Valore di un titolo riportato sul certificato dello stesso. Per esempio, le obbligazioni sono solitamente emesse a un valore nominale pari a 100 e da tale valore nominale si calcola conseguentemente il flusso cedolare. Il prezzo di mercato del titolo normalmente non è uguale al valore nominale, ma presenta un premio (cioè è superiore) o uno sconto (cioè è inferiore).
Tipo di finanziamento aziendale in cui l'impresa cede a un'altra società finanziaria i propri crediti commerciali, ottenendo immediatamente il pagamento del valore attuale degli stessi calcolato al tasso di finanziamento stabilito. Unitamente alla concessione dei crediti, la società di factoring si assume normalmente il rischio per l'eventuale insolvenza del debitore commerciale.
È l'impossibilità, da parte di un ente creditizio di fronteggiare gli impegni di pagamento o di consegna di titoli attraverso il sistema elettronico di esecuzione delle operazioni.
Impossibilità da parte di un soggetto venditore di titoli di consegnare gli stessi, mettendo l'intermediario nella posizione di non essere in grado di provvedere all'accredito del conto titoli dell'acquirente.
Viene così definito un intermediario in titoli che non riesce a consegnare i titoli che ha venduto a un altro intermediario, e che pertanto si trova nella condizione di non poter pretendere il pagamento degli stessi.
Viene così definito un intermediario in titoli che non ha ricevuto i titoli da parte del venditore, e che pertanto si trova nella condizione di poter rifiutare il pagamento degli stessi fino al momento dell'esecuzione.
Prezzo di esecuzione di una contrattazione in titoli tra un acquirente e un venditore, ambedue consenzienti e muniti delle stesse informazioni tali da influire sulle loro scelte al riguardo.
Ammontare del profitto che i piani tariffari governativi delle società che erogano servizi pubblici hanno la tendenza a far perseguire alle stesse società, considerando il loro carattere peculiare, le esigenze degli azionisti e i progetti riguardanti l'espansione degli impianti.
Nel mercato degli strumenti derivati, termine utilizzato in riferimento ai mesi di scadenza degli stessi. Per esempio un'opzione con scadenza ottobre viene definita farther out rispetto a un'altra con scadenza agosto, e che quindi è definita farther in.
È il periodo della giornata in cui solitamente la Fed esegue le operazioni di intervento sul mercato aperto, evidenziando in questo modo il proprio orientamento di politica monetaria. Le operazioni sono di solito eseguite poco prima di mezzogiorno, ora di New York.
Il deficit dell'autorità federale statunitense, che viene solitamente soddisfatto tramite l'emissione di titoli a breve, medio e lungo termine.
Autorità pubblica statunitense, in grado di garantire, entro certi limiti, i depositi bancari nei confronti dei depositanti in caso di difficoltà di tipo gestionale delle istituzioni bancarie e finanziarie. Tra le altre attività questo ente ha la possibilità di acquistare immobili da banche in condizioni critiche, o anche operare perché tali istituti vengano assorbiti da altre banche.
Detti anche Fed Funds sono le riserve obbligatorie e altre liquidità che le banche americane detengono presso la Federal Reserve. Ogni giorno, il Federal Reserve Board fissa i tassi relativi in rapporto alla sua politica, tenendo conto dell'andamento del mercato.
È il tasso di remunerazione dei Federal Funds.
Comitato facente parte della Federal Reserve che stabilisce le misure e gli interventi di politica monetaria nel breve termine, per esempio decide di tagliare o aumentare i tassi d'interesse ufficiali.
Banca che fa parte del sistema di dodici istituzioni creditizie costituenti il Federal Reserve System. Queste dodici banche si trovano a New York, Philadelphia, Cleveland, Richmond,Atlanta, Chicago, Saint Louis, Minneapolis, Kansas City, Dallas e San Francisco.
Credito concesso alle banche facenti parte del sistema finanziario statunitense da parte della Federal Reserve. Il finanziamento può essere dato come anticipazioni ordinarie o finanziamenti straordinari a banche in particolare difficoltà oppure per mezzo di operazioni in titoli a breve termine.
