Il termine indica, nelle aste dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, la differenza di prezzo esistente tra l'offerta media di acquisto dei titoli, presentata dagli operatori interessati, e il prezzo Stopout, oppure tra il prezzo più basso di acquisto presentato e il prezzo medio di tutte le offerte. Viene definita coda, anche la parte decimale del prezzo di un titolo: per esempio un titolo quotato 90,75 ha una coda di 75. Nelle operazioni in titoli il termine indica anche anche un'operazione di acquisto fatta a scadenza e una di vendita fatta a una diversa scadenza. Una circostanza in cui un'operazione finanzia l'altra per un periodo di tempo però non coincidente.
La decisione di applicare su una quotazione di un titolo nel senso dell'acquisto, ovvero l'operatore entra in possesso del bene pagando il prezzo Offer, cioè quello più elevato della quotazione.
L'acquisto o la vendita di un titolo fatto per cercare di conseguire profitto dai cambiamenti di prezzo del titolo nel tempo.
L'atto di accettare un bene acquistato da parte del compratore. Nel campo degli strumenti derivati avviene quando una posizione in acquisto di future o option non viene chiusa prima della scadenza tramite un'operazione opposta, ma rimane in essere fino alla scadenza della durata dello strumento. In questo modo l'operatore prende possesso, nella quantità stabilita, del bene fisico sottostante il contratto.
Il take down, nelle operazioni sindacate di sottoscrizione di titoli, generalmente obbligazioni municipali americane, è il guadagno della banca d'investimento che ha sottoscritto i titoli. È generato dalla differenza fra il prezzo di collocamento e il prezzo a cui i titoli verranno offerti agli investitori. Nelle emissioni, il take down è la quota dei titoli che viene attribuita a ognuna delle banche di investimento interessate al collocamento. Nelle operazioni bancarie commerciali, il termine sta a indicare la parte della linea di credito realmente utilizzata dal soggetto finanziato.
L'acquisizione del controllo di una società, grazie all'acquisto della maggioranza dei titoli o di una minoranza di particolare importanza.
Espressione utilizzata nella stesura di documenti contabili per indicare gli investimenti dell'azienda in beni materiali, come immobili, scorte, crediti, ecc.
La differenza esistente tra le attività totali e le passività riportate in bilancio, al netto delle attività immateriali. Viene impiegata nell'analisi finanziaria per qualificare la struttura del capitale di un'azienda.
Titolo a breve termine emesso dalle autorità municipali degli Stati Uniti per esigenze di finanziamento corrente. Questa tipologia di titoli sarà rimborsata tramite entrate fiscali.
Il valore di un investimento che deve essere preso in considerazione ai fini della definizione dell'imposizione fiscale. Generalmente viene preso in considerazione, come base di riferimento, il costo di acquisto del bene, al netto del totale delle quote di ammortamento accantonate.
Investimento in cui l'aumento di valore e i proventi generati dallo stesso saranno sottoposti a tassazione solamente nell'attimo in cui verranno effettivamente ottenuti.
Bene di investimento, generalmente titoli, i cui proventi non sono sottoposti a imposizione fiscale.
Metodologia fiscale che può essere utilizzata da persone fisiche o società residenti negli Stati Uniti. Consiste nel compensare i profitti con le perdite ottenute in uno o più esercizi differenti, diminuendo così l'imposizione fiscale.
Insieme di procedure e investimenti che possono essere attuati con lo scopo di diminuire il livello dell'imposizione fiscale. Per esempio l'acquisto di titoli esenti, o realizzare investimenti dalle caratteristiche impositive particolari.
Vendite di titoli o altri beni di investimento eseguite al termine del periodo di riferimento per il calcolo dell'imposizione fiscale. Generalmente vengono attuate a condizioni tali da far risaltare le perdite in conto capitale, che permettono di abbassare il livello del reddito soggetto a imposizione.
Il reddito la cui somma complessiva definisce il trattamento fiscale a cui dovrà essere sottoposto.
Titolo i cui proventi sono sottoposti a tassazione.
Metodologia di analisi di titoli o mercati finanziari, che si focalizza sulla storia passata di variabili conosciute, come i prezzi dei titoli o i volumi di contrattazione. Analizzando l'andamento passato di queste variabili, l'analisi tecnica permette di effettuare previsioni sull'evoluzione futura dei prezzi o sull'andamento generale del mercato, supportando così le decisioni operative.
Rialzo dei prezzi di un bene d'investimento che avviene in un periodo di tempo breve, generalmente come reazione a una lunga fase di prezzi in discesa. Solitamente un rialzo tecnico non lascia prevedere un'inversione di tendenza.
