua globalità, generalmente misurato riferendosi all'andamento di indici generali come il Dow Jones.
Per ciò che riguarda le operazioni su strumenti derivati questo termine indica la chiusura di una delle due parti di cui è costituita un'operazione complessa. Per esempio, a uno straddle (operazione in cui si acquista allo stesso tempo un'opzione call e un'opzione put) si può chiudere un lato rivendendo una delle due opzioni, adeguando in questo modo le caratteristiche di rischiosità e rendimento della posizione a una differente situazione di mercato.
Qualsiasi livello grandezza aziendale o finanziaria in genere, che non può essere oltrepassato per disposizioni di carattere legale o statutario, come per esempio i limiti di oscillazione giornaliera dei prezzi di un titolo, fissati dalle autorità di Borsa, o limiti legati alle concessioni di fido a un unico soggetto da parte delle banche.
È il prezzo massimo (o minimo) a cui l'intermediario acquista o vende un determinato bene, secondo gli ordini ricevuti.
I due prezzi raffiguranti la massima oscillazione che un titolo, o un contratto future, può avere lungo un'intera giornata di contrattazione. Nel caso di notizie estremamente negative, un certo titolo può quotare limit down anche per diversi giorni consecutivi.
Tipo di figura giuridica societaria presente in Gran Bretagna, assimilabile alla "incorporation" americana.
Figura giuridica inglese nella quale ci sono due differenti tipologie di socio, un partner incaricato delle operazioni di gestione e responsabile in modo illimitato delle obbligazioni contratte, e soci la cui responsabilità è limitata al capitale versato. In Italia, la figura che si avvicina maggiormente è quella della società in accomandita semplice o per azioni.
Sono prestiti dove, grazie a un accordo preciso, il creditore può richiedere il rimborso del montante solo in determinati casi, mentre generalmente deve soddisfarsi sui beni dati in garanzia. È una forma di finanziamento che presenta di norma costi superiori alle altre.
È dovuto all'utilizzo di strumenti derivati che limitano la possibile perdita a un ammontare prefissato, come le option che consentono agli acquirenti di limitare la perdita all'ammontare del premio pagato, al contrario dei future che hanno una rischiosità teoricamente illimitata, con delle possibili perdite che possono anche superare il capitale investito all'inizio (a causa del sistema del margin).
Titolo obbligazionario emesso dalle autorità municipali americane garantito unicamente dai flussi monetari fiscali originati dalle attività che essi hanno finanziato. Al contrario, diversi altri titoli sono garantiti dall'intero ammontare delle entrate fiscali di una data autorità locale.
Impegno formale che un ente prende nei confronti di un beneficiario, di concedere un finanziamento per ammontari massimi definiti e per periodi di tempo prefissati. Il debitore può essere indifferentemente un soggetto individuale, societario o un'altra banca. Le linee di credito sono generalmente valide fino a revoca e non comportano spese specifiche per il loro mantenimento.
Si tratta di un bene di investimento convertibile in contante in un breve lasso di tempo. Tra i beni a maggiore liquidità: titoli di Stato, depositi a vista, ecc.
Dividendo che viene pagato agli azionisti, il quale non corrisponde a utili conseguiti ma rappresenta una distribuzione di capitale. Può essere deliberato, per esempio, per cessazione dell'attività della società o per cessione degli investimenti.
Valore attribuito a un bene nell'ipotesi di venderlo sul mercato entro breve tempo. Questo valore è quello che viene attribuito agli investimenti di un'impresa che cessa l'attività, e quindi non considera l'avviamento, cioè il valore aggiuntivo dato dall'esercizio dell'attività.
È il processo con cui si pone fine all'attività di un'impresa. Dopo aver cessato l'attività operativa si procede alla cessione delle attività, al ripianamento dei debiti e alla distribuzione della parte rimanente ai soci e agli azionisti. Con lo stesso termine si indica anche la vendita forzata dei titoli presenti in un conto operante a margine, effettuata nel momento in cui il margine depositato non è più sufficiente a garantire l'intermediario.
È la possibilità, da parte di un investimento, di essere facilmente convertito in denaro senza grandi perdite di valore. Analogamente, il termine può essere riferito a un mercato in cui rilevanti operazioni in titoli non causano distorsioni nei prezzi, proprio per l'elevato volume delle contrattazioni. Nel caso delle imprese, la liquidità è la capacità di adempiere completamente e con puntualità alle proprie obbligazioni finanziarie.