È l'autorità centrale della politica monetaria americana costituita da dodici differenti banche e da un certo numero di filiali. Il capitale delle banche che appartengono a questo sistema è in possesso delle banche nazionali statunitensi aventi la stessa localizzazione territoriale.
Agenzia federale statunitense il cui incarico più importante è quello di contrarre depositi con il pubblico e offrire mutui ipotecari per il finanziamento all'acquisto nel settore dell'edilizia residenziale.
L'onere che il fornitore di un servizio deve ricevere dal beneficiario per la prestazione del servizio stesso.
È il tasso d'interesse al quale le grandi banche tedesche sono disposte a concedere depositi in marchi sul mercato interbancario. È la sigla di Frankfurt Interbank Offered Rate.
Soggetto che opera per conto di un altro nell'amministrare un complesso di beni. La legge stabilisce che il fiduciario debba agire ogni volta per l'ottenimento del più alto beneficio per il fiduciante, e garantire in ogni caso i suoi interessi.
Si definiscono in questo modo i prezzi in cui non vi sono decimali: un titolo quotato "novanta figura" varrà 90,00.
Nelle contrattazioni in titoli indica il momento nel quale l'ordine ricevuto dall'intermediario è stato in effetti interamente eseguito. Nel caso in cui l'ordine sia stato solo parzialmente eseguito si parla di "partial fill".
Ordine di compravendita che viene dato all'intermediario in titoli, che se non viene immediatamente eseguito deve essere cancellato.
È il costo globale di un finanziamento, comprensivo dell'interesse passivo, delle commissioni e del possibile interesse corrisposto anticipatamente.
Società la cui attività principale consiste nel fornire finanziamenti sia a individui che società. Contrariamente alla banca, non ha a disposizione una massa di depositi, ma unicamente capitale proprio e finanziamenti a lungo termine risultanti da prestiti obbligazionari. Tra le ulteriori attività svolte da una società finanziaria vi sono la consulenza, l'amministrazione di portafogli di titoli e la detenzione di partecipazioni.
Genere di contratto future che ha come strumento sottostante una grandezza finanziara, come i tassi d'interesse, i titoli di Stato, gli indici di Borsa e i rapporti di cambio.
Titolo obbligazionario che viene emesso a garanzia dei pagamenti cedolari e di capitale provenienti da un titolo esistente. Nell'eventualità di insolvenza dell'emittente del titolo primitivo, il possessore risulterà beneficiario dei pagamenti del titolo di indennizzo.
Tutte le nuove possibili metodologie di trasmissione dei fondi da soggetti in eccedenza a soggetti deficitari. Le tipologie risultano essere molteplici e differenziate, dai metodi che semplificano i pagamenti a quelli che invece permettono il trasferimento di parte dei rischi, a quelli, ancora, che consentono il trasferimento delle preferenze e delle necessità dei singoli operatori attraverso il mercato.
Soggetto che raccoglie fondi per investirli successivamente, dove le fonti di tale raccolta possono essere i mezzi propri, i depositi della clientela o i fondi provenienti dall'emissione di prestiti obbligazionari. Le finalità degli impieghi possono essere finanziamenti alla clientela, investimenti in titoli, investimenti in altri beni, ecc.
Soggetto di estrazione finanziaria (generalmente una banca o una società finanziaria) che si interpone nel flusso di fondi da soggetti che hanno liquidità in eccedenza a soggetti che al contrario la richiedono.
Genere di leasing, o locazione finanziaria, dove la società finanziaria si impegna unicamente a fornire la costruzione finanziaria dell'operazione, mentre restano a completo carico del cliente gli oneri assicurativi, di manutenzione e gestione del bene in oggetto.
È il mercato in cui sono scambiati capitale e credito, dove le principali componenti sono: il mercato monetario (riguardante gli scambi a breve termine), il capital market (riguardante gli scambi a medio e lungo termine), il mercato azionario e quello dei cambi.