Tipologia di prestito commerciale a breve termine utilizzato dalle imprese per consentire loro di esaudire le esigenze di capitale circolante, soprattutto in relazione alle scorte di magazzino o ai crediti commerciali a breve termine.
Il tender è l'offerta da parte degli operatori, nelle aste di titoli del Tesoro, di acquistare titoli a un prezzo definito. Nelle negoziazioni in contratti future invece, è così indicata l'offerta dei beni fisici in relazione agli obblighi di consegna del venditore del contratto. Nelle operazioni in titoli azionari è l'offerta di vendita di titoli di una società a fronte di una offerta di acquisto da parte di un altro soggetto. In generale viene segnalata in questo modo qualsiasi offerta di fondi che debba essere utilizzata per annullare obbligazioni di pagamento.
L'offerta di acquisto di titoli azionari di una società a un prezzo generalmente maggiore di quello di mercato, a favore sia degli azionisti di riferimento sia di quelli di minoranza. Queste operazioni vengono in genere promosse pubblicamente da quei soggetti che intendono acquisire il controllo o la globalità dei titoli di una SpA, non potendo o non volendo utilizzare il mercato per gli acquisti degli stessi titoli.
Periodo di validità di un contratto. Il termine può essere utilizzato per definire la durata di un titolo obbligazionario o la scadenza di un finanziamento. Può indicare anche le condizioni generali che sono alla base di una specifica obbligazione contrattuale come per esempio, il tasso d'interesse di un finanziamento.
Titolo obbligazionario che, rispetto ai serial bond è formato da un'emissione con un'unica scadenza, in coincidenza della quale sarà estinto l'intero ammontare del finanziamento.
Certificato di deposito la cui durata è superiore a quella generalmente esistente sul mercato.
Sono fondi (Fed Funds) necessari alle banche degli Stati Uniti per adempiere agli impegni di riserva obbligatoria, che vengono acquistati sul mercato per periodi superiori al singolo giorno, ma tendenzialmente inferiore ai tre mesi.
Tipologia di finanziamento commerciale garantito, della durata inclusa tra i due e i dieci anni, concesso per le esigenze di capitale durevole o circolante.
Tipo di mutuo ipotecario durante la vita del quale, vengono effettuati pagamenti a solo titolo di interesse, mentre il rimborso del capitale sottostante viene effettuato in un'unica soluzione alla scadenza.
Operazione di vendita e riacquisto di titoli a date differenti, che va oltre l'arco di tempo di un giorno. In funzione della controparte, si struttura come un'operazione di deposito o finanziamento, garantita da titoli per il periodo stabilito.
Dichiarazione rilasciata da un istituto di credito nella quale si attesta che un prestito è stato totalmente rimborsato, e perciò le garanzie prestate dal debitore possono essere liberate.
Mercato dominato dall'inattività, con limitate operazioni realizzate e nel quale le quotazioni sono volatili con rilevanti differenze tra prezzo di acquisto e quello di vendita.
Il mercato di titoli esistente all'esterno di quelli organizzati nelle Borse valori. Vi sono trattati titoli non quotati in Borsa o in attesa di essere quotati.
Istituzione bancaria esistente negli Stati Uniti assimilabile per le sue caratteristiche alle casse di risparmio italiane. La loro principale funzione consiste nella raccolta e incentivazione del risparmio privato, nella concessione di prestiti al consumo nonché nell'erogare mutui ipotecari per l'acquisto della casa.
Oscillazione minima di prezzo che uno strumento derivato o un titolo a reddito fisso può registrare. Per esempio la differenza minima di prezzo tra due contratti future dello stesso tipo è normalmente di un centesimo.
Sistema elettronico che permette di rilevare e divulgare le oscillazioni di prezzo fatte registrare dai titoli presso le Borse valori degli Stati Uniti. Il termine definisce anche la sigla attribuita a un titolo per renderlo riconoscibile.
Insieme di caratteri alfanumerici che permette di identificare il nome di un titolo, abbreviandone generalmente la lunghezza e rendendo così più agevole la comunicazione dei prezzi.
Nastro sul quale venivano riportati i prezzi dei titoli fatti segnare in Borsa. Oggi il ticker tape è stato sostituito da sistemi elettronici. Infatti i simboli scorrono su un tabellone luminoso insieme ai relativi prezzi man mano che vengono comunicati dalle autorità di Borsa.
Conto di deposito tenuto presso una banca la cui remunerazione in termini di tasso di interesse varia proporzionalmente all'ammontare mantenuto sul conto o alla durata dello stesso.
