A livello di cambi, merci, titoli, ecc., le operazioni che consentono di proteggere il portafoglio dal rischio di oscillazioni dei mercati sottostanti.
È un'eurobbligazione a cui è unito un warrant.
Sigla di International Banking Facilities.
Sigla di International Competitive Bidding, cioè una gara di appalto aperta ai fornitori dei Paesi membri della Banca Mondiale, di Svizzera e Taiwan.
Sigla di Indexed Currency Option Note, cioè un titolo di credito con opzione di valuta.
Sigla di Interest Equalized Tax.
Si tratta di factoring concernente crediti di cedenti non residenti nei confronti di debitori ceduti residenti.
Strumento finanziario che permette al portatore di introitare un reddito annuo.
Vedi: ICON
Sono le rate di rimborso di un prestito.
Vedi: ICB
Situazione in cui si accentra in alcune delle più importanti piazze finanziarie la maggior parte del lavoro internazionale fino a far coincidere il mercato internazionale con l'attività di quelle piazze, creando un unico mercato internazionale.
Sono i tassi del mercato interbancario degli euro depositi.
Imposta statunitense applicata agli interessi provenienti da investimenti americani all'estero in titoli azionari e obbligazioni.
È una delle numerose forme di interest rate option. È la garanzia di un certo tasso d'interesse a fronte di un prestito accordato da una terza parte.
È un contratto future che ha come oggetto il trasferimento di un ammontare standard di titoli (solitamente di tipo governativo) a una data futura prestabilita e a un dato prezzo. Si ricorre a questo tipo di contratto per coprirsi dalle oscillazioni dei tassi.
Vedi: Interest Rate Cap
Raccogliere fondi sul mercato del breve, prestando a scadenze più lunghe, sfruttando a proprio beneficio i tassi d'interesse.
Option il cui oggetto è il mantenimento di un certo tasso d'interesse lungo un determinato periodo di tempo in relazione a un importo prestabilito.
Swap d'interessi, dove due controparti, che hanno preso a prestito lo stesso importo per la medesima scadenza, si mettono d'accordo, grazie all'intermediazione di una banca o di una società specializzata, per scambiarsi reciprocamente l'onere degli interessi. La forma più comune è il fixed-for-floating swap in cui una controparte corrisponde un tasso fisso nel corso della durata del contratto swap in cambio del pagamento del tasso variabile da parte dell'altra controparte.
Sezioni staccate che le banche degli Stati Uniti sono state autorizzate a creare presso le proprie sedi nel territorio statunitense, al fine di raccogliere depositi da privati residenti all'estero ed effettuare finanziamenti agli stessi senza essere soggette, per questo tipo di attività, alle disposizioni sulle riserve obbligatorie e al livello dei tassi d'interesse in vigore negli Stati Uniti.
Obbligazione emessa sia da prenditori residenti che non residenti, e collocata presso investitori non residenti.
Viene così definita un'opzione nel momento in cui il prezzo di mercato permette un guadagno rispetto a quello dell'opzione (o strike price). Un'opzone call è in the money se il prezzo di mercato è superiore allo strike, un'opzione put è in the money se il prezzo è inferiore allo strike.
Generalmente riferito a un contratto di option, è il beneficio eventualmente ricavabile, pari alla differenza tra il prezzo dell'opzione e quello di mercato, esercitando il diritto d'opzione.
Condizione in cui i rendimenti di mercato sono molto alti per gli strumenti a breve termine e più bassi per quelli a lungo termine. La curva dei rendimenti risulta pertanto inclinata negativamente.
È l'utilizzo di capitale per ottenere un beneficio monetario. Questo termine è frequentemente usato in contrapposizione a "speculation", che indica l'impiego di fondi di solito a più breve termine per ottenere guadagni immediati su operazioni aventi rischiosità più elevata.
Le banche d'investimento, nell'ordinamento giuridico degli Stati Uniti, sono soggetti abilitati a sottoscrivere titoli di nuova emissione, a collocarli e a trattarli sul mercato, unitamente agli strumenti gia esistenti.