Il riconoscimento del fabbisogno finanziario futuro di un soggetto e l'allestimento delle operazioni indispensabili alla sua copertura. Nel campo degli investimenti personali, la stesura di un programma di investimenti in grado di soddisfare le esigenze future dell'individuo, come una pensione integrativa o un programma studio per i figli. Nel settore bancario, la pianificazione della dinamica riguardante le grandezze più importanti dell'ente creditizio, come l'incremento dei depositi e degli impieghi, nonché degli investimenti necessari per ottenere obiettivi mirati.
Descrizione rappresentativa delle attività, delle passività e dei mezzi propri di un'entità ben precisa.
Metodologia gestionale di patrimonio, consistente nel porre la maggior parte dello stesso in titoli liquidabili con un rendimanto di base non elevato, una parte minore in azioni e obbligazioni, una parte ancora minore in strumenti derivati, più rischiosi ma che allo stesso tempo offrono la possibilità di risultati reddituali molto elevati, e un'ultima minima parte in opportunità d'investimento altamente rischiose che però potrebbero dare rendimenti decisamente più elevati.
Rapporti calcolati tra differenti grandezze di bilancio, allo scopo di porre in evidenza le relazioni esistenti tra le stesse.
Documento che riassume struttura e attività gestionale di una società, e che si compone di due parti: lo stato patrimoniale e il conto economico. Nello stato patrimoniale sono riportati in modo analitico le attività, le passività e i mezzi propri, mentre nel conto economico è indicato il risultato dell'attività di esercizio, derivata dalla comparazione tra costi e ricavi dello stesso.
Composizione delle fonti di finanziamento di un'impresa, come si evidenzia dall'analisi dello stato patrimoniale di bilancio. L'analisi della struttura finanziaria vaglia con attenzione i rapporti esistenti tra mezzi propri, capitale più riserve, e fondi di finanziamento di terzi, come debiti commerciali e a lungo termine.
Società finanziaria in grado di offrire un'ampia gamma di servizi di carattere finanziario, dai prestiti alla consulenza, all'intermediazione in titoli.
È la descrizione dei beni offerti in garanzia da un soggetto allo scopo di ottenere un finanziamento da parte di un'istituzione creditizia.
Nel campo delle emissioni di titoli, l'impegno delle banche d'investimento a sottoscrivere e ad acquistare tutti i titoli di nuova emissione per collocarli successivamente sul mercato. Nel settore dei finanziamenti, l'impegno assunto da un ente creditizio, per un certo periodo di tempo, di erogare un prestito a condizioni prefissate. Questo periodo di tempo viene definito "lock-in period".
Ordine impartito a un intermediario in titoli che non si può più ritirare.
È il primo momento a partire dal quale chi ha emesso titoli obbligazionari rimborsabili anticipatamente ha la possibilità di esercitare l'opzione di rimborso alle condizione fissate all'emissione.
Il primo giorno in cui il venditore di un contratto future comunica alla stanza di compensazione la consegna di un certo strumento finanziario in esecuzione degli obblighi derivanti dal contratto.
Metodologia contabile consistente nella valutazione delle rimanenze di magazzino di un'azienda nell'ipotesi che il primo bene prodotto sia anche quello venduto per primo.
È la prima ipoteca iscritta su un determinato bene immobile, che ovviamente offre una garanzia superiore a quelle iscritte in seguito.
È un azione privilegiata presente negli Stati Uniti che usufruisce di un ulteriore privilegio sui dividendi e sull'eventuale rimborso del capitale rispetto alle altre azioni privilegiate.
Strumento di governo pubblico dell'economia che provvede alle decisioni riguardanti la spesa e il finanziamento dello Stato, allo scopo di raggiungere precisi obiettivi di politica economica (occupazione, controllo dell'inflazione, crescita economica, ecc.)