Situazione di mercato caratterizzata da un elevato volume di contrattazioni, in cui gli spread fra prezzo di acquisto e di vendita di quel determinato bene d'investimento, sono molto bassi.
Condizione che si verifica nel mercato monetario quando l'ammontare di moneta disponibile è scarso, generalmente a causa di una manovra delle autorità bancarie centrali, le quali hanno diminuito la quantità di diponibilità liquide sul mercato, aumentando il costo dei fondi.
Tipologia di deposito bancario in cui il cliente, per un periodo di tempo minimo definito in anticipo, mette a disposizione dei fondi all'istituto di credito a fronte di una remunerazione in termini di tasso di interesse. Generalmente i fondi possono essere comunque resi disponibili anche prima della scadenza, ma in tale evenienza è d'obbligo sottostare all'imposizione di una penale.
Questo titolo di credito può essere presentato al debitore per il pagamento non prima di una determinata data, contrariamente alle tratte a vista.
Tipologia di prestito commerciale a breve termine, generalmente a uno, due o tre mesi, e a scadenza fissa. Solitamente l'importo che viene concesso inizialmente è pari all'attuale valore dell'ammontare che dovrà essere reso alla scadenza.
Tipo di operazione in strumenti derivati in cui vengono contemporaneamente acquistati e venduti contratti con le stesse caratteristiche, ma con scadenze differenti. Per esempio, un operatore può acquistare un contratto future con scadenza a luglio e venderne uno con scadenza a ottobre, cercando di guadagnare sulla variazione della differenza di prezzo fra i due contratti.
Nei contratti di option, è quella parte del prezzo del contratto, che dipende solamente dal tempo mancante alla scadenza. Nelle operazioni di acquisto di titoli azionari con lo scopo di ottenere il controllo della società, il valore temporale del titolo è la differenza di prezzo dovuta al periodo di tempo che deve trascorrere prima che il titolo venga acquistato.
Sta ad indicare, in gergo, le comunicazioni confidenziali fatte tra operatori di un determinato mercato, o da soggetti anche estranei al mercato. Queste informazioni vengono solitamente utilizzate per realizzare particolari operazioni redditizie in beni d'investimento. Quando queste informazioni non sono rese di dominio pubblico si compie un'azione penalmente perseguibile (Insider Trading).
Operazionedi swap o deposito di mercato monetario o valutario in cui la data di decorrenza coincide con il giorno lavorativo successivo a quello corrente mentre quella di scadenza con il giorno lavorativo seguente. In genere si tratta di operazioni tramite le quali gli operatori provvedono a sistemare e pareggiare i saldi delle posizioni in divisa nazionale ed estera.
Avviso stampa relativo ad una avvenuta emissione di titoli con l'indicazione del nome del "borrower" e dei più importanti membri del sindacato (consorzio), nonché delle caratteristiche essenziali dell'operazione.
Sistema di analisi finanziaria in cui le migliori opportunità d'investimento vengono individuate analizzando e valutando prima la situazione economica generale dei vari Paesi, poi per esempio, quella dei vari settori produttivi e infine quella delle singole società in un processo di selezione progressiva.
Definizione utilizzata per descrivere lo stato di un titolo o di un altro bene d'investimento il cui prezzo sia arrivato a un livello tale da poter essere difficilmente superabile.
Tipo di finanziamento che consente al prestatore il diritto di richiedere al debitore un rimborso ulteriore, nel caso in cui nei prestiti che interessano due valute, il deprezzamento di una di esse abbia fatto diminuire l'importo del finanziamento oltre una certa percentuale.
Figura contabile utilizzata dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri) per definire il capitale a disposizione di una società ai fine dell'esposizione al rischio. Questo valore viene determinato sommando fra loro il capitale primario (Primary Capital) e il capitale secondario, ovvero il capitale sociale più le riserve.
Viene definita la somma dei mezzi finanziari a disposizione di una società. Questo valore comprende i mezzi propri, capitale sociale più le riserve e i finanziamenti a lungo termine come i prestiti obbligazionari o i mutui.
Il costo totale è il controvalore dell'acquisto di un bene di investimento stabilito dal prezzo del bene moltiplicato per il numero di titoli acquistati, a cui vanno sommate le commissioni di intermediazione e per i titoli obbligazionari, il rateo di cedola di competenza di quel determinato periodo di tempo che manca alla remunerazione del prossimo coupon.
Il totale degli oneri derivanti da un contratto di leasing. La somma comprende i canoni di locazione, gli interessi, le spese e i versamenti finali per il riscatto del bene in oggetto.