Acquisto di titoli a reddito fisso, aventi delle duration sufficientemente diversificate. Per esempio investendo una parte del capitale in titoli a breve termine, una a medio termine e una a lungo termine, allo scopo di avere un portafoglio meno sensibile alle variazioni dei rendimenti di mercato.
È una delle teorie usate per spiegare la forma della curva dei rendimenti per scadenza di mercato, secondo la quale i soggetti economici tendono a richiedere una remunerazione più alta per poter vincolare i propri fondi per un periodo di tempo più lungo, originando l'andamento crescente della curva per scadenze.
Sono rapporti di bilancio atti a valutare la liquidità di un'azienda, cioè la capacità della stessa di rimborsare il più velocemente possibile i debiti contratti. Tra i più usati: current ratio e quick ratio.
È il rischio di perdita affrontato da una società che necessita della possibilità di liquidare parte dei propri investimenti a medio termine per affrontare esigenze di pagamento a breve termine. Il caso più comune riguarda le banche, che possono trovarsi nella situazione di dover liquidare velocemente investimenti per far fronte a richieste di rimborso di depositi.
È un'opzione quotata in una Borsa valori, che perciò ha ricevuto l'approvazione necessaria dell'autorità di Borsa e presenta caratteristiche standardizzate.
Titolo, o strumento derivato, quotato regolarmente in una Borsa valori, che oltre a offrire una maggiore liquidità, dà maggiori garanzie legali agli azionisti, dovute al controllo esercitato da parte delle autorità di Borsa.
Sono i requisiti minimi che deve avere un titolo per essere quotato. Variano da Borsa a Borsa, ma di solito sono un numero minimo di azioni quotate, una serie di bilanci positivi e una capitalizzazione che non sia inferiore a un certo limite.
È l'onere aggiuntivo che deve pagare l'investitore che sottoscrive azioni o quote di fondi comuni, sia aperti che chiusi. All'atto pratico, viene attribuito all'acquirente un numero di quote inferiore a quello che corrisponderebbe al capitale versato, mentre la differenza, pagata una tantum, va a costituire la tassa di sottoscrizione. Questi oneri sono pagati anche nel momento del disinvestimento, e in questo caso vengono chiamati "back end load".
È un tipo di fondo comune avente una commissione d'entrata sugli acquisti di quote. I fondi che al contrario sono privi di questa commissione sono chiamati "no load fund".
Somma di denaro della quale è concesso l'uso per un determinato periodo di tempo, al termine del quale tale somma dovrà essere restituita al prestatore unitamente al costo dell'operazione, solitamente corrisposto sotto forma di interesse.
È l'organo, facente parte di una banca, che deve decidere se e in quale misura concedere credito aggiuntivo a un soggetto che sia già stato affidato da un organo di responsabilità inferiore, fino al massimo delle sue competenze di credito.
Metodo d'analisi e classificazione di un portafoglio crediti in grado di attribuire allo stesso un giudizio qualitativo, in base alla probabilità di rimborso puntuale e completo dei prestiti ottenuti.
È un finanziamento massimo che può essere ottenuto da un unico soggetto, definito da norme legali o presenti nello statuto.
Finanziamento a breve termine, solitamente rinnovabile, concesso a fronte di una linea di credito a lungo termine, in cui, al momento del rinnovo, è possibile pattuire un tasso d'interesse differente.
È il rapporto tra l'ammontare del prestito concesso e il valore corrente di mercato del bene offerto in garanzia. Questo rapporto è utilizzato sia per valutare l'esposizione creditizia sia per riverdere, quando necessario, i termini dell'affidamento.
È un prestito concesso gratuitamente, dove non è prevista nessuna corresponsione di interesse. La forma più comune è quella del prestito di titoli tra intermediari allo scopo di coprire posizioni scoperte della clientela.
Indica il servizio di custodia dei titoli e l'esercizio dei diritti patrimoniali, che viene offerto da una banca o da un intermediario finanziario dietro il pagamento di una commissione, oppure il luogo fisico dove è possibile effettuare un pagamento, sfruttando la rete bancaria, a favore di un qualsiasi soggetto.
È l'intervallo di tempo che trascorre tra la data di chiusura di un'emissione obbligazionaria e il momento in cui i totali saranno disponibili.