Stabilire il prezzo attuale o futuro di un certo bene d'investimento. Nel fixing delle valute, per esempio, viene stabilito in modo univoco un prezzo di equilibrio momentaneo tra domanda e offerta di valuta estera.
Contratto stipulato tra due soggetti attraverso il quale uno di essi si impegna, verso il pagamento al momento presente di una o più somme di denaro, alla corresponsione di più somme di denaro fisse periodiche a partire da una data futura. È un tipo di contratto che viene offerto dalle compagnie assicurative sulla vita.
Investimenti che un'azienda utilizza nel corso di più esercizi e per più cicli operativi, comprensivi di impianti, immobilizzazioni tecniche e spese per la ricerca.
Rapporto tra l'utile di esercizio (al lordo delle imposte e tasse e degli interessi) e il totale degli interessi passivi sui prestiti obbligazionari e sui finanziamenti a lungo termine. È un indice in grado di misurare l'idoneità dell'impresa a onorare i pagamenti sull'indebitamento a lungo termine.
Sono definiti costi fissi, nelle attività produttive, quegli oneri la cui entità non cambia al variare della produzione, e che rimangono costanti per qualsiasi livello di produzione. Per esempio, gli stipendi dei dirigenti.
Forma di quotazione nel mercato dei cambi che si verifica nel caso in cui l'autorità monetaria di un Paese decide di soddisfare interamente la domanda e l'offerta di valuta estera a un cambio prefissato. Questo sistema di cambi fissi, venne, inaugurato con l'accordo di Bretton Woods nel 1944 ed è rimasto in vigore fino agli anni '70.
Titolo in grado di offrire un interesse fisso lungo tutta la durata dell'investimento. Sono considerati investimenti a reddito fisso anche le obbligazioni a cedola variabile, anche se in questi casi non è possibile predeterminare in anticipo i flussi di pagamento. Le azioni non sono da considerare un investimento a reddito fisso, poiché l'ammontare dei dividendi è dipendente dall'andamento della gestione perciò non è prevedibile con precisione.
Qualsiasi genere di passività ancora esistente al termine del presente anno fiscale, come, per esempio, un'emissione di obbligazioni decennali.
Prezzo a cui un sindacato di collocamento di titoli di nuova emissione offre questi ultimi al pubblico, prezzo che evidentemente è il medesimo per tutti gli investitori interessati, a differenza di altri tipi di offerte dove il prezzo può variare a seconda dell'investitore.
Interesse fisso, opposto a quello variabile.
Finanziamento che presenta un costo a livello di tassi d'interesse che resta invariato lungo la decorrenza del prestito, a differenza dei prestiti a tasso variabile in cui l'interesse passivo varia secondo le condizioni del mercato.
Quotazione di un titolo in un predeterminato momento durante la sua quotazione "in continua".
In analisi tecnica, è la configurazione grafica in cui il prezzo del bene oscilla diverse volte tra due livelli di supporto e resistenza oppure tra due linee di tendenza.
Nel caso le contrattazioni in Borsa vengano effettuate a una velocità elevata, e l'indice continuo dei prezzi rimanga ritardato oltre cinque minuti rispetto al momento della conclusione delle operazioni, le quotazioni di titoli aventi volumi eccezionalmente alti sono rese note con precedenza rispetto alle altre tramite un lampo sul diffusore luminoso dei prezzi.
Nell'emissione di obbligazioni a cedola indicizzata indica il caso in cui i titoli offrono uno spread nullo rispetto al parametro di indicizzazione. Nelle emissioni di eurobbligazioni, indicizzate al tasso Libor, si parla di "Libor flat".
Mercato privo di specifici interessi da parte degli operatori, e che quindi non presenta oscillazioni rilevanti dei prezzi.
Preventivo riguardante l'attività di una società, ipotizzato per vari livelli di produzione.
È il numero di titoli di una società in possesso del pubblico e quindi contrattabili giornalmente. Nella pratica bancaria, l'intervallo di tempo che passa tra il deposito di un assegno e il relativo incasso dei fondi.