Società finanziaria, che investe in titoli emessi da altre società ed emette a proprio nome quote di partecipazione o azioni che colloca presso gli investitori. Per esempio i fondi comuni di investimento, sia aperti che chiusi.
Termine utilizzato da specifiche agenzie di valutazione della solvibilità delle società, con riferimento a titoli obbligazionari di alta qualità che hanno ricevuto Rating pari o superiori a BBB o BAA, e che quindi sono ritenuti idonei anche per investitori istituzionali come i fondi comuni o i fondi pensione.
Sono i proventi generati dall'investimento. In quelli in titoli, per esempio, possono essere percepiti sotto forma di dividendi, cedole, capital gain, premi di opzioni, ecc.
Accordo attraverso il quale l'acquirente in titoli di nuova emissione si impegna a detenerli in portafoglio senza collocarli sul mercato, come garanzia del proprio impegno all'investimento nella società a medio lungo termine.
Programma operativo che il management di un'istituzione di carattere finanziario decide di percorrere per definire l'allocazione dei fondi disponibili scegliendo tra le varie alternative possibili. Questo programma può includere le frazioni del totale da riservare a un certo tipo di strumento, a un mercato, una valuta o un titolo in particolare, ecc.
Organo presente nelle società più importanti deputato al mantenimento delle relazioni con la globalità dei soggetti che entrano in contatto con la società, dagli azionisti ai clienti, dagli obbligazionisti al pubblico generico, alle autorità di controllo.
È il telex attraverso il quale un lead manager delinea ad altre istituzioni le peculiarità di una nuova emissione invitando le stesse istituzioni a far parte del sindacato di garanzia oppure ad associarsi nella distribuzione dei titoli.
Titolo obbligazionario con la caratteristica di pagare una cedola periodica ma che non rimborserà mai il capitale. Analogamente, i titoli che non contemplano la possibilità per l'emittente o il proprietario di rimborsare o richiedere il rimborso anticipato, sono chiamati anch'essi irredeemable bonds.
Concessione di credito priva della possibilità di revoca o di modifica senza il chiaro consenso del beneficiario della stessa.
Gruppo di titoli offerti da una società, ente o Stato, riconoscibili per caratteristiche omogenee. Questo termine indica sia l'offerta di sottoscrizione di nuovi titoli che quella di titoli già in circolazione.
È la data in cui viene emesso un prestito obbligazionario, a partire dalla quale iniziano a decorrere gli interessi sui titoli.
È il prezzo di emissione di un prestito obbligazionario Può essere alla pari (at par), sotto la pari (at a discount) o sopra la pari (at a premium).
Numero di titoli azionari che una società ha emesso, che è stato sottoscritto e quindi liberato. Rappresenta il capitale sociale versato, che può essere differente rispetto a quello autorizzato dall'assemblea. Vengono chiamati treasury stocks quei titoli che la società riacquista, unissued stocks quelli autorizzati non ancora emessi.
Soggetto, società, governo o ente sovranazionale, il quale offre i propri titoli azionari o obbligazionari ai sottoscrittori, e che si rende garante degli obblighi relativi alla particolare categoria di titoli.
Effetto che si produce regolarmente nel mese di gennaio nel mercato dei titoli azionari, per il quale i titoli tendono a un aumento consistente dei prezzi, dovuto agli effetti finali dalle operazioni di compravendita a fini fiscali legate alle scadenze di fine anno.
È un titolo obbligazionario garantito sia dall'emittente che da un altro soggetto. Il tipo più comune è quello di una casa madre che garantisce le emissioni di una controllata.
È un titolo rappresentativo di una promessa di pagamento, emesso e garantito da due o più soggetti, solitamente rimborsato mediante un piano rateale.
È una forma di soggetto giuridico presente negi Stati Uniti dove il capitale della società è rappresentato da azioni, e dove la responsabilità dei soci risulta illimitata per ciò che riguarda le obbligazioni contratte dalla società nell'esercizio dell'attività. Le azioni possono essere liberamente cedute, e con esse passa al nuovo possessore anche la responsabilità illimitata.