Le riserve di bilancio degli istituti di credito che possono essere poste a fronte degli ammontari che devono essere obbligatoriamente tenuti presso la Banca centrale in qualità di riserva.
Il risultato di un investimento sotto forma di percentuale rispetto all'importo investito. Il rendimento viene calcolato considerando i flussi di cassa prodotti dall'investimento, come dividendi, cedole, ecc. nonché l'ammontare del capitale che sarà ottenuto al termine del periodo. Il risultato viene generalmente espresso in percentuale e riferito al periodo convenzionale di un anno, in modo tale da poter facilitare i confronti tra le varie opportunità di investimento disponibili.
Tipo di finanziamento a breve termine del capitale circolante di una società. Questo credito viene ottenuto dall'impresa sui fornitori, i quali potranno essere pagati trascorso un periodo di tempo variabile, durante il quale l'impresa utilizzerà il capitale che dovrà essere impiegato per i pagamenti.
Il giorno in cui è stata eseguita un'operazione commerciale, oppure il giorno in cui è stato sottoscritto un contratto di compravendita di titoli.
Il saldo della bilancia commerciale di uno Stato. Questo valore è equivalente alla differenza tra esportazioni e importazioni; viene detto surplus quando il saldo è positivo, mentre quando è negativo viene detto deficit.
Soggetto che effettua operazioni di compravendita di titoli sia per proprio conto sia per conto terzi.
Struttura contabile di una società finanziaria o di un'istituto di credito nella quale vengono registrati i titoli acquistati con l'obiettivo di rivenderli, in un secondo tempo, agli investitori interessati e non i titoli che invece costituiscono le partecipazioni o gli investimenti della società.
Documento che autorizza l'intermediario a operare in nome e per conto del cliente, a effettuare compravendite, ecc.
Il numero massimo di contratti che possono essere negoziati durante una sessione presso quelle Borse valori che sono specializzate in strumenti derivati. Con questo termine si indica anche la massima oscillazione di prezzo che un contratto future può avere durante la stessa giornata di quotazione, oltre il quale interviene l'autorità di Borsa che ordina la sospensione delle contrattazioni.
Intervallo di prezzo esistente tra il valore massimo e quello minimo di un titolo in un certo periodo. Negli strumenti derivati è la massima oscillazione di prezzo permessa a un contratto future durante una giornata di contrattazione, oltre il quale interviene l'autorità di Borsa per la sospensione delle contrattazioni.
Il numero di titoli, la quantità o il controvalore di beni d'investimento che possono essere ammessi sul mercato nelle contrattazioni ordinarie.
La minima differenza di prezzo che deve esistere tra due quotazioni diverse di un bene d'investimento. Questo numero varia a seconda dell' entità del prezzo di riferimento.
Uno strumento finanziario può essere articolato in un determinato segmento come per esempio una porzione di un prestito obbligazionario, composta da titoli aventi la stessa scadenza, oppure una frazione di un'emissione di strumenti derivati con le stesse caratteristiche.
Qualsiasi operazione finanziaria o commerciale che venga rilevata nella struttura contabile. Per esempio gli acquisti di beni, i pagamenti degli stipendi, acquisti di titoli, ecc.
Tipo di conto corrente bancario a fronte del quale si possono emettere, assegni, bonifici, ordini di pagamento, ecc.
Oneri aggiuntivi di spettanza di un'operazione di compravendita di beni d'investimento. La parte maggiore dei costi di transazione è data dalle commissioni di intermediazione, ma sono incluse anche le imposte di registrazione, quelle di bollo, ecc.
Il trasferimento di fondi da un conto ad un altro. Lo stesso termine può essere utilizzato per indicare il trasferimento del diritto di proprietà di un gruppo di titoli da un venditore all'acquirente.
Banca commerciale che si occupa delle operazioni di gestione ordinaria di titoli per conto della clientela. Queste operazioni consistono nell'aggiornamento del libro soci, nella custodia dei titoli, ecc.
Titolo emesso a fronte di un finanziamento sotto forma di euronota, che prevede la possibilità per il sottoscrittore, di trasferire a un altro soggetto gli obblighi a esso riferiti, insieme alle responsabilità per la gestione dell'operazione.
Titolo emesso da una banca autorizzata, che consente di acquistare valuta straniera in un Paese diverso da quello di emissione del titolo.
Funzionario di una società che ha l'incarico di dirigere le movimentazioni di denaro derivanti da operazioni di gestione. Per esempio il tesoriere di una banca provvede a reperire o collocare sul mercato interbancario i fondi movimentati dall'istituto.