È il costo dell'operazione di emissione di nuovi titoli azionari o obbligazionari. Tra le componenti più rilevanti vi sono le spese di consulenza legale e finanziaria, nonché il compenso che va corrisposto alle società finanziarie che provvedono al collocamento , che solitamente richiedono uno spread sul prezzo di emissione dipendente dal fattore rischiosità.
Strumento finanziario il cui tasso d'interesse è direttamente legato a un altro parametro, come per esempio i titoli di Stato a breve termine, e che risulta evidentemente più apprezzabile nei periodi di rialzo dei rendimenti di mercato. In Italia l'esempio più classico è costituito dai Cct, indicizzati ai Bot.
Titoli rappresentativi dell'indebitamento per esigenze di carattere operativo di un'azienda o di un'autorità pubblica, solitamente rinnovati man mano che giungono a scadenza. Le durate comunemente variano tra i sei mesi e i cinque anni.
Sistema di quotazione di divise straniere in cui il prezzo della valuta è stabilito dalle forze del mercato aperto, quindi dall'interazione tra domanda e offerta, senza interventi da parte delle autorità monetarie centrali.
Tasso d'interesse stabilito sulla base di uno spread, con un tasso di mercato, come il Libor, il Prime Rate o il rendimento sui titoli di Stato.
Obbligazione a tasso d'interesse variabile, generalmente rideterminato ogni tre o sei mesi, emessa a medio e lungo termine.
Certificato di deposito a interesse variabile.
Si può modificare a precise scadenze (esplicitato come spread su di un tasso di riferimento).
Titolo di debito il cui tasso d'interesse viene solitamente fissato ogni sei mesi sulla base della rilevazione di un rendimento di mercato, normalmente quello dei titoli di Stato oppure il tasso Libor, la cui durata può arrivare anche a cinque anni.
Titoli acquistati dal broker con la precisa intenzione di rivenderli entro una stessa seduta di contrattazione. Con questo termine si indica anche il flottante di una società, che è l'ammontare dei titoli non in possesso del gruppo di controllo. Infine, vengono chiamati floating securities i titoli di nuova emissione non ancora venduti.
È il livello minimo che può raggiungere una grandezza economica. Nelle operazioni di prestito a tasso variabile è il minimo tasso d'interesse, previsto dal contratto, applicabile dall'ente creditizio. Un floor di tasso d'interesse può essere connesso a un Cap, un'opzione la quale prevede che un tasso d'interesse variabile non possa salire oltre un livello massimo: combinando le due operazioni si limita l'oscillazione del tasso d'interesse sul finanziamento.
Intermediario in titoli, fisicamente presente alle grida nel corso delle contrattazioni, e che esegue gli ordini che gli arrivano dalla sala operativa della società da cui dipende.
Rappresentante dell'autorità di Borsa fisicamente presente alle grida.
Finanziamento bancario che utilizza come garanzia la presenza di scorte nell'impresa, che una volta vendute permetteranno il rimborso del debito contratto.
Documento compilato immediatamente allo scopo di registrare gli estremi di un'operazione in titoli, e che verrà completato in seguito tenendo conto di tutte le caratteristiche dell'operazione.
Individuo che è presente alle grida di contrattazione per eseguire operazioni per conto proprio.
Trasmissione di denaro da un soggetto a un altro, solitamente da un soggetto in possesso di fondi in eccedenza a uno che al contrario necessita degli stessi. Questo passaggio può essere effettuato grazie a un intermediario finanziario, il quale si occupa di trovare la composizione ottimale tra le esigenze dei due soggetti.
Oscillazione di una qualsiasi grandezza economica (tasso d'interesse, prezzo di un titolo, Prodotto interno lordo, ecc.)
È il più ampio intervallo di prezzo che può raggiungere la quotazione di un titolo nel corso di una giornata di contrattazione. Questo limite viene stabilito dalle autorità di Borsa specialmente per i contratti future, le cui oscillazioni di prezzo possono essere di notevole entità.