Accordo che viene stipulato tra due o più imprese appartenenti a diversi Paesi allo scopo di svolgere una certa attività economica. La forma più comune è quella che prevede la costituzione di una società per azioni avente il capitale ripartito fra le due imprese, e nella quale vengono utilizzati metodi gestionali e operativi tali da creare sinergie tra le attività delle due imprese.
È la decisione presa da un organismo giudiziario di comminare una pena monetaria a un soggetto, dovuta a infrazioni derivanti da attività economiche illecite, come speculazioni effettuate su informazioni riservate o insider trading.
Analisi e valutazione riguardanti la solvibilità di un soggetto fondata sulla conoscenza dei soggetti e sull'esperienza ricavata con altre imprese dello stesso tipo, piuttosto che applicando un modello di valutazione teorico della probabilità di mancato rientro del credito concesso.
È un certificato di deposito avente un valore facciale molto alto, solitamente oltre i centomila dollari, il quale può essere emesso a sconto, cioè con un prezzo inferiore al valore facciale e senza pagamenti cedolari, oppure offrire una remunerazione variabile legata a tassi rilevati a scadenza periodica sul mercato monetario. Solitamente il rendimento è superiore a quello di strumenti di debito dello stesso genere, poiché il valore facciale elevato non può offrire la garanzia di rimborso data dal fondo interbancario di tutela, il quale è limitato ad ammontari d'importo inferiore.
Si tratta di un'emissione di titoli azionari o obbligazionari il cui rimborso viene garantito in misura inferiore rispetto a titoli già esistenti che invece godono di garanzie privilegiate.
Operazione finanziaria in titoli connessa a un mutuo legato a un'ipoteca di secondo o terzo grado. Causa la minore garanzia di rimborso, dovuta alla presenza di una garanzia privilegiata derivante dall'ipoteca primaria, questi titoli offrono normalmente rendimenti superiori alla media di mercato per strumenti similari.
È un titolo la cui garanzia dipende dal soddisfacimento degli obblighi finanziari legati a titoli privilegiati, chiamati "senior securities". Questi titoli possono essere sia azioni che obbligazioni: nel caso siano azioni, la garanzia è data dal livello di utili che oltrepassa quello di competenza dei titoli senior, nel caso siano obbligazioni, dal capitale eccedente quello posto a garanzia delle obbligazioni senior. L'ordine più frequente parte dai mutui ipotecari, passa attraverso le obbligazioni garantite, le azioni privilegiate per terminare infine con le azioni ordinarie, che sono i titoli junior rispetto a tutti gli altri.
È un'obbligazione a rendimento elevato, ma con un rating internazionale inferiore a BAA della Moody's Investor Service e a BBB della Standard & Poor's Corp., perciò a più alto rischio.
Così sono definite, in gergo, le azioni delle società estrattrici di oro sudafricane. Queste società sono obbligate a corrispondere agli azionisti la quasi totalità degli utili conseguiti, per cui questi titoli rappresentano un investimento diretto sul prezzo dell'oro.
Una delle principali valute utilizzate come mezzo di pagamento delle transazioni commerciali internazionali, e che perciò viene detenuta in proporzione variabile nelle riserve delle Banche centrali. Sono considerate key currency: il dollaro, lo yen giapponese, il marco tedesco e in misura inferiore la sterlina.
Settore economico considerato di primaria importanza nell'attività industriale di una nazione, come il settore automobilistico nella maggior parte dei Paesi sviluppati, o il settore estrattivo nei Paesi produttori di petrolio.
È il tasso d'interesse in grado di influenzare direttamente l'intera struttura del credito e dei rendimenti di mercato di una nazione, come il tasso di sconto, cioè quello al quale la banca centrale offre denaro al sistema finanziario.
In analisi di bilancio, comparazione tra poste di bilancio capace di evidenziare in modo diretto gli aspetti fondamentali dell'attività di gestione. Tra quelli più importanti: il "return on asset", il "return on equity", il "price earning", ecc.
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