Nel caso di investimenti in titoli, ci si riferisce a quegli investitori che non hanno intenzione di vendere i titoli in possesso perché non ancora scaduti i termini di legge minimi che permettono un trattamento fiscale più favorevole dei capital gain. Questo termine viene riferito anche al rendimento di un titolo (per esempio un certificato di deposito o un buono del Tesoro), che grazie alla sua struttura permette un risultato in termini d'interesse che non è influenzato dalla dinamica dei rendimenti di mercato.
Mercato di market maker dove i prezzi di acquisto e di vendita di un bene d'investimento sono uguali. È una situazione di tipo transitorio che si verifica nel caso vi sia una grande attività con un gran numero di venditori e compratori, o nel caso in cui, come nel mercato dei cambi, le due controparti non posseggano linee di credito sufficienti a permettere la conclusione dell'affare. È anche chiamato "choice market" perché un terzo operatore può decidere di acquistare oppure di vendere allo stesso prezzo.
È il tasso d'interesse applicato dalla Bundesbank, l'autorità monetaria centrale tedesca, per i finanziamenti garantiti da titoli, e si trova generalmente qualche basis point al di sopra del tasso di sconto.
Vedi: LIBID
Tasso d'interesse su eurodivise ottenuto facendo la media tra LIBOR e LIBID quotati alle ore 11 antimeridiane di Londra.
È il tasso d'interesse (lettera) sui depositi di una determinata divisa, generalmente eurodollari, che viene applicato dalle principali cinque banche internazionali per i reciproci finanziamenti. È un tasso variabile, utilizzato spesso come tasso di riferimento per la concessione di finanziamenti alla clientela. Si tratta di uno dei "key rates", e viene rilevato ogni mattina alle ore 11 di Londra.
È un titolo obbligazionario la cui scadenza residua supera i dieci anni, e che, proprio per la sua durata elevata, corrisponde un rendimento generalmente molto alto. Questo termine viene usato in gergo per definire i titoli di Stato americani a trent'anni.
Quando il pagamento cedolare di un'obbligazione avviene oltre il periodo consueto di sei mesi, come nel caso della prima cedola, che frequentemente è pagata oltre i sei mesi dall'emissione.
Sono operazioni di Swap o di Outright in cambi, che consistono in scommesse speculative su periodi superiori all'anno (che normalmente è la più lunga tra le scadenze trattate).
Copertura sul prezzo futuro di un bene d'investimento tramite l'acquisto di un contratto future sullo stesso bene. In questo modo l'investitore fissa il prezzo a scadenza del bene, rendendo irrilevanti le oscillazioni di prezzo durante il periodo intermedio. Questa operazione viene effettuata di solito quando sono previsti aumenti del prezzo del bene. Allo stesso risultato si può anche arrivare fissando il rendimento di un titolo, nel caso si preveda che possa diminuire, acquistando un future o un'opzione call sul titolo stesso.
È la parte di una posizione composta in strumenti derivati, che permette di trarre un profitto dal rialzo dei prezzi. Nell'acquisto di uno straddle, per esempio, il long leg è dato dall'opzione call, mentre l'opzione put viene invece chiamata "short leg".
È la posizione, definita "lunga", in beni d'investimento o strumenti derivati che permette di trarre un profitto dal rialzo dei prezzi, come l'acquisto di un titolo, di un'opzione call, o di un future, oppure la vendita di un'opzione put.
Se riferito a un'obbligazione, indica una scadenza superiore ai sette anni, mentre se riferito alle normali operazioni bancarie, indica scadenze superiori ai tre anni.
Sono finanziamenti ottenuti da un'azienda che, come durata, possono oltrepassare i cinque anni, ma i cui pagamenti per interessi avvengono normalmente in modo periodico, lungo tutta la durata del prestito.
Nel mercato dei cambi, è la condizione in cui il cambio a termine della divisa risulta inferiore al cambio a pronti; condizione che viene generata da tassi d'interesse della divisa straniera superiori a quelli della divisa nazionale. La situazione opposta viene definita "earning the point".
È il risultato di un'operazione dove i costi sono stati superiori ai ricavi, ma anche la cancellazione totale, o parziale, di un credito diventato inesigibile, che si deve considerare una perdita variabile fino al massimo dell'ammontare non rimborsato.
Gruppi di titoli, o di altri beni d'investimento, che è trattato tutto insieme sul mercato.
Il prezzo più basso segnato da un bene d'investimento in un determinato periodo di tempo.
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