È così definito, in gergo, l'indice della Borsa di Londra. L'indice viene infatti calcolato dal Financial Time per lo Stock Exchange (FTSE).
Formulazione scientifica di ipotesi fatte sull'andamento futuro di variabili economiche, dal prezzo di un titolo al livello di un tasso d'interesse, al presumibile scenario futuro dell'economia. A livello di decisioni aziendali, le previsioni possono riferirsi alle vendite, o alle esigenze future di finanziamento dovute a eventuali progetti di sviluppo.
Processo legale tramite il quale il creditore che non è riuscito ad avere il rimborso del prestito da parte del soggetto obbligato ha la possibilità di procedere giudizialmente con una vendita forzata del bene in garanzia, soddisfacendosi sul ricavato per la parte di sua competenza.
Obbligazione che viene emessa da società non residenti e collocata presso investitori residenti, frequentemente nella divisa di questi ultimi.
Filiali di banche estere che operano nel territorio nazionale. Secondo particolari accordi tra le autorità governative, tutte le banche operanti sul territorio di un altro Stato sono soggette alle normative e alle leggi di quest'ultimo.
Società di diritto straniero, nata e regolata da leggi emanate da un Paese differente rispetto a quello dove svolge la propria attività, di cui in ogni modo è obbligata a rispettare la normativa.
Depositi che sono stati contratti da filiali straniere di istituzioni creditizie nazionali.
Imprese fondate con la collaborazione di capitale di rischio giunto da nazioni differenti, dette joint ventures. Lo stesso termine definisce pure gli investimenti fatti da stranieri in imprese che operano nel territorio nazionale.
È il mercato dove sono quotate e trattate le valute differenti da quella nazionale. Estensivamente, lo stesso termine definisce ogni mezzo di pagamento che ha corso legale nei Paesi stranieri, o che si può impiegare per i pagamenti di tipo internazionale.
Metodologia di investimento dove le decisioni di acquisto o di vendita di uno o più titoli sono prese sulla base di un modello di valutazione e allocazione del capitale. Questo metodo permette che il fattore emozionale non entri nel processo decisionale falsandone le prospettive.
Insieme dei contratti a termine sul mercato dei cambi di un'istituzione finanziaria.
Contratto di compravendita di un bene d'investimento dove le condizioni su prezzo e quantità sono fissate nel momento in cui il contratto viene stipulato, ma la cui esecuzione avverrà in una data futura prefissata.
Contratto il quale contempla che l'esecuzione dello stesso, e perciò la consegna del bene oggetto del contratto, avvenga in una data futura.
Quando il cambio a termine di una divisa nei confronti di un'altra è inferiore rispetto a quello a pronti, o spot, a causa del differenziale d'interesse tra le due divise.
Rapporto di cambio di due divise per consegna che va oltre la valuta spot, quindi più in là dei primi due giorni lavorativi.
Operazioni tramite le quali si stipula un contratto che stabilisce la compravendita di valuta a una data futura a un cambio prefissato.
Contratto che consiste nell'effettuare un'operazione la cui decorrenza ha una datazione che va oltre la valuta spot, e la cui scadenza è ulteriormente più lontana nel tempo. Per esempio, un deposito dove il finanziatore fornirà i fondi al tasso prefissato per la valuta di decorrenza e per il periodo scelto. È un sistema per coprire un fabbisogno futuro alle condizioni attuali, permettendo quindi di ridurre la rischiosità dell'operazione.
Mercato nel quale sono quotati i prezzi per beni d'investimento la cui consegna va al di là della valuta spot. Le due controparti stabiliscono le condizioni del contratto al momento della stipula, condizioni che diverranno valide al momento dell'esecuzione.
Quando il cambio a termine di una divisa nei confronti di un'altra è superiore rispetto a quello dello spot.
Norma imposta dall'autorità di Borsa americana che obbliga i fondi d'investimento aperti a calcolare i prezzi di acquisto e di vendita delle quote sulla base della valutazione del patrimonio del fondo attuata con i prezzi dei titoli del giorno successivo.
Contratto di deposito attraverso il quale due controparti fissano al momento attuale un tasso d'interesse su un deposito con decorrenza e scadenza in data futura, e che quindi oltrepassa la valuta spot. Per esempio, un contratto F.r.a. sei per nove mesi rappresenta la quotazione di un tasso d'interesse su un deposito di tre mesi avente decorrenza fra sei mesi. Tra le due parti non c'è scambio di capitali, ma solo del differenziale tra i tassi d'interesse stipulati e quelli rilevati nel momento dell'esecuzione del contratto.
Differenziale tra il prezzo di un bene per consegna a pronti e quello per consegna a termine. I punti dello spread a termine, nel mercato dei cambi, sono chiamati anche Pips.
È un mercato telematico statunitense per compravendite di pacchetti azionari di una certa entità fra investitori istituzionali, che in questo modo riescono a risparmiare sulle commissioni di intermediazione.
Frazione sul totale dei depositi di un ente creditizio che deve essere trattenuta presso la banca centrale. Questo rapporto, essendo in grado di influenzare la massa di credito disponibile nel sistema economico, rappresenta un'importante strumento di politica monetaria.
Per quanto riguarda le operazioni di reinvestimento diretto dei dividendi in nuovi titoli, eseguite da specifici programmi d'investimento dei fondi comuni, la situazione che si verifica quando il dividendo corrisposto non è sufficiente ad acquistare un numero intero di titoli e quindi al possessore vengono attribuite azioni frazionate, fino a concorrenza con il totale del dividendo.
Mercato nel quale il prezzo viene determinato dall'incontro tra la domanda e l'offerta, senza che vi partecipino soggetti aventi obiettivi differenti da quello della massimizzazione del profitto.
L'ammontare d'oro di cui è in possesso un'istituzione monetaria centrale, in eccesso su quello a fronte del quale sono stati emessi dei certificati rappresentativi.
La consegna di titoli o documenti senza che venga richiesto il pagamento contestuale.
Nel settore dei trasporti, clausola che precisa che nel totale della fatturazione è compreso il costo di trasporto della merce da parte del venditore fino a un punto preciso, e non oltre.
Intervallo di tempo che viene concesso per eseguire un pagamento prima che siano imputati oneri di finanziamento.
Fondi che le istituzioni finanziarie possono mettere in offerta apertamente sul mercato come finanziamenti. Il totale è rappresentato dai depositi ai quali sono state sottratte le riserve che devono essere detenute obbligatoriamente presso la banca centrale.
Condizione in cui il commercio tra due o più nazioni avviene senza restrizioni di qualsiasi tipo.
Vengono così definiti i sottoscrittori di titoli di nuova emissione non più legati da norme contrattuali a rispettare il prezzo di contrattazione stabilito nell'accordo di sottoscrizione, e che perciò possono effettuare compravendite dei titoli stessi ai prezzi correnti di mercato.
È la commissione che la società che amministra un fondo d'investimento fa pagare a chi ha sottoscritto nuove quote, come rimborso di parte delle spese di gestione che si verificheranno lungo il periodo dell'investimento. Per quanto riguarda le operazioni di finanziamento, i prestiti che prevedono all'inizio del periodo flussi monetari di dimensioni in proporzione superiori rispetto a quelli seguenti.
Nelle operazioni in titoli, si dice che un operatore si viene a trovare in front running nel momento in cui, conoscendo che in futuro avverrà una compravendita di notevoli dimensioni, agisce prima della stessa eseguendo un'operazione per conto proprio, così da beneficiare dell'oscillazione di prezzo dovuta al volume della contrattazione che si verificherà in un secondo momento.
Titolo obbligazionario avente una cedola percentuale molto prossima ai rendimenti di mercato, il cui prezzo è quindi vicino al valore nominale (at par).
È un ente creditizio capace di offrire alla clientela l'intera gamma di servizi che solitamente si richiedono agli organismi di tipo bancario, dalla remunerazione dei depositi al trasferimento di fondi, alla custodia dei titoli.
È un intermediario in titoli capace di offrire alla propria clientela l'intera gamma di servizi che solitamente si richiedono a un broker, dalla effettuazione delle operazioni alla custodia dei titoli, dalla gestione degli investimenti allo studio delle singole società.
È una forma di finanziamento dove i pagamenti di rate capitale fino alla scadenza bastano a rimborsare l'intero debito, comprendente pure gli interessi passivi.
Sistema utilizzato per calcolare il rapporto fra gli utili societari e il numero di azioni che considera tutti i titoli esistenti convertibili in azioni societarie. Questo rapporto è calcolato dividendo l'ammontare degli utili per il numero di titoli ordinari addizionato del numero dei titoli ordinari che potrebbe essere originato dai titoli convertibili se nello stesso momento tutti i possessori esercitassero il loro diritto.
Viene così definita un'emissione di nuovi titoli che dopo essere stata sottoscritta, è stata completamente venduta agli investitori che ne avevano fatto richiesta.
Viene così definito un portafoglio in cui il controvalore dei titoli posseduti è quasi uguale alle somme dei fondi disponibili, perciò con contante residuo quasi nullo.
Condizione in cui il mercato determina una valutazione di un titolo in linea con quelle eseguite da analisti professionisti. Un prezzo eventualmente superiore a questo livello significherebbe con tutta probabilità una sopravalutazione, e in caso contrario una sottovalutazione.
Analisi economica che focalizza l'attenzione sulle relazioni esistenti tra le più importanti grandezze macro e micro economiche, allo scopo di un esame strutturale e previsionale delle stesse. L'analisi può riguardare grandezze aggregate, come il Prodotto nazionale lordo, l'inflazione, ecc., oppure su grandezze relative a singole aziende, quali gli utili, il fatturato, le prospettive di redditività futura.
Approvvigionamento dei fondi da utilizzare per il finanziamento di un'operazione finanziaria. Per funding di una società si intende il finanziamento tramite emissione di obbligazioni, mentre per funding di un prestito obbligazionario si intende l'emissione di nuovi titoli a fronte di un prestito analogo in scadenza.
Indica genericamente il denaro immediatamente a disposizione per l'utilizzo. Nel mercato dei cambi, indica la quotazione del dollaro canadese.
Sono tutte quelle operazioni compiute usando fondi disponibili per l'investimento. A livello di gestione bancaria, indica le operazioni che hanno l'obiettivo di mediare, nel miglior modo possibile, necessità di rimborso dei depositi contratti e scadenze dei prestiti che gli stessi depositi hanno finanziato.
Sono titoli che depositati presso una cassa comune, possono essere trasferiti per giro contabile dal venditore al compratore.
Nel campo delle contrattazioni di strumenti derivati viene così definito il mese di scadenza degli stessi che si allontana di più da quello più vicino per scadenza. È in pratica il mese più lontano nel tempo di cui le autorità di Borsa hanno permesso la quotazione. Al contrario, il mese più vicino è definito "nearest month".
Contratto a termine standardizzato. Chi acquista/vende un future assume l'obbligo di acquistare/vendere a una certa data e a un certo prezzo l'ammontare di beni sottostante al contratto. I future possono riguardare merci, tassi d'interesse, obbligazioni, indici azionari, valute. Nel caso delle merci alla scadenza del contratto è prevista la consegna fisica dei beni. Nel caso di strumenti finanziari, come gli indici di Borsa, può essere prevista la liquidazione in denaro del differenziale tra il prezzo di mercato e quello stabilito dal contratto. I contratti future sono trattati su mercati regolamentati dove un'organismo, detto Clearing house, ne assicura l'esecuzione.
È il mercato organizzato in cui sono contrattati i future. Tra le più importanti Borse future: Londra, Chicago e New York.
Glossario Indice | Inglese/Italiano | Italiano/Inglese