Termine generico con il quale vengono definiti i titoli emessi dal Tesoro statunitense con scadenze più o meno lunghe.
Titolo a breve termine emesso dal Tesoro degli Stati Uniti per esaudire le esigenze di finanziamento nel breve periodo. Le scadenze che in genere vengono proposte al momento dell'emissione sono a tre, sei e dodici mesi. Hanno in genere un valore facciale di 10 mila dollari. I treasury bill sono i titoli che normalmente vengono trattati dalle autorità monetarie centrali nel momento in cui si effettuano operazioni di mercato aperto. Questi titoli sono analoghi ai Bot emessi in Italia.
Titolo di Stato a lungo termine emesso negli Stati Uniti. Sono obbligazioni garantite totalmente dallo Stato con scadenze comprese tra i dieci e i trent'anni. Le cedole fisse vengono pagate semestralmente, mentre il capitale nominale (equivalente a 1000 dollari o suoi multipli) viene rimborsato alla scadenza. Questi titoli sono simili ai Buoni poliennali del Tesoro italiani (BTP).
Titolo obbligazionario a breve termine emesso dal governo degli Stati Uniti come forma di finanziamento a cui si può ricorrere solamente in casi speciali. Generalmente i titoli sono costituiti da obbligazioni con cedola fissa e con scadenza inferiore all'anno.
Sistema di partecipazione alle aste del Tesoro degli Stati Uniti aperta a tutti gli investitori individuali. Questi ultimi possono sottoporre delle offerte non competitive (Noncompetitive Bid) direttamente all'emittente, evitando così di passare attraverso gli intermediari finanziari e di dover sottostare alle commissioni di sottoscrizione.
Definizione generica che indica tutti i titoli emessi dal Tesoro degli Stati Uniti.
Titoli azionari emessi da una società e poi riacquistati dalla stessa. Questi titoli, per legge, non hanno diritto al voto nelle assemblee, non consentono l'incasso del dividendo, ecc.
È la tendenza che il prezzo di un bene di investimento mostra quando viene riportato in un grafico. Si parla per esempio di trend rialzista quando i prezzi tendono a crescere col tempo, ribassista nel caso contrario.
La linea che identifica in un grafico la tendenza del prezzo di un titolo. Questa linea può essere ascendente o discendente a seconda dell'andamento del titolo.
Struttura grafica che rappresenta l'evoluzione nel tempo dei prezzi di un titolo. È composta da due linee di trend che mostrano inclinazioni differenti e che quindi si intersecano in un punto. L'interpretazione dei diversi triangoli che si possono così formare, permette di formulare una previsione sul possibile andamento futuro del prezzo.
Il giorno in cui alla Borsa di New York avviene la contemporanea scadenza dei contratti di opzione sui titoli, opzione su indici di Borsa e future su indici. In conseguenza dell'attività degli arbitraggi in quei giorni possono verificarsi intense oscillazioni dei prezzi. Queste situazioni si presentano quattro volte all'anno, il terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre.
L'effettivo tasso d'interesse corrisposto dal cliente di una banca alla stessa per ottenere un finanziamento. Questo tasso si calcola sommando al tasso di interesse pattuito, il costo percentuale sul totale del prestito delle commissioni, spese procedurali, penali, ecc.
Tipo di impresa finanziaria, o rapporto tra due soggetti nel quale uno di loro si impegna a gestire il patrimonio dell'altro per suo conto, ma in nome proprio. Il termine indica anche gli accordi tra imprese, oggi considerati illeciti, con lo scopo di ottenere un dominio del mercato e una posizione di sfruttamento del consumatore.
Società finanziaria che si occupa di gestire in nome proprio, ma per conto del cliente un determinato patrimonio in beni sia mobili che immobili.
Divisione all'interno di un istituto di credito nella quale vengono sviluppate le operazioni di gestione fiduciaria dei patrimoni.
Colui che gestisce un patrimonio in nome proprio, ma per conto di un altro soggetto (beneficiary).
Legge degli Stati Uniti che impone agli istituiti di credito di porre in evidenza, seguendo criteri prestabiliti, il costo globale di un'operazione di prestito, comprensivo perciò degli interessi sul capitale, degli oneri accessori, delle spese, delle commissioni, ecc.
Il turnover indica il numero di volte che un determinato componente di un'azienda viene mediamente sostituito durante un detrminato periodo di riferimento. Per esempio il turnover delle scorte indica quante volte sono state rinnovate le scorte durante l'esercizio. In termini assoluti assume il significato di fatturato o numero di titoli di un determinato tipo negoziati in una giornata di Borsa